Concessioni e aiuti di Stato ai porti all'esame della Commissione e del Parlamento UE

Martedì scorso la Commissione Europea ha pubblicato una proposta di direttiva sulla modernizzazione del sistema aggiudicazione degli appalti pubblici che include disposizioni per aumentare la trasparenza e la correttezza delle procedure di assegnazione delle concessioni pubbliche, tra cui quelle relative alle aree portuali.

Secondo l'European Sea Ports Organisation (ESPO), al momento non è ancora del tutto chiaro quale sarà l'impatto della direttiva sulle modalità di assegnazione delle aree portuali. Osservando che le Autorità Portuali, a prescindere dalla loro assetto proprietario o giuridico, si qualificano come enti o amministrazioni aggiudicatrici ai sensi della direttiva, l'associazione dei porti europei ha evidenziato che non è chiaro se tutti i rapporti contrattuali con i fornitori di servizi ricadono nell'ambito della direttiva e, in particolare, tale dubbio sussiste in merito ai contratti con gli operatori dei terminal portuali che, in Europa - ha ricordato ESPO - sono di varia natura.

«Dobbiamo vedere - ha rilevato il segretario generale dell'ESPO, Patrick Verhoeven - se tutti gli accordi sui terminal ricadono nella definizione comunitaria di concessioni. Noi - ha aggiunto - sosteniamo il principio base che gli obblighi di correttezza e trasparenza debbano prevalere quando le Autorità Portuali assegnano aree portuali affinché siano utilizzate per la prestazione di servizi di movimentazione delle merci, ma - ha precisato - riteniamo che ciò dovrebbe essere applicato in modo proporzionale. Questo significa che ci deve essere un collegamento sufficiente con il funzionamento del mercato interno. Tuttavia la soglia che la proposta di direttiva introduce in questo senso ci sembra piuttosto bassa. Un altro punto importante è che le Autorità Portuali dovrebbero essere in grado di riflettere le loro strategie nella definizione dei criteri di selezione e di aggiudicazione. Qui la proposta di direttiva non sembra consentire la necessaria flessibilità».

«Inoltre - ha proseguito Verhoeven - siamo d'accordo con la Commissione sul fatto che la durata del contratto debba essere limitata e proporzionale, consentendo un congruo ritorno sugli investimenti pur mantenendo un rischio correlato alla gestione. A nostro avviso - ha precisato - i prestatori di servizi titolari delle concessioni non dovrebbero avere un pieno ed automatico diritto di prolungamento della concessione, ma siamo convinti che se un operatore titolare di concessione si comporta bene e si impegna a proseguire gli investimenti ci dovrebbe essere spazio per prolungare il suo accordo con l'Autorità Portuale. Anche in questo caso dobbiamo valutare se e in che modo tali possibilità di proroga possano essere compatibili con il quadro della proposta di direttiva. In ogni caso - ha concluso - è positivo che la Commissione proponga di escludere i contratti in vigore per la durata della loro esecuzione».

Sempre martedì, presso la Commissione Trasporti e Turismo (TRAN) del Parlamento europeo, è stata presentata la versione provvisoria di uno studio sugli aiuti di Stato ai porti che è stato commissionato dalla stessa TRAN a Buck Consultants, che lo ha realizzato in collaborazione con ISL e Catram Consultants. Il rapporto sottolinea che il finanziamento pubblico dei porti marittimi deve diventare più trasparente ed evidenzia l'urgente necessità di linee guida sugli aiuti di Stato.

Secondo gli autori dello studio, tali linee guida dovrebbero includere una definizione vincolante di infrastrutture per le quali gli aiuti di Stato sarebbero ammissibili. Le conclusioni sottolineano inoltre possibili distorsioni derivanti dalle politiche sulle concessioni e dagli indennizzi per ragioni ambientali e inoltre raccomandano di affrontare le distorsioni della concorrenza tra i porti europei e i porti nei paesi terzi limitrofi e suggerisce di intraprendere un'iniziativa presso la WTO per risolvere questo problema.

ESPO ha accolto favorevolmente l'iniziativa della commissione TRAN: «da tempo - ha ricordato Verhoeven - chiediamo la messa a punto di linee guida per garantire certezza giuridica agli investitori privati e pubblici e parità di condizioni in tutta Europa. Invitiamo i parlamentari europei a rimanere fedeli alla loro precedenti richieste, insistendo sul fatto che il prossimo “pacchetto sui porti” della Commissione non manchi di fornire una chiara serie di orientamenti sugli aiuti di Stato che supportano lo sviluppo del settore portuale».