
La catena di accerchiamento si stringe sempre di più.
Così l'esercito cinese ha annunciato oggi il lancio della “
Missione Giustizia 2025” che - ha precisato Meng Xiangqing
della National Defence University dell'esercito - è più
vicina a Taiwan rispetto all'esercitazione di accerchiamento
dell'isola del 2022 organizzata in risposta alla visita della
presidente della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, Nancy
Pelosi, a Taiwan.
L'esercitazione militare marittima ed aerea è stata
condotta con lo scopo di simulare l'interruzione dei collegamenti
marittimi con Taiwan. «Tutti sanno - ha spiegato Xiangqing -
che Taiwan ha una piccola area terrestre, per lo più
montuosa, fluviale e collinare. È lunga da nord a sud e
stretta da est a ovest, praticamente priva di profondità
difensiva e non può resistere ad una guerra difensiva
prolungata. Inoltre, è gravemente carente di risorse
strategiche, di linee di trasporto marittimo e di linee di
approvvigionamento energetico. Le linee di rifornimento sono
fondamentali per Taiwan. Le cinque zone di esercitazione - ha
specificato - erano essenzialmente posizionate su queste linee
vitali. Ad esempio, due zone a nord di Taiwan, adiacenti alle acque
al largo del porto di Keelung, bloccavano di fatto questo spazio
aereo vitale. Due zone a sud di Taiwan, adiacenti allo spazio aereo
e alle acque di Zuoying (Kaohsiung), hanno interrotto la principale
rotta marittima di Taiwan, chiudendo di fatto basi militari cruciali
alle grandi potenze. La terza zona, situata a est di Taiwan, prende
di mira direttamente le principali rotte di aiuti esterni
dell'isola, dimostrando la capacità di resistere alle
interferenze esterne».
«Questo - ha affermato il colonnello maggiore Shi Yi,
portavoce del Comando del Teatro Orientale dell'esercito,
annunciando l'esercitazione - è un serio avvertimento per le
forze indipendentiste e le interferenze esterne, e un'azione
legittima e necessaria per difendere la sovranità nazionale e
salvaguardare l'unità nazionale».