
Il Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di
Palermo ha effettuato la mappatura dei porti e delle darsene del
capoluogo siciliano analizzando la posizione socio-economica dei
concessionari delle aree demaniali ricadenti sotto la gestione
dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia
Occidentale. La Guardia di Finanza ha reso noto che dei 30 enti
commerciali e non che forniscono l'ormeggio a 1.500 imbarcazioni nel
solo centro città circa la metà sono risultati non in
regola con il versamento dell'Imposta Municipale Unica (IMU) e che,
grazie ai riscontri effettuati dai finanzieri, l'ente palermitano
per la riscossione dei tributi ha potuto già emettere gli
avvisi di accertamento per un totale di 700mila euro.
Allo stesso tempo sono state individuate oltre 265 unità
navali adibite all'attività di locazione, riconducibili a 78
società diverse, tutte prive della polizza assicurativa
obbligatoria atta a coprire gli infortuni e i danni subiti dal
conducente del mezzo locato, anche quando il sinistro è da
questi causato. Una pratica scorretta a danno dei locatari e per la
quale sono state elevate alle rispettive società sanzioni per
circa 40mila euro.
Inoltre, le ispezioni delle fiamme gialle hanno portato alla
luce un fenomeno diffuso e altrettanto irregolare costituente
nell'uso del bene demaniale dato in concessione per finalità
non attinenti o totalmente differenti allo scopo per il quale lo
stesso è stato destinato con atto dell'Autorità di
Sistema Portuale sottraendolo alla libera fruibilità. Nella
sola Palermo sono stati censiti 80 usi difformi, tutti a favore di
attività commerciali esercenti il noleggio e la locazione di
unità da diporto che hanno beneficiato di posti barca
all'interno dei pontili che, invece, dovevano servire esclusivamente
altri scopi: cantieristica navale, attività delle
associazioni sportive e dilettantistiche o ludico ricreative. I
titolari delle concessioni demaniali che hanno consentito questo uso
difforme del bene, traendone vantaggio economico con i contratti di
affitto dei posti barca e garantendolo a loro volta alla società
di charter di turno che ne ha potuto impropriamente beneficiare,
sono stati sanzionati per un importo complessivo prossimo a 250mila
euro.