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Il porto di Amburgo chiuderà il 2014 con traffico record di oltre 142 milioni di tonnellate
Per i container è atteso un totale di oltre 9,5 milioni di teu
28 ottobre 2014
Il porto di Amburgo chiuderà l'intero 2014 con un record del traffico complessivo delle merci che sarà di oltre 142 milioni di tonnellate rispetto a 139 milioni di tonnellate movimentate lo scorso anno. Per il solo traffico dei container è atteso un totale di oltre 9,5 milioni di teu, di poco inferiore al record di 9,9 milioni di teu stabilito nel 2007. Lo ha annunciato oggi Gunther Bonz, presidente dell'associazione Unternehmensverband Hafen Hamburg e.V. che rappresenta le imprese portuali dello scalo tedesco: «il successo del porto di Amburgo - ha sottolineato - si spiega in ultimo con l'elevata flessibilità delle aziende portuali. Con le notevoli risorse umane e finanziarie di cui Amburgo dispone, nonostante la difficile accessibilità al mare, continua ad avere un'efficienza molto elevata. Tuttavia - ha precisato Bonz riferendosi agli auspicati lavori di dragaggio dell'Elba - ciò non deve portare in secondo piano la necessità di intervenire sul canale». «Ora - ha aggiunto - stiamo pagando il prezzo di molti anni di mancato tempestivo investimento in infrastrutture».
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Il porto di Amburgo chiuderà l'intero 2014 con un record del traffico complessivo delle merci che sarà di oltre 142 milioni di tonnellate rispetto a 139 milioni di tonnellate movimentate lo scorso anno. Per il solo traffico dei container è atteso un totale di oltre 9,5 milioni di teu, di poco inferiore al record di 9,9 milioni di teu stabilito nel 2007. Lo ha annunciato oggi Gunther Bonz, presidente dell'associazione Unternehmensverband Hafen Hamburg e.V. che rappresenta le imprese portuali dello scalo tedesco: «il successo del porto di Amburgo - ha sottolineato - si spiega in ultimo con l'elevata flessibilità delle aziende portuali. Con le notevoli risorse umane e finanziarie di cui Amburgo dispone, nonostante la difficile accessibilità al mare, continua ad avere un'efficienza molto elevata. Tuttavia - ha precisato Bonz riferendosi agli auspicati lavori di dragaggio dell'Elba - ciò non deve portare in secondo piano la necessità di intervenire sul canale». «Ora - ha aggiunto - stiamo pagando il prezzo di molti anni di mancato tempestivo investimento in infrastrutture».
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