
Venerdì l'assemblea dell'International Maritime
Organization (IMO) ha eletto gli Stati che faranno parte delle tre
categorie del nuovo consiglio dell'organizzazione. Nella categoria
(a), che include i dieci Stati con il maggiore interesse a fornire
servizi di trasporto marittimo internazionale, sono state elette
Cina, Grecia, Italia, Giappone, Liberia, Norvegia, Panama, Regno
Unito/Irlanda del Nord, Repubblica di Corea e Stati Uniti d'America.
Nella categoria (b), formata dai dieci Stati con il maggiore
interesse nei commerci marittimi internazionali, sono state elette
Australia, Brasile, Canada, Emirati Arabi Uniti, Francia, Germania,
India, Paesi Bassi, Spagna e Svezia. Nella categoria (c), che
include 20 Stati non eletti nelle prime due categorie che hanno
interessi particolari nel trasporto marittimo o nella navigazione e
la cui elezione al consiglio garantirà la rappresentanza di
tutte le principali aree geografiche del mondo, sono state elette
Arabia Saudita Arabia, Bahamas, Belgio, Cile, Cipro, Egitto,
Filippine, Finlandia, Giamaica, Indonesia, Malaysia, Malta, Marocco,
Messico, Nigeria, Perù, Qatar, Singapore, Sudafrica e
Turchia.
Il nuovo consiglio dell'IMO si riunirà giovedì
prossimo per la sua 136ª sessione ed eleggerà i suoi
presidente e vicepresidente per il prossimo biennio.
In occasione della votazione, il vice ministro italiano delle
Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, ha evidenziato che
«l'Italia è stata ancora la nazione più votata
nel consiglio dell'Organizzazione Marittima Internazionale,
ottenendo 155 voti, pari merito con la Cina, a due anni dal
precedente successo. Questo risultato - ha aggiunto - sottolinea la
centralità del nostro Paese nell'industria marittima, nