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Pechino boccia la P3 Network. Maersk, MSC e CMA CGM decidono di rinunciare all'alleanza operativa
Le misure proposte dai tre partner per rispondere alle preoccupazioni manifestate dalle autorità cinesi difettano - secondo il ministero del Commercio - di appropriate basi giuridiche e di prove della loro effettiva efficacia
17 giugno 2014
Il ministero del Commercio di Pechino ha annunciato oggi la decisione di vietare la concentrazione armatoriale P3 Network progettata dalla danese Maersk Line, dalla svizzera Mediterranean Shipping Company (MSC) e dalla francese CMA CGM, le prime tre compagnie per capacità della flotta del settore del trasporto di linea, con l'obiettivo di razionalizzare i rispettivi servizi marittimi sulle rotte est-ovest ( del 18 giugno 2013). A seguito della comunicazione, le tre compagnie hanno reso nota la decisione di rinunciare ad avviare operativamente la nuova alleanza.
Il dicastero cinese, sottolineando di non avere alcuna opposizione alla concorrenza tra imprese che sfruttano una propria posizione dominante sul mercato, ha evidenziato la necessità di analizzare attentamente progetti che prevedono un'ulteriore concentrazione di posizioni dominanti come quello proposto da Maersk, MSC e CMA CGM che avrebbe dato vita ad una concentrazione detentrice del 47% circa della capacità di trasporto sulle rotte Asia-Europa. Il ministero di Pechino ha precisato di aver comunicato ai tre partner le proprie preoccupazioni circa il possibile effetto di restrizione alla concorrenza determinato dall'avvio della nuova alleanza P3 e di aver successivamente ricevuto da parte delle tre compagnie indicazione di misure per rispondere a tali preoccupazioni che - secondo il ministero cinese - difettano di appropriate basi giuridiche e di prove della loro effettiva efficacia. Pertanto Pechino ha spiegato di aver deciso di vietare la concentrazione sulla base della normativa antitrust cinese.
«Alla Maersk Line - ha replicato a tale decisione il responsabile Trade e Marketing della compagnia armatoriale danese, Vincent Clerc - abbiamo lavorato duramente per rispondere alle richieste e alle preoccupazioni cinesi. Quindi, ovviamente, c'è delusione. La P3 avrebbe offerto a Maersk Line un network più efficiente e avrebbe offerto ai nostri clienti un prodotto migliore». «Naturalmente - ha chiarito l'amministratore delegato del gruppo Maersk, Nils S. Andersen - la decisione non costituisce una sorpresa per noi, dato che tutti i partner hanno lavorato sodo per rispondere alle preoccupazioni delle autorità. L'alleanza P3 - ha osservato Andersen - avrebbe consentito a Maersk Line di ridurre ulteriormente i costi e le emissioni di CO2 e, non ultimo, di migliorare i servizi ai propri clienti con una rete di servizi marittimi più efficiente. Tuttavia sono piuttosto fiducioso che Maersk Line realizzerà comunque questi miglioramenti. Ha conseguito progressi di questo tipo negli ultimi cinque trimestri senza la P3 e - ha concluso - ho fiducia che continuerà a farlo».
Ricordiamo che le autorità antitrust degli Stati Uniti e dell'Unione Europea avevano invece dato il via libera all'avvio operativo dell'alleanza armatoriale P3 ( del 21 marzo e 4 giugno 2014).
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