- Le sempre più frequenti iniziative di collaborazione tra il gruppo armatoriale francese CMA CGM e i primi due gruppi mondiali nel segmento del trasporto marittimo containerizzato, la danese Maersk Line e l'elvetica Mediterranean Shipping Company (MSC) che sono partner nell'alleanza denominata 2M dalle iniziali delle due aziende, sembrano avvalorare le voci - sinora non confortate da alcun elemento concreto - che ipotizzano un ulteriore consolidamento del settore proprio con un avvicinamento più stretto tra la CMA CGM e le altre due compagnie. Un legame più saldo che - a detta di alcune dicerie da bar (o da pub) - potrebbe tradursi in un'intesa sulla falsariga di quelle operative siglate dalla 2M prima con la sudcoreana Hyundai Merchant Marine (HMM) e poi con l'israeliana ZIM oppure in un'alleanza a tre su basi più solide.
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- L'annuncio odierno dell'adesione della CMA CGM e della MSC alla TradeLens, la piattaforma digitale per il trasporto marittimo basata sulla tecnologia blockchain che viene sviluppata dal gruppo informatico IBM assieme alla Maersk ( del 9 agosto 2018), sembra fatta apposta per alimentare chiacchiere tra operatori marittimi intenti a sorseggiare un aperitivo o una pinta di birra.
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- Ma la comunicazione odierna della partecipazione della compagnia francese e di quella svizzera alla piattaforma digitale sembra poter suscitare confronti più o meno alcolici anche tra coloro che temono come la peste ulteriori concentrazioni tra i principali vettori marittimi mondiali per la capacità che avrebbero di condizionare il mercato. In particolare, il sottolineare che «l'aggiunta della CMA CGM e della MSC fornirà un considerevole impulso al concetto di maggiore fiducia, trasparenza e collaborazione e collaborazione tra le supply chain proprio di TradeLens e volto a promuovere gli scambi commerciali globali», potrebbe essere accolto come l'intento di celare dietro una foglia di fico quello che per alcuni è in realtà un ulteriore passo per costruire monopoli che sarebbero in grado di limitare la concorrenza nel settore dello shipping containerizzato.
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- Di tutt'altro avviso il vicepresidente esecutivo IT & Transformations della CMA CGM: «riteniamo - ha spiegato Rajesh Krishnamurthy - che TradeLens, con il suo impegno per standard aperti e governance aperta, sia una piattaforma essenziale per contribuire a promuovere questa trasformazione digitale. La rete di TradeLens - ha sottolineato - sta già dimostrando che i partecipanti provenienti da tutto l'ecosistema della supply chain possono trarne un significativo valore».
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- Dello stesso avviso André Simha, chief Digital & Information officer della MSC: «la collaborazione digitale - ha osservato - è la chiave per l'evoluzione del settore del trasporto marittimo containerizzato. La piattaforma TradeLens ha un enorme potenziale per spingere il settore a digitalizzare la supply chain e per creare partecipazione attorno a standard comuni. Noi - ha aggiunto Simha - riteniamo che l'advisory board della TradeLens, così come organismi di normazione come la Digital Container Shipping Association, contribuiranno ad accelerare questo sforzo».
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- La Digital Container Shipping Association è un'associazione costituita lo scorso mese con lo scopo di definire standard informatici comuni per il settore del trasporto marittimo containerizzato. Ed è un'associazione ancora una volta istituita su iniziativa del mondo armatoriale essendo stata fondata dalle compagnie armatoriali Maersk, CMA CGM, MSC, Hapag-Lloyd e Ocean Network Express (ONE) e in cui entreranno prossimamente anche le compagnie armatoriali Evergreen, HMM, Yang Ming e ZIM ( del 16 aprile e 14 maggio 2019). Una nuova iniziativa a cui taluni, sempre al tavolino di un bar, hanno attribuito intenti monopolistici e che altri, forse più realisticamente, hanno inteso come un utile passo per promuovere un'ulteriore digitalizzazione della supply chain che può essere più efficacemente compiuto dal settore armatoriale, che è in possesso di più mezzi e di più risorse rispetto ad altri più frammentati comparti della logistica.
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- Che i propositi dei promotori di TradeLens siano di rendere la piattaforma assolutamente aperta e trasparente lo ha evidenziato anche Bridget van Kralingen, senior vice president Global Industries, Clients, Platforms & Blockchain della IBM: «più di cento partecipanti - ha precisato - hanno riposto la loro fiducia nella rete TradeLens e stanno ottenendo una maggiore trasparenza e semplicità nella movimentazione delle merci. Assieme - ha sottolineato - stiamo portando avanti un obiettivo condiviso volto a modernizzare gli ecosistemi commerciali del mondo».
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- Non bastano però solo gli armatori perché progetti come questo abbiano successo. Lo ha rimarcato il direttore commerciale del gruppo danese A.P. Møller-Mærsk, Vincent Clerc: «se la partecipazione dei carrier è fondamentale - ha specificato - è altrettanto importante rilevare che la piattaforma TradeLens si basa sulla partecipazione dell'intero ecosistema della supply chain».
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