Ieri i ministri dei Trasporti dei Paesi alpini che fanno parte del cosiddetto "Gruppo di Zurigo", che riunisce Austria, Francia, Germania, Italia e Svizzera e in qualità di osservatori, l'Unione Europea e la Slovenia, si sono incontrati nella località turistica elvetica di Sedrun per fare il punto sulle iniziative per il miglioramento della sicurezza del traffico transalpino. Il vertice, inizialmente previsto per il 2006, è stato anticipato dopo il grave incidente verificatosi l'estate scorsa nella galleria del Frejus.
I ministri hanno convenuto di condividere in futuro i dati relativi agli incendi spontanei dei mezzi pesanti registrati sull'intero territorio dei rispettivi Paesi. Ciò consentirà di definire misure preventive più efficaci da adottare per questo tipo di incidenti.
Si è inoltre discusso delle misure da introdurre per gestire l'aumento dei volumi di traffico previsti nei prossimi anni. In quest'ambito la Svizzera ha informato i ministri sugli esiti di una ricerca, portata a termine la scorsa primavera dalle società Rapptrans e Ecoplan su mandato del DATEC (Dipartimento Federale dell'Ambiente, dei Trasporti, dell'Energia e delle Comunicazioni), relativa all'introduzione di una Borsa dei Transiti Alpini (BTA), della quale sono stati presentati due modelli di base. Il primo, definito di "Slotmanagement", è un sistema su base volontaria di diritti di prenotazione negoziabili che consentono il passaggio entro un determinato intervallo di tempo (slot). Gli obiettivi di tale sistema sono un migliore sfruttamento delle limitate capacità stradali, la riduzione di intasamenti e rallentamenti come pure l'incentivazione a migliorare la pianificazione e la logistica. Questo modello - è stato osservato - in caso di traffico intenso permette il trasporto più rapido delle merci sensibili alla durata del viaggio, quali gli alimenti deperibili, acquistando una prenotazione a prezzi di mercato. Più lento invece il transito senza prenotazione.
Il modello del "Limite massimo e negoziazione" è invece un sistema obbligatorio di diritti di transito negoziabili che ha l'obiettivo di limitare in modo economicamente efficiente la quantità dei trasporti merci su strada in transito sulle Alpi. Secondo tale modello, i diritti di transito possono venire ceduti gratuitamente, venduti a prezzo fisso o messi all'asta; una volta ripartiti possono essere negoziabili liberamente. Questo modello - secondo quanto previsto - avrebbe come conseguenza un rincaro dei costi per il trasporto su gomma e, quindi, il trasferimento dei trasporti dalla strada alla ferrovia. L'entità del trasferimento dipenderebbe dagli obiettivi prestabiliti in termini quantitativi.
La ricerca ha stabilito che entrambi i modelli sono attuabili sia dal lato tecnico che operativo. Inoltre le infrastrutture necessarie sono in gran parte già disponibili, mentre quelle per il controllo e la negoziazione potrebbero essere realizzate con un onere limitato. Lo studio ha però rilevato la necessità di chiarire alcuni punti: in particolare la BTA presuppone un intervento congiunto di tutti i Paesi alpini al fine di evitare un traffico di aggiramento indesiderato, in particolare per il modello "Limite massimo e negoziazione"; inoltre, probabilmente non sarà possibile realizzare la BTA con l'attuale diritto nazionale e internazionale e saranno quindi necessari degli adeguamenti; infine non sono ancora stati risolti alcuni problemi concreti, come per esempio l'identificazione di una soluzione per i trasporti a breve distanza.