- Sono iniziate in questi giorni le prove generali per l'avvio operativo del nuovo impianto sotterraneo e sottomarino realizzato da Funivie Spa che collega la banchina del Terminal Alti Fondali del porto di Savona con lo snodo intermodale di San Rocco dove sorge la nuova stazione di carico degli storici vagonetti funiviari. Presso i parchi di San Giuseppe di Cairo (Savona) i vagonetti hanno infatti scaricato le prime tonnellate di carbone sbarcate presso il Terminal Alti Fondali. L'inizio della piena operatività dei nuovi impianti e dell'intero complesso infrastrutturale è previsto entro il prossimo mese.
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- L'opera, ideata da Funivie S.pa e finanziata dal ministero dei Trasporti per un valore di circa 40 milioni di euro, è iniziata nel 2004 e consiste in due tunnel, di cui uno sottomarino ed uno sotterraneo, dotati di un sistema di nastri trasportatori che collegano il Terminal Alti Fondali con le due linee funiviarie di valico dell'Appennino ligure, lunghe 17 chilometri ciascuna, gestite in concessione dalla stessa Funivie Spa.
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- Il progetto ha riguardato la realizzazione di due tunnel per una lunghezza complessiva di 1.600 metri circa. Il primo, di circa 500 metri, è stato realizzato al di sotto del piano di banchina e collega il terminal di sbarco ad un pozzo di raccordo profondo 40 metri. Dal fondo di tale pozzo parte il secondo tunnel, lungo circa 1.100 metri, che collega la zona portuale alla nuova stazione di San Rocco, dalla quale ripartono le due linee funiviarie. All'interno di tali infrastrutture è stata realizzata una linea di nastri trasportatori della portata massima di 500 tonnellate/ora, gli impianti di caricazione dei vagonetti e tutti i sistemi ausiliari necessari a garantire i più elevati standard di sicurezza. Il minitunnel, scavato all'interno della collina fronte mare in zona Valloria, è stato ottenuto grazie all'utilizzo di una particolare tecnologia denominata “microtunneling”, fiore all'occhiello dell'ingegneria made in Italy.
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- Funivie Spa ha sottolineato che, dal punto di vista ambientale, la nuova struttura trasportistica, essendo completamente interrata per la quasi totalità del suo passaggio all'interno del tessuto urbano della città (dal punto di sbarco fino a via Loreto Nuova, nei pressi dei “Rondinini”) consente di eliminare ogni impatto verso l'esterno, sia visivo che di dispersione delle polveri. Sempre sotto questo aspetto, una volta a pieno regime l'infrastruttura permetterebbe, alla potenzialità massima dell'impianto (8.000 tonnellate/giorno), una riduzione del transito sulle strade di circa 300 camion al giorno, con un conseguente abbattimento delle emissioni inquinanti immesse nell'atmosfera.
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- L'azienda ha evidenziato inoltre che senza la realizzazione di quest'opera l'antica via funiviaria sarebbe stata marginalizzata disperdendone il valore industriale, economico e soprattutto la valenza dal punto di vista ambientale.
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- L'inizio dell'attività operativa di Funivie Spa risale al 1912 con l'entrata in esercizio della prima delle due linee funiviarie ad oggi in concessione alla società, linea che costituì il primo progetto di interporto al servizio delle rinfuse solide in grado di collegare il mare con la pianura, al di là dell'Appennino. Nel 1936, grazie alla nascita della cokeria di Italiana Coke e alla conseguente necessità di approvvigionamento di materia prima, è stata realizzata la seconda linea funiviaria che ha permesso di raddoppiare la potenzialità di trasporto. Carlo Emilio Gadda, ingegnere e originale scrittore, già all'inizio del novecento descrisse quest'opera come «un'invenzione del futuro».
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