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ANITA, ripartiamo con il confronto con la committenza dell'autotrasporto
Baumgartner: «credo che il dialogo sia l'unica strada percorribile per impostare insieme ogni ragionamento sul futuro del nostro settore»
4 settembre 2014
Commentando la sentenza odierna della Corte di giustizia dell'UE che ha stabilito che la normativa italiana sui costi minimi dell'autotrasporto è incompatibile con le norme comunitarie sulla concorrenza, l'associazione dell'autotrasporto ANITA ha sollecitato una ripresa del confronto con la committenza.
«Prendiamo atto della sentenza, che certamente apre un nuovo capitolo nei rapporti commerciali fra le imprese - ha dichiarato il presidente di ANITA, Thomas Baumgartner - ma che al tempo stesso non risolve i problemi che avevano dato origine ai costi minimi».
Ricordando che ANITA aveva manifestato da tempo tutte le proprie perplessità sulla reale efficacia dell'impianto normativo sui costi minimi, ritenendolo uno strumento inadeguato ed incapace di portare il settore a superare le proprie contraddizioni, ma soprattutto non idoneo alla qualificazione dell'autotrasporto, Baumgartner ha sottolineato che «ANITA ha sempre mirato alla crescita del settore puntando su regolarità, professionalità, qualificazione delle imprese, e a mettere anche gli operatori più deboli nelle condizioni di poter sostenere le dinamiche del mercato, sempre più complesse».
«Per quanto mi riguarda - ha concluso Baumgartner - il confronto avviato prima della pausa estiva deve essere ripreso, poiché credo che il dialogo sia l'unica strada percorribile per impostare insieme ogni ragionamento sul futuro del nostro settore».
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