
Se in precedenza le principali compagnie di navigazione
containerizzate mondiali impiegavano le loro navi sulle rotte
est-ovest sulla base di programmazioni piuttosto durature, con
limitate variazioni della capacità di stiva offerta, nel 2025
è avvenuto un vero e proprio sconvolgimento di questo schema
consolidato essendosi verificato un notevole cambiamento
strutturale. Lo ha rilevato Sea-Intelligence, società di
ricerca che analizza in particolare il settore dello shipping
containerizzato, sulla base di una propria analisi della stabilità
operativa sulle rotte marittime Asia-Nord America e Asia-Europa che
ha preso in esame la perdita capacità operativa, ovvero - ha
spiegato l'azienda - la somma della capacità totale immessa e
ritirata da una rotta, variabile - ha specificato Sea-Intelligence -
che mette in luce il grado di volatilità quantificando
l'entità dei cambiamenti nell'impiego delle navi da parte
delle compagnie di navigazione.
Sea-Intelligence ha evidenziato che i dati per il 2025 indicano
un significativo cambiamento strutturale, con le compagnie che sono
passate da un impiego stabile delle portacontainer ad un modello di
adeguamento della capacità di elevata frequenza. La società
ha rilevato che questo trend è risultato più
pronunciato relativamente alla rotta Asia-Nord Europa, dove nel 2025
il ritiro della capacità di stiva ha raggiunto quota 11,0
milioni di container teu rispetto ad una media storica di 3-5
milioni di teu registrata tra il 2012 e il 2019. Il dato del 2025
risulta superiore del +138% rispetto al 2023, ad indicare - ha
spiegato la società - che i carrier stanno attivamente
immettendo e ritirando tonnellaggio ad un ritmo mai verificatosi in
precedenza.
Se per la rotta Asia-Nord Europa la volatilità nel 2025 è
risultata estrema, è risultata evidente anche relativamente
alle rotte Asia-Nord America e Asia-Mediterraneo. In particolare, il
tasso di ritiro relativo alla rotta Asia-costa occidentale del Nord
America ha raggiunto il record di 10,4 milioni di teu, con un
aumento del +32% sul 2024. Il tasso di ritiro relativo alla rotta
Asia-Mediterraneo ha raggiunto i 6,9 milioni di teu, in crescita del
+80% rispetto al 2023 e del +21% rispetto al 2024. Relativamente
alla rotta Asia-costa orientale del Nord America, nel 2025 il tasso
di ritiro è rimasto elevato a 6,6 milioni di teu, anche se ha
registrato un aumento relativamente più graduale rispetto
alle altre rotte.
Nel complesso - ha osservato Sea-Intelligence - questi dati
mostrano che la relativa stabilità di impiego delle navi
dell'era pre-pandemica è terminata e che il tasso di ritiro
rapido e record su queste rotte chiave suggerisce che il modello di
“buffer a a cascata”, in cui la capacità fluisce
in modo prevedibile dalle rotte marittime primarie a quelle
secondarie, è stato sostituito da un sistema dinamico, in cui
le navi vengono frequentemente sostituite per adattarsi alle
fluttuazioni della domanda a breve termine e per gestire le
interruzioni operative.