
Se la ripresa degli attraversamenti del canale di Suez da parte
delle portacontainer della francese CMA CGM è stato
confermato ieri dal transito nella via d'acqua egiziana della nave
CMA CGM Jacques Saadé in viaggio dal Marocco alla Malaysia,
l'attraversamento di ieri della portacontainer Maersk Sebarok,
proveniente dallo Stretto di Bab el-Mandeb e diretta nel
Mediterraneo quale parte del convoglio diretto a nord di cui faceva
parte anche la CMA CGM Adonis, rappresenta il ritorno delle navi
della danese Maersk Line sulla rotta che passa per il canale
egiziano.
Il transito della Maersk Sebarok è significativo essendo
quella della Maersk Line la quota più consistente di navi
iscritte al Maritime Security Program (MSP) della statunitense
Maritime Adrministration (Marad), programma che include
portacontenitori che sono state accusate di trasportare armi
destinate ad Israele. La crisi nel Mar Rosso era iniziata a fine
2023 quando i ribelli yemeniti Houthi, esprimendo solidarietà
alla popolazione palestinese, avevano iniziato ad attaccare navi in
transito nella regione che erano ritenute avere a bordo armi per
Israele o erano ritenute avere collegamenti con interessi
israeliani.
Se questi transiti rappresentano certo una manifestazione di
fiducia di alcune compagnie di navigazione sull'avvenuto ripristino
della sicurezza nella regione del Mar Rosso, tuttavia l'attuale
numero di navi che attraversano il canale è ancora pari a
meno della metà di quello precedente la crisi. Evidenziando
che i transiti delle portacontainer della CMA CGM e della Maersk
Line rappresentano significativi passi avanti nella normalizzazione
dell'attività del canale, il presidente della Suez Canal
Authority, Osama Rabie, ha sottolineato che avranno un profondo
impatto sull'introduzione di cambiamenti positivi nel mercato del
trasporto marittimo. Esortando altre compagnie di navigazione ad
adeguare i loro programmi e a riprendere la navigazione nella
regione del Mar Rosso e dello stretto di Bab el-Mandeb e attraverso
il Canale di Suez, Rabie si è detto certo che il prossimo
anno si assisterà ad un graduale incremento dei volumi di
traffico nel canale e nella seconda metà del 2026 si
raggiungeranno livelli di traffico normali.