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Nel 2001 il traffico merci nel porto di Belfast ha mantenuto i livelli record dell'anno precedente
Sono state movimentate oltre 17 milioni di tonnellate. Investiti oltre 20 milioni di sterline per il potenziamento delle infrastrutture
18 maggio 2002
Nel 2001 il porto di Belfast ha movimentato oltre 17 milioni di tonnellate di merci, un volume analogo a quello registrato nell'anno precedente. «Siamo molto soddisfatti di questi risultati di traffico», ha detto il direttore della Belfast Harbour Commissioners, Gordon Irwin; «dopo un periodo di sette anni di crescite annuali record, abbiamo mantenuto i livelli record del 2000 nonostante la difficile situazione esterna. Siamo stati in grado di sostenere una caduta in alcuni settori attraendo nuovi traffici e ottenendo incrementi in altri, mantenendo così i livelli complessivi di traffico. Ciò è stato possibile perché il porto serve un'ampia gamma di interessi industriali e commerciali nonché i bisogni della mobilità pubblica».
Gli incrementi più rilevanti sono stati registrati nel settore delle rinfuse, che si sono attestate a 7,3 milioni di tonnellate (+7%). E' invece diminuito il numero di passeggeri dei traghetti e degli autoveicoli merci trasportati dai servizi ro-ro.
Lo scorso anno il porto di Belfast ha investito oltre 20 milioni di sterline per la modernizzazione e lo sviluppo delle sue infrastrutture.
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Nel 2001 il porto di Belfast ha movimentato oltre 17 milioni di tonnellate di merci, un volume analogo a quello registrato nell'anno precedente. «Siamo molto soddisfatti di questi risultati di traffico», ha detto il direttore della Belfast Harbour Commissioners, Gordon Irwin; «dopo un periodo di sette anni di crescite annuali record, abbiamo mantenuto i livelli record del 2000 nonostante la difficile situazione esterna. Siamo stati in grado di sostenere una caduta in alcuni settori attraendo nuovi traffici e ottenendo incrementi in altri, mantenendo così i livelli complessivi di traffico. Ciò è stato possibile perché il porto serve un'ampia gamma di interessi industriali e commerciali nonché i bisogni della mobilità pubblica». 
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