Autorità Portuale di Genova
Piano Operativo Triennale 2008-2010
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INDICE
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- PARTE PRIMA - IL QUADRO DI RIFERIMENTO
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- Analisi sintetica del quadro economico internazionale e
dei suoi effetti sul settore dello shipping e sul porto di Genova
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- Nell'ambito dell'analisi del contesto macroeconomico e di
mercato, finalizzata ad inquadrare in maniera coerente l'attività
di pianificazione, è da rilevare come, se per quanto concerne
il mercato del trasporto marittimo e portuale si continui ad
assistere alle dinamiche e ai fenomeni descritti nel precedente
documento di programmazione, con riferimento allo scenario economico
mondiale si evidenzino invece ulteriori sviluppi piuttosto
rilevanti.
-
- Infatti, negli ultimi mesi, si è determinato un
peggioramento del quadro macroeconomico dovuto principalmente a due
cause: il perdurare della crisi dei mercati finanziari
internazionali innescata dallo stato di sofferenza mercato dei mutui
immobiliari americani, il forte aumento dei prezzi del greggio,
delle materie prime energetiche e alimentari, dovuto principalmente
all'elevata domanda espressa dai paesi emergenti.
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- Rispetto all'autunno, quindi, questi sviluppi determinano in
molti casi una revisione al ribasso delle prospettive di crescita
della ricchezza e al rialzo di quelle d'inflazione. A fronte di un
rallentamento della crescita o addirittura di una stagnazione
dell'economie dei maggiori paesi industrializzati, la crescita dei
paesi emergenti è rimasta comunque elevata e continuerebbe ad
avere un effetto trainante sull'economia mondiale nel 2008.
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- Tabella 1 - Andamento del PIL nelle principali economie
mondiali 2005 - 2008
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2005 |
2006 |
2007 |
2008 |
PIL
|
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Mondo |
4,4 |
5,0 |
4,9 |
4,1 |
Economie avanzate |
2,5 |
3,0 |
2,6 |
1,8 |
|
di cui |
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USA |
3,1 |
2,9 |
2,2 |
1,5 |
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Euro - 15 |
1,5 |
2,8 |
2,6 |
1,6 |
|
Giappone |
1,9 |
2,4 |
1,9 |
1,5 |
Mercati emergenti e in via di sviluppo |
7,0 |
7,7 |
7,8 |
6,9 |
|
di cui |
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|
Africa |
5,9 |
5,8 |
6,0 |
7,0 |
|
Centro-Est Europa |
5,6 |
6,4 |
5,5 |
4,6 |
|
CSI |
6,6 |
8,1 |
8,2 |
7,0 |
|
Cina |
10,4 |
11,1 |
11,4 |
10,0 |
|
Medio Oriente |
5,6 |
5,8 |
6,0 |
5,9 |
Commercio internazionale (volumi) |
7,5 |
9,2 |
6,6 |
6,7 |
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- Fonte: IMF (Gennaio 2008). World Economie
Outlook Update
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- Nel complesso, il tasso di incremento del PIL in termini reali
all'esterno dell'area dell'euro si collocherebbe in media intorno al
5,6% nel 2007 e al 5,2% sia nel 2008 sia nel 2009. Per quanto
riguarda l'area euro le previsioni fornite da alcune più
autorevoli fonti istituzionali internazionali portano a stimare il
tasso di crescita del PIL in termini reali tra il 2,5% e il 2,6% nel
2007, tra 1' 1,9% e il 2,2% nel 2008 e tra il 2,0% e il 2,2% l'anno
seguente.
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- L'espansione dei mercati di esportazione esterni all'area euro
dovrebbe aggirarsi attorno al 6,0% nel 2007, al 6,9% nel 2008 e al
7,1% l'anno successivo.
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- La crescita delle esportazioni continuerebbe a sostenere
l'attività economica dell'area euro, sebbene la quota di
mercato delle esportazioni dovrebbe ridursi lievemente, per effetto
della maggiore concorrenza mondiale e delle perdite di competitività
di prezzo dovute all'apprezzamento della moneta unica. Il tasso di
incremento delle importazioni si collocherebbe, in media d'anno, su
un livello inferiore a quello delle esportazioni.
