L'industria armatoriale tedesca vede nero

Attualmente il progetto di fusione tra le società armatoriali tedesche Hapag-Lloyd e Hamburg Süd, due delle principali compagnie nazionali del settore, sembra essere in una fase di stallo. Tuttavia la strada, se non della fusione, quantomeno della stretta collaborazione sembra essere quella ritenuta inevitabile dalle aziende tedesche dello shipping per far fronte alla crisi.

Questo è uno dei risultati della quinta indagine annuale realizzata dalla società di consulenza PwC sull'industria armatoriale tedesca, comparto che - secondo quanto riscontrato - non prevede un miglioramento del mercato: secondo la maggioranza dei cento armatori intervistati, all'orizzonte non si intravede una ripresa.

L'indagine rivela la disponibilità degli armatori tedeschi a cooperare con altre società del comparto. Attualmente già più del 40% dei 100 armatori intervistati, che operano in vari settori di attività, lavora a stretto contatto con altre aziende e il 50% vuole intensificare ulteriormente la cooperazione nei prossimi mesi. «La maggiore cooperazione tra armatori - ha spiegato Claus Brandt, partner e responsabile dell'area Shipping & Ports di PwC - è una risposta diretta all'eccesso di capacità della flotta, alla conseguente guerra dei prezzi e agli utili risicati. Noi riteniamo che si formeranno altre cosiddette soluzioni-piattaforma».

La maggioranza degli armatori intervistati prevede un progressivo consolidamento dell'industria tedesca, evoluzione che è strettamente legata all'insoddisfacente sviluppo del mercato: pressapoco quattro su cinque aziende ritiene che nel 2013-2014 si verificheranno ulteriori fusioni e acquisizioni, e quasi il 90% degli intervistati sono del parere che molte compagnie di navigazione non sopravviveranno all'anno in corso. Ancor più pessimistiche le attese delle aziende più piccole: quelle con meno di 100 dipendenti condividono al 100% questa valutazione.

La tendenza al consolidamento del settore potrebbe avere conseguenze negative sull'occupazione. Anche se relativamente pochi armatori intendono ridurre i posti di lavoro - rivela l'indagine - la percentuale di aziende che prevede di diminuire i dipendenti è tuttavia aumentata nel corso del 2012 dal 12% al 16%. Inoltre solo il 40% delle aziende prevede di assumere nuovo personale nel corso di quest'anno, mentre lo scorso anno questa intenzione era stata espressa dal 51% degli armatori.

Una rapida ripresa del mercato non è in vista. Attualmente solo il 43% degli armatori tedeschi ha dichiarato che la loro società è in crescita, percentuale che nel 2012 era del 53%. Le prospettive sono ancora più cupe: il 55% degli armatori (56% nel 2012) ritiene che i mercati dello shipping non si riprenderanno nel breve periodo.

L'indagine di PwC ha evidenziato anche la difficoltà degli armatori tedeschi di accedere ai finanziamenti. Gli istituti di credito sono sempre più restii ad erogare fondi e, di conseguenza, gli armatori sono alla ricerca di fonti alternative di finanziamento: sette intervistati su dieci hanno intenzione di accedere a nuove fonti di capitale o di accogliere nuovi partner nella società.