Oggi gli ambasciatori dell'Unione Europea hanno approvato l'accordo raggiunto lo scorso 9 novembre in via provvisoria tra la presidenza estone del Consiglio dell'UE e i rappresentanti del Parlamento europeo sul sistema di scambio di quote di emissioni (ETS), che è ritenuto lo strumento principale per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra. L'accordo è relativo sia al sistema europeo (EU ETS) che all'ETS svizzero, che attualmente coprono il periodo 2013-2020, e riguarda il periodo successivo al 2020.-
- L'approvazione odierna è stata accolta con favore dall'European Community Shipowners' Associations (ECSA): «gli armatori europei - ha sottolineato il nuovo segretario generale dell'associazione armatoriale europea, Martin Dorsman, che ricopre la carica dallo scorso 1° novembre - hanno un forte interesse a decarbonizzare il settore e riteniamo che sia giusta la decisione che l'Unione Europea demandi il compito di regolamentare le emissioni di CO2 dello shipping all'International Maritime Organization. L'IMO - ha ricordato Dorsman - attualmente sta definendo la propria strategia per la riduzione delle emissioni di CO2 prodotte dal trasporto marittimo internazionale. L'IMO - ha evidenziato il segretario generale dell'ECSA - è l'organizzazione che ha il compito di regolamentare il nostro settore che è globale».
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- L'ECSA ha ricordato che nell'aprile del prossimo anno l'IMO dovrebbe adottare una strategia iniziale per ridurre le emissioni dello shipping, mentre nel 2023 dovrebbe adottare una strategia finale. L'associazione armatoriale europea ha ricordato inoltre che lo scorso mese, nel corso dell'ultima riunione del gruppo di lavoro intersessionale dell'IMO sulla riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra prodotte dalle navi (
del 30 ottobre 2017), i rappresentanti del settore dello shipping hanno proposto che le emissioni complessive prodotte dal trasporto marittimo non dovrebbero superare i livelli del 2008, fissando così il 2008 come l'anno di tetto massimo delle emissioni dello shipping, e che l'International Maritime Organization dovrebbe concordare riduzioni percentuali per tonnellate-chilometro che consentano di ridurre le emissioni complessive prodotte dal settore del 50% entro il 2050 rispetto al 2008.-
- Oggi intanto a Roma Mario Mattioli, presidente della Confederazione Italiana Armatori (Confitarma), assieme ad Emanuele Grimaldi, past president di Confitarma e vice presidente dell'International Chamber of Shipping (ICS), hanno incontrato il segretario generale dell'ECSA. Nel corso dell'incontro, avvenuto presso la sede dell'associazione armatoriale italiana che oggi e domani ospita la riunione del SEC, il Comitato Sicurezza e Ambiente dell'ECSA, è stata ribadita l'attenzione dell'armamento europeo per le tematiche ambientali e per la sicurezza della navigazione.
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- In particolare, riguardo alle emissioni di CO2, Mattioli ha ribadito che «nella logica di una politica ambientale sostenibile, Confitarma sostiene la proposta presentata all'IMO da ECSA e ICS volta ad avviare una strategia che ponga esigenze ed azioni dello shipping internazionale in linea con l'accordo di Parigi del 2015 per combattere il cambiamento climatico».

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