
Una flessione negli investimenti nei porti o un rallentamento
nella modernizzazione delle loro infrastrutture potrebbe significare
perdere competitività, delocalizzare attività e
indebolire il sistema Paese. Lo ha sottolineato il presidente di
Assoporti, Rodolfo Giampieri, nella sua relazione all'assemblea
pubblica odierna dell'Associazione dei Porti Italiani. «Per
questo oggi più che mai - ha aggiuinto - serve una visione
comune, un lavoro di squadra, un sistema portuale che sia non solo
efficiente ma anche umano, capace di parlare ai cittadini, alle
imprese, alle comunità».
Nella relazione Giampieri ha elencato gli obiettivi che i porti
italiani devono affrontare: semplificazione severa delle procedure,
chiarezza normativa, necessità di una netta ripartizione
delle competenze, interoperabilità digitale delle
piattaforme, connessioni ferroviarie più veloci, più
energia elettrica disponibile in banchina e una promozione unitaria
all'estero, un vero “Marchio Italia”.
Secondo il presidente uscente dell'associazione, il cui mandato
scadrà il prossimo 31 dicembre, «la portualità
diffusa ha bisogno di una cabina di regia unica e stabile, in grado
di coordinare e
accelerare i processi». Per Giampieri, «non è
un'opzione, è una necessità. Abbiamo visto che il
governo vuole andare proprio in questa direzione - ha specificato
riferendosi all'intenzione di istituire la società pubblica
Porti d'Italia Spa nell'ambito della prevista riforma della
legislazione in materia portuale - e ribadiamo che noi ci siamo, e
possiamo partecipare attivamente a questa fase portando le
esperienze e le conoscenze già maturate».
«La riforma portuale - ha aggiunto - può essere una
grande occasione per tutti noi. Riteniamo che debba avere obiettivi
chiari: una regia centrale mirata alla semplificazione e al
rafforzamento del ruolo dell'Italia nel contesto internazionale.
Dobbiamo avere certezza che il ruolo delle AdSP rimanga centrale sui
territori di riferimento, in linea con la strategia nazionale.
Perché i porti, come detto, sono anche volano di crescita e
ricchezza diffusa territoriale. Importante garantire - ha
evidenziato il presidente di Assoporti - che la riforma sia un mezzo
per giungere alla tanta auspicata semplificazione. Una
semplificazione sui temi essenziali e non rinviabili come il
dragaggio, che deve diventare il simbolo della volontà di
semplificare nel rispetto dell'ambiente! Quante volte abbiamo
auspicato una cosa - come accade nei porti del Nord Europa - la
possibilità di dragare e considerare le sabbie non rifiuti ma
sottoprodotti, agevolando l'economia circolare con il riuso. Un
concetto snello, moderno, ecologico che vorremmo tutti avere anche
qui in Italia. E, inoltre, vorremmo tutti una riforma che finalmente
possa riuscire a derimere la questione delle sovrapposizioni degli
enti di regolazione e controllo, se posso, quando sono troppe,
spreco di risorse e di tempo!».
Per la nomina del prossimo presidente di Assoporti, l'assemblea
dell'associazione ha deciso di nominare una commissione ristretta
che sarà composta da Eliseo Cuccaro, Davide Gariglio,
Francesco Mastro e Francesco Rizzo ed effettuerà una
consultazione interna tra i presidenti delle Autorità di
Sistema Portuale al fine di individuare la persona adeguata ad
assumere la figura di presidente di Assoporti per i prossimi anni,
anche per dare continuità all'interlocuzione continua nei
confronti delle istituzioni e di tutti gli stakeholder del settore.
A questo fine, è stato deciso di convocare l'assemblea
elettiva per il prossimo 19 gennaio nel corso della quale si
procederà alla nomina del nuovo presidente.