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L'International Trasport Workers' Federation (ITF) ha accolto con soddisfazione la decisione dell'International Maritime Organization (IMO) di esortare il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ad intervenire per far cessare gli atti di pirateria di fronte alla costa della Somalia.
Sabato scorso, in quelle acque, la nave da crociera
Seabourn Spirit è stata attaccata, ma è riuscita a sfuggire all'assalto di due imbarcazioni di pirati armati di lanciagranate e fucili. Negli ultimi mesi gli attacchi si sono susseguiti con sempre maggiore frequenza. «Quest'ultimo attacco, giunto appena dopo il vergognoso furto di due navi di aiuti umanitari - ha osservato John Bainbridge, rappresentante di ITF per la pirateria presso l'IMO - dimostra che la situazione è quasi fuori controllo. Anche le navi a 100 miglia dalla costa non sono sicure. Dobbiamo renderci conto che la Somalia, come nazione, ha cessato di esistere. Ciò può voler dire che altre nazioni dovranno entrare nelle sue acque e assumersi il dovere che lei non può più assumersi».
«Il Consiglio di sicurezza - ha aggiunto Bainbridge - si dovrà chiedere quanti altri attacchi saranno necessari prima di assumere iniziative concrete. Dovrebbero ricordarsi qual è stata la risposta ad un singolo terribile incidente del passato, come un singolo atto terroristico contro l'
Achille Lauro abbia portato all'adozione della SUA Convention (Convention for the Suppression of Unlawful Acts Against the Safety of Maritime Navigation)».