Il 1° gennaio nei porti di Long Beach e Los Angeles scatterà la seconda fase di divieto di accesso ai camion più inquinanti

Ad un mese dall'avvio della seconda fase del programma, i porti californiani di Long Beach e Los Angeles hanno celebrato in misura diversa il successo dell'adozione del Clean Truck Program (CTP), il piano di riduzione delle emissioni inquinanti nei territori che ospitano i due scali attraverso il divieto di ingresso nei porti dei camion più vecchi.

La prima fase del programma di divieti è scattata il 1° ottobre 2008 quando è stato proibito l'accesso in porto ai camion dotati di motori costruiti entro il 1988. La seconda fase inizierà il prossimo 1° gennaio, quando . La terza fase sarà avviata il 1° gennaio 2012, quando nei porti potranno accedere solamente camion con motori costruiti a partire dal 2007.

La Port Authority di Long Beach ha evidenziato come il Clean Truck Program abbia consentito di vietare l'accesso al porto a ottomila camion inquinanti e che 5.600 vecchi veicoli sono sostituiti da nuovi camion, mentre altri 2.400 nuovi mezzi verranno presto immessi sulle strade.

Secondo le previsioni dell'authority portuale di Long Beach, entro il 1° gennaio 2010 circa il 90% di tutti i camion che entrano ogni giorno in porto saranno in regola con i severi standard federali sulle emissioni. «Poco più di un anno fa - ha sottolineato il presidente dell'autorità portuale, Nick Sramek - i porti sembravano cimiteri dove i vecchi camion inquinanti venivano a morire. Il prossimo capodanno celebreremo un Clean Trucks Program che, per Long Beach, ha compiuto un grande lavoro in un tempo estremamente ridotto, portandoci la più recente tecnologia meno inquinante per i camion ed un notevole miglioramento della qualità dell'aria a vantaggio della comunità. Grazie al programma, entro il 1° gennaio avremo ottenuto con due anni di anticipo una riduzione di quasi l'80% dell'inquinamento atmosferico causato dagli autotrasporti».

Da parte sua Geraldine Knatz, direttore della Port Authority di Los Angeles, scalo nel quale il Clean Truck Program è in vigore da poco più di un anno, ha ricordato che il porto ha in atto una causa legale con l'American Trucking Associations (ATA) incentrata proprio sull'ingresso dei camion in porto e che l'associazione degli autotrasportatori è riuscita ad ottenere dal tribunale il blocco del programma di divieti di ingresso per i camion più inquinanti.

Tra i principali punti di controversia tra la Port Authority di Los Angeles e l'ATA c'è il programma di accordi di concessione che il porto intende stringere con le società di autotrasporto affinché le loro flotte di veicoli rispettino gli standard sulle emissioni definiti a livello locale e statale.

In particolare, Geraldine Knatz ha criticato la posizione assunta dall'ATA dopo che gli incentivi federali e locali hanno consentito agli autotrasportatori di rinnovare la loro flotta: l'ATA, rilevando che si è riusciti dall'ottobre 2008 a ridurre fino al 70% le emissioni dei camion - ha spiegato il direttore dell'autorità portuale - «sostiene che la missione è compiuta e che dovremmo smettere di litigare su punti del programma quali gli accordi di concessione». Geraldine Knatz ha sottolineato che l'obiettivo del programma non è quello di rinnovare l'attuale flotta di camion, quanto piuttosto quello di adeguare la flotta di veicoli agli standard ambientali che variano costantemente nel tempo. Si tratta - ha osservato - di un piano per il futuro: «noi sappiamo - ha spiegato - che anche i camion meno inquinanti di oggi non rispetteranno gli standard ambientali del 2020, quando saranno in atto limitazioni che porteranno le emissioni di gas serra ai livelli del 1990. Anche le prossime generazioni di camion non ricadranno nelle norme sull'inquinamento atmosferico del 2020».

Quindi - secondo Geraldine Knatz - «è troppo presto per complimentarsi per il lavoro svolto» ed è necessario sapere già ora «chi pagherà per la prossima flotta di camion non inquinanti quando i nuovi veicoli in uso oggi dovranno essere sostituiti».