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Il governo turco vuole realizzare un canale navigabile artificiale parallelo allo Stretto del Bosforo
Sarà lungo 40-50 chilometri, largo 140-150 metri e profondo 25 metri. L'obiettivo è di realizzare l'opera entro il 2023
27 aprile 2011
Oggi il premier turco Recep Tayyip Erdogan ha presentato un progetto per costruire un canale navigabile artificiale tra il Mar Nero e il Mar di Marmara, un vero e proprio “secondo Bosforo”. Il suo compito - ha spiegato il primo ministro - sarà principalmente di alleviare il congestionato traffico marittimo che transita nello Stretto del Bosforo, in cui passano annualmente circa 50.000 imbarcazioni: attualmente - ha ricordato - 358.590.000 tonnellate di merci all'anno attraversano lo Stretto, tra cui circa quattro milioni di tonnellate di gas di petrolio liquefatto, tre milioni di tonnellate di prodotti chimici e 139 milioni di tonnellate di idrocarburi. La città di Istanbul, i suoi abitanti e il suo patrimonio culturale, così come l'habitat naturale del Mar di Marmara - ha sottolineato - sono messi in pericolo dal transito di 147 milioni di tonnellate di merci pericolose.
Il progetto “Canale Istanbul” è piuttosto impegnativo: il canale sarà lungo 40-50 chilometri, largo 140-150 metri in superficie e circa 120 metri alla base e profondo 25 metri. L'opera verrà progettata in due anni e l'obiettivo è di realizzarla entro il 2023, anno in cui si celebrerà il centenario della fondazione della Repubblica Turca con primo presidente Mustafa Kemal Atatürk. Secondo le previsioni, la nuova via d'acqua consentirà il transito giornaliero di 130-160 navi.
«Nel mondo - ha sottolineato Erdogan - ci sono molte città attraversate da fiumi, ma il mare passa solo attraverso la città di Istanbul». Il primo ministro turco ha spiegato che il progetto prevede di trasformare in un'isola la penisola che ospita la parte europea di Istanbul, cioè l'area occidentale della metropoli. Erdogan ha precisato che le più grandi navi del mondo, che superano le 250-300mila tonnellate di portata lorda, potranno transitare nel canale artificiale, che sarà attraversato da ponti ferroviari e stradali.
Il progetto include anche la realizzazione di una nuova area urbana e turistica. Allo studio - ha confermato il premier - c'è anche la realizzazione di un terzo aeroporto cittadino in grado di movimentare 60 milioni di passeggeri all'anno. Gli attuali aeroporti Atatürk e Sabiha Gökcen - ha detto Erdogan - non soddisfano le odierne necessità.
Il primo ministro non ha voluto fornire alcuna previsione di investimento spiegando che è necessario non specificare al momento alcuna stima economica al fine di evitare qualsiasi tipo di negatività o di ingiustizia. Tuttavia il sindaco della città metropolitana di Istanbul, Kadir Topbas, ha detto che il progetto potrebbe costare più di dieci miliardi di dollari.
Erdogan non ha precisato neppure come verrebbe ripartito il traffico marittimo tra il Bosforo e il nuovo Canale Istanbul. Ricordiamo che il transito delle navi nel Stretto del Bosforo è regolamentato dalla Convenzione di Montreaux, sottoscritta nel 1936, che assegna alla Turchia il controllo dello Stretto ma sancisce la libertà di transito alle navi commerciali dietro il riconoscimento dei diritti di transito alle autorità turche.
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