Gli armatori si oppongono alla proposta avanzata dall'International Salvage Union (ISU) per l'imposizione di un risarcimento separato per il “recupero ambientale” nei casi nei quali chi si occupa del salvataggio in occasione di incidenti marittimi abbia effettuato interventi nei confronti di una nave o del suo carico che rappresentino un rischio per l'ambiente.-
- A conclusione della riunione odierna del proprio Insurance Committe, l'associazione armatoriale mondiale International Chamber of Shipping (ICS) ha ribadito la propria ferma opposizione rispetto a tale proposta ed ha manifestato estrema preoccupazione per il futuro delle Regole di York e Anversa in materia di avaria comune. L'ICS ha ricordato che entrambi gli argomenti saranno presi in esame dal Comité Maritime International (CMI), l'associazione internazionale degli avvocati marittimisti, che si riunirà in assemblea la prossima settimana a Pechino, alla quale saranno presenti rappresentanti dell'ICS.
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- «L'ICS - ha sottolineato il presidente dell'Insurance Committe dell'associazione armatoriale, Matheos Los - continua ad essere assolutamente scettica circa la proposta di un risarcimento aggiuntivo per il recupero ambientale, in particolare dato che i servizi di salvataggio sono già generosamente rimunerati nell'ambito dell'attuale sistema». Attualmente la rimunerazione dovuta ai servizi di salvataggio è calcolata applicando la Scopic Clause, clausola che è definita dall'International Salvage Union, dall'International Group of P&I Clubs e dalla London Property Underwriters con il consenso della stessa ICS.
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- La principale preoccupazione dell'ICS - ha spiegato l'associazione - è che inevitabilmente un tale risarcimento richiederebbe l'introduzione di perizie con strumenti complicati, come è accaduto negli Stati Uniti, e che tale procedura non solo si rivelerà complicata e costosa ma, in ultima analisi, prolungherà i tempi di riconoscimento e risarcimento dei danni. «Tale complicata e prolungata procedura - ha rilevato Los - non sarebbe nell'interesse di nessuno, in ultima analisi non dei soccorritori che, in ogni caso, hanno già espresso grande soddisfazione per l'attuale sistema della Scopic».

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