È partita ieri da Livorno la campagna di assemblee
unitarie nei porti italiani a seguito dell'interruzione delle
trattative per il rinnovo del contratto dello scorso 2 febbraio,
incontri - hanno spiegato Filt-Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti - volti
a spiegare ai lavoratori le motivazioni alla base di questa brusca
interruzione. «Le nostre richieste - hanno specificato i
sindacati - sono chiare e irrinunciabili: sono indispensabili
aumenti economici per mitigare gli effetti dell'inflazione che
sempre di più incidono sul potere d'acquisto e una maggiore
sicurezza che in un settore ad alto rischio come quello portuale si
raggiunge attraverso strumenti contrattuali, ma anche legislativi,
ad esempio riducendo l'incertezza interpretativa della norma 272/99
e con forme di bilateralità che possano aiutare le famiglie
delle vittime. Senza un chiaro segnale in questo senso sarà
difficile risolvere la situazione di stallo al tavolo».
«Durante i lavori dell'assemblea - hanno reso noto Filt,
Fit e Uilt - si è sottolineato, inoltre, che nonostante gli
impegni, il Mit non ha ancora attivato il tavolo di confronto sulla
riforma della portualità. Riteniamo che tale confronto, anche
alla luce di quanto emerso nell'ambito del percorso relazionale con
le associazioni datoriali, non è più rinviabile. La
riunione di ieri a Livorno - hanno spiegato le organizzazioni
sindacali - si è svolta in un clima molto caldo e molto
partecipato con oltre 300 lavoratori che hanno espresso pieno
sostegno a eventuali azioni di lotta che potranno essere programmate
prossimamente e siamo sicuri che registreremo lo stesso sostegno
negli altri incontri in programma nelle prossime due settimane».
«Rinnovare il contratto in una fase così delicata -
hanno evidenziato i sindacati - ha un valore dal quale le
associazioni datoriali non possono più prescindere; allo
stesso tempo è necessario adeguare le retribuzioni
all'aumento del costo della vita, migliorando le condizioni di
questi lavoratori che operano in un settore così strategico
per la nostra economia».