-
- Con riferimento alle prospettive di medio periodo circa
l'andamento dell'economia mondiale e di alcuni dei principali
aggregati nazionali o sovranazionali, si evidenzia dalla tabella
sottostante come le principali istituzioni finanziarie
internazionali considerino probabile il ritorno dei tassi di
crescita del PIL e del commercio internazionali su valori pari a
quelli riscontrati negli ultimi anni.
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- Tabella 2 - Andamento di medio termine del PIL e del
commercio mondiale in alcunedelle principali economie 2009 - 2011
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2009 |
2010 |
2011 |
PIL |
|
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|
Paesi industrializzati |
2,4 |
2,5 |
2,5 |
|
|
di cui
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|
Stati Uniti |
2,2 |
2,6 |
2,6 |
|
|
Giappone |
1,8 |
1,4 |
1,2 |
|
|
UEM |
1,9 |
2,0 |
1,9 |
|
Paesi extra UE |
5,2 |
5,3 |
5,3 |
|
Mondo |
4,6 |
4,7 |
4,7 |
Commercio mondiale (volumi) |
7,0 |
7,3 |
7,4 |
- Fonte: Ministero Economia e Finanze (RUEF
2008) su dati IMF. OECD, EU.
-
- Fra le economie europee, l'Italia è una di quelle che
risente maggiormente del quadro sopra delineato, tanto da
manifestare una chiusura del 2007 in decelerazione. Infatti, dopo
una modesta ripresa nel terzo trimestre, la produzione industriale
italiana sarebbe calata nel quarto. Nei primi nove mesi dell'anno la
crescita della produttività nell'industria è rimasta
modesta; la competitività di prezzo ha subito ulteriori
peggioramenti a causa della perdurante tendenza all'apprezzamento
dell'euro.
-
- Il costo del lavoro per unità di prodotto è
cresciuto più che nell'analogo periodo del 2006. Si stima che
i consumi, sostenuti nella prima metà dell'anno, abbiano
subito un rallentamento nel secondo semestre sfociato nel ristagno
su molti generi. L'andamento nei mesi più recenti potrebbe
aver risentito negativamente degli aumenti di prezzo connessi con i
citati rincari delle materie prime.
-
- Allo stesso modo le previsioni riguardanti l'economia italiana
risentono degli shock subiti dalle macrovariabili internazionali,
tanto che il deterioramento del quadro di riferimento esterno, per
effetto degli sviluppi sopra descritti, ha comportato una revisione
al ribasso del tasso di crescita del PIL per il 2008 rispetto al
luglio scorso, pari a 7 decimi di punto percentuale.
-
- In ragione di ciò, il tasso di crescita medio annuo del
PIL, pari all'1,7% nel 2007, scenderebbe all'1% nel 2008 e
risalirebbe solo all'1,1% nell'anno successivo.
-
- Inoltre, principalmente a causa del tasso di cambio dell'euro e
del rallentamento della domanda interna, si assisterà ad un
disavanzo negativo della bilancia dei pagamenti.
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- Tabella 3 - Andamento del PIL,esportazioni e importazioni
in Italia 2007 - 2009
-
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2007 |
2008 |
2009 |
PIL |
1,7 |
1,0 |
1,1 |
Esportazioni (volumi) |
5,0 |
2,9 |
3,7 |
Importazioni (volumi) |
4,4 |
3,0 |
3,7 |
- Fonte: Banca d'Italia. Bollettino
economico Gennaio 2008; Ministero dell'Economia e delle Finanze,
RUEF 2008
-
- Riassumendo, i fenomeni schematicamente sopra delineati:
-
un rallentamento drastico del tasso di crescita delle economie
avanzate, specie di quella americana. Tale decelerazione economica,
dovuta in gran parte alle turbolenze nel mercato finanziario
statunitense, si caratterizza e caratterizzerà per il
deprezzamento del dollaro, il del manifestarsi di spinte
inflazionistiche e per la contrazione dei consumi delle famiglie;
-
la prosecuzione della fase espansiva delle economie emergenti,
seppur con una lieve diminuzione del tasso di sviluppo. Tale
espansione instaura spinte inflazionistiche a causa dell'aumento
della domanda di materie prime, specie energetiche ,e di derrate
alimentari;
-
il conseguente riassetto e adeguamento dei flussi commerciali in
relazione al deprezzamento del dollaro a favore dell'euro e
all'elevata domanda di materie prime e energetiche;
-
l'Italia è, fra i paesi industrializzati, uno di quelli che
risentirà maggiormente di tale situazione in termini di
produzione, consumi e andamento commerciale.
- Considerando l'esistenza di una correlazione tra le variabili
macroeconomiche e il trasporto marittimo, si possono esprimere
alcune osservazioni sull'andamento atteso del mercato di trasporto
via mare.
-
-
- Nel medio-lungo periodo, le previsioni del settore dello
shipping, seppur intaccate dalle turbolenze economiche, restano
improntate ad un diffuso ottimismo sulla tenuta dei mercati
emergenti e evidenziato dal flusso di continui ordinativi eseguiti
dalle compagnie di navigazione presso i cantieri navali mondiali per
la costruzione di nuove unità di qualsiasi tipologia. E'
evidente che, se la crisi economica internazionale dovesse perdurare
e accentuare la sua natura strutturale e se si verificassero
conseguenti rilevanti riassetti nell'organizzazione produttiva e
logistica mondiale, potrebbero sorgere non pochi problemi di
overcapacity in diversi comparti trasportistici e, di conseguenza,
innescarsi un periodo di congiuntura negativa per il settore del
trasporto marittimo.
-
- Nel breve termine è invece possibile attendersi un
parziale rallentamento del mercato e una modifica quali-quantitativa
dei traffici marittimi, con risvolti operativi sui porti. Infatti,
le dinamiche dei consumi delle famiglie, l'andamento dei tassi di
cambio e la domanda di materie prime e beni energetici
determineranno uno spostamento dei flussi commerciali come provano i
processi di riorganizzazione che stanno subendo vari servizi di
linea di alcuni global carrier.
-
- In generale, è comunque ragionevole prospettare nel breve
periodo una crescita, seppur a tassi inferiori rispetto a quelli
fatti segnare nel primo lustro del 2000, dei traffici marittimi
mondiali, con la conseguenza prevedibile, da un lato, di un
rallentamento dell'incremento della movimentazione nei porti di
paesi industrializzati (in questo senso si legga la diminuzione dei
tassi di crescita dei porti statunitensi), e dall'altro, della
prosecuzione di uno sviluppo sostenuto della movimentazione di
rinfuse, merci containerizzate e non, nei paesi emergenti.
-
- Con riferimento specifico al porto di Genova, dalla lettura del
grafico seguente, si evidenzia come gli effetti dell'andamento
economico del nostro paese si riverberino sulla movimentazione dello
scalo genovese; in particolare in ragione del fatto che il porto di
Genova è il principale nodo di transito per i mercati e le
industrie del Nord Italia, dalle quali dipende in larga misura
l'andamento dell'economia nazionale.
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-
- Il porto di Genova, funzione dell'economia del Nord Italia,
risente fortemente delle dinamiche di consumo, produttive,
commerciali e valutarie del nostro paese.
-
- Pertanto, alla luce delle considerazioni sopra esposte, non è
da escludere, nel prossimo futuro, un rallentamento del tasso di
crescita dei traffici del porto di Genova, che potrebbe però
essere attenuato da due elementi: la diversificazione merceologica
tipica del porto di Genova e l'aumento delle quote di traffico del
porto di Genova con le economie emergenti in sostituzione a quelle
con i paesi industrializzati in fase di stagnazione economica.
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PIANO OPERATIVO TRIENNALE 2008 - 2010
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