- Nell'excursus sulle economie delle regioni italiane pubblicato questo mese dalla Banca d'Italia l'istituto rileva come nel 2011 i porti liguri di Genova, La Spezia e Savona, avendo totalizzato un aumento dei traffici dei container del +2,6% rispetto all'anno precedente, abbiano registrato un incremento leggermente inferiore rispetto a quello ottenuto dai porti del Mediterraneo occidentale di Barcellona, Marsiglia e Valencia (+3,0%, in base ai dati dell'European Sea Ports Organisation) e significativamente più contenuto rispetto a quello dei porti del Nord Europa (+7,7%).
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- La crescita registrata dai porti liguri è dovuta allo scalo di Genova, dove è stato sfiorato il livello massimo di movimentazione precedente la crisi, e in minor misura a quello di La Spezia, dove tale livello era già stato superato nel 2010. Nel porto di Savona vi è stata una riduzione del movimento di container.
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- Nel periodo 2003-2011 il tasso di crescita medio annuo dei porti liguri (+2,8%) - ha rilevato la Banca centrale della Repubblica Italiana - è stato pari a meno della metà di quello degli scali del West Med (+6,3%). Nello stesso periodo i porti del Northern Range, che movimentano volumi assai più elevati rispetto agli scali del Mediterraneo, hanno registrato una crescita media annua del +6,1%.
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- L'analisi evidenzia che nel 2011 il movimento complessivo di merci presso i porti liguri ha registrato una leggera diminuzione (-0,8%) e che il calo si è concentrato a La Spezia e a Genova e nella componente delle rinfuse liquide. Nel primo trimestre del 2012 il traffico complessivo di merci è ulteriormente diminuito del -4,8%. Nel primo trimestre del 2012 il solo traffico di container in Liguria è rimasto stabile (+0,2%), riflettendo la crescita presso il porto di Genova, compensata dalla riduzione registrata presso gli scali di La Spezia e di Savona.
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- L'excursus della Banca d'Italia prende in esame alcune altre realtà portuali regionali come quella della Toscana, dove i porti hanno subito negativamente il rallentamento dell'attività economica mondiale e nel 2011 hanno registrato un calo generalizzato della movimentazione delle merci espressa in tonnellate, nel complesso pari al -3,2% sul 2010. Questo risultato - spiega l'analisi - è stato determinato dalla contrazione delle rinfuse liquide e solide (tra cui prodotti petroliferi, metallurgici, carbone), solo in parte compensata dall'aumento delle altre merci, comprese quelle in contenitori. Il volume movimentato di questi ultimi, esclusi i trasbordi, è salito del +2,7%. Il numero dei passeggeri ha continuato a ridursi (-3,9%).
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- In Veneto il traffico di passeggeri nel porto di Venezia è cresciuto a ritmi elevati (+8,8% sul 2010), in particolare nel segmento della crocieristica (+11,1%). Nel primo trimestre del 2012 il movimento passeggeri nel porto ha però registrato un rallentamento.
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- Nel 2011 i traffici commerciali presso gli scali portuali della Campania sono diminuiti. Nel porto di Napoli è stato registrato un calo delle merci e dei container (-4,2% e -1,1% rispettivamente) che ha più che compensato gli incrementi rilevati nello scalo salernitano. Il traffico passeggeri è rimasto pressoché costante (-0,4%), mentre il numero di croceristi ha ripreso a crescere (+14,1%) dopo il calo del 2010.
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- Nelle Marche, lo scorso anno il traffico di merci nel porto di Ancona è diminuito dell'1,3% (-2,9% nell'anno precedente). Il traffico dei contenitori, al contrario, è ulteriormente aumentato (+9,3%), raggiungendo la quota dell'11,0% sul totale delle merci movimentate. Il numero di passeggeri è diminuito del -6,1%, principalmente a causa della riduzione del traffico sui traghetti, in particolare quelli che collegano la Grecia. Sono aumentati i passeggeri in transito sulle navi da crociera (6,5%) che ora rappresentano il 9,3% del totale.
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