
Forte preoccupazione per le ripercussioni sui servizi di
ormeggio del quadro regolatorio per la definizione dei bandi delle
gare per l'assegnazione dei servizi di trasporto marittimo di
passeggeri da, tra e verso le isole, e degli schemi delle
convenzioni da inserire nei capitolati delle gare di cui alla
delibera 22/2019 dell'Autorità di Regolazione dei Trasporti
(ART) è stata espressa dall'Associazione Nazionale Gruppi
Ormeggiatori e Barcaioli Porti Italiani (ANGOPI).
Oggi, nell'ambito del convegno “Continuità
territoriale: semplificazione tariffaria ed effettività della
destinazione contributiva ai servizi per la sicurezza della
navigazione” organizzato dall'associazione e tenutosi presso
la Sala Congressi dell'Hotel Continental di Ischia, il presidente
dell'ANGOPI, Paolo Potestà, ha specificato che la
preoccupazione è suscitata, in particolare, dalla prospettiva
di potere attribuire alle compagnie di navigazione le eccedenze
derivanti da un minor costo rispetto a un piano economico e
finanziario, prospettiva contenuta appunto nell'evoluzione del
quadro regolatorio prospettato dalla delibera dell'ART, che - ha
evidenziato Potestà - finirebbe per pregiudicare l'efficacia
e l'efficienza del servizio di ormeggio. A tal proposito, Potestà,
ricordando come la delibera funga da “riferimento per le
successive procedure di verifica e affidamento dei servizi”,
ha lanciato un appello a chi dovrà decidere l'effettiva
allocazione del costo del servizio di ormeggio, affinché
venga sottratto a questo meccanismo definito perverso.
Particolare attenzione verrà, quindi, riservata al
documento di consultazione per emendare la delibera 22/2019,
anticipato da Francesco Parola, consigliere ART, nel suo intervento
durante i lavori.
L'ANGOPI ha spiegato che la criticità riguarda
essenzialmente le isole minori, particolarmente soggette alla tutela
riconosciuta dall'art. 119 della Costituzione, come ha ricordato il
giurista Paolo Munari, soffermandosi sull'importanza di preservare
la peculiarità delle isole e promuovere le misure necessarie
per garantire la continuità territoriale.
L'esigenza di salvaguardare gli attuali standard di sicurezza
attraverso il riconoscimento delle dovute risorse economiche è
stata pure condivisa nel suo intervento dal viceministro delle
Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi.