
Il Centro di eccellenza per la difesa cibernetica della NATO ha
pubblicato un policy brief sulle minacce informatiche legate agli
Stati che pongono a rischio infrastrutture portuali essenziali,
documento che valuta il grado di sicurezza informatica e le sfide
che i porti devono affrontare e che fornisce raccomandazioni per
rafforzare la difesa informatica marittima della NATO. Ricordando
che i porti movimentano circa l'80% del commercio globale e svolgono
un ruolo fondamentale nella rete logistica di difesa della NATO,
l'analisi del Cooperative Cyber Defence Centre of Excellence
(CCDCOE) sottolinea che gli scali portuali sono sempre più
minacciati da sofisticate operazioni informatiche condotte da attori
legati a Stati e precisa che recenti dati di intelligence indicano
un'elevata frequenza di attacchi informatici contro le strutture
portuali in Europa e nel Mediterraneo, molti dei quali attribuiti ad
attori provenienti da Russia, Iran e Cina.
Il policy brief
offre una panoramica delle sfide della digitalizzazione nel settore
marittimo, che richiedono un coordinamento tra i tradizionali
sistemi di controllo industriale e le più recenti soluzioni
digitali, una panoramica delle minacce, da quelle avanzate sostenute
dagli Stati a quelle portate da criminali informatici motivati da
interessi economici, e una panoramica delle lacune a livello di
politiche nelle attuali norme in materia di sicurezza informatica.
Per affrontare questi crescenti rischi, il CCDCOE sollecita
innanzitutto una revisione della strategia marittima della NATO, che
è stata aggiornata l'ultima volta nel 2011, al fine di
integrarvi la sicurezza informatica come componente essenziale della
sicurezza marittima. Secondo il Centro, questa revisione dovrebbe
formalizzare modalità per il coinvolgimento degli operatori
portuali commerciali, riconoscendone il ruolo cruciale nella
sicurezza marittima e nelle operazioni logistiche della NATO. La
strategia dovrebbe affrontare anche i labili confini tra sicurezza
marittima civile e militare. Inoltre, la strategia dovrebbe
stabilire protocolli per il coinvolgimento della NATO in occasione
di importanti incidenti informatici che interessano le
infrastrutture marittime, inclusi meccanismi di coordinamento tra
comandi militari e autorità portuali civili. Il CCDCOE invita
anche a far sì che l'aggiornamento della strategia rifletta
l'importanza strategica della resilienza informatica nelle moderne
operazioni portuali e nelle catene logistiche.
Il Centro raccomanda poi di sviluppare e attivare una
piattaforma per la condivisione di intelligence specifica per le
minacce informatiche marittime, che dovrebbe facilitare non solo la
condivisione di intelligence sulle minacce, ma anche le migliori
pratiche, le lezioni apprese e la pianificazione coordinata della
risposta tra gli stakeholder marittimi. Il documento precisa che la
rete potrebbe basarsi su modelli di successo come Norma Cyber,
ReCAAP ISC e NMIO Global Maritime Community of Interest.
Il documento invita quindi la NATO ad istituire ruoli di
collegamento tra il proprio comando marittimo MARCOM e le autorità
nazionali per la sicurezza informatica dei porti, sviluppando
manuali completi per risposte coordinate a significati incidenti
informatici che colpiscono infrastrutture portuali. Tale funzione di
collegamento dovrebbe facilitare lo scambio regolare di informazioni
e valutare l'integrazione degli scenari di sicurezza informatica
portuale in esercitazioni marittime NATO più ampie, come
Dynamic Mongoose e Trident Juncture.
Infine agli stakeholder del settore si raccomanda di istituire
gruppi di lavoro internazionali sotto l'egida dell'International
Maritime Organization per sviluppare standard di sicurezza specifici
per il settore marittimo e per garantire l'uniformità degli
standard in tutta l'Alleanza Atlantica. Questi gruppi di lavoro
dovrebbero riunire operatori portuali, compagnie di navigazione,
agenzie governative ed esperti di sicurezza informatica per
sviluppare standard globali che affrontino le sfide della sicurezza
informatica marittima. I gruppi dovrebbero inoltre concentrarsi
sullo sviluppo di linee guida pratiche per l'implementazione dei
quadri di sicurezza informatica esistenti in ambito marittimo,
affrontando le sfide specifiche della convergenza tra information
technology e operational technology nelle operazioni portuali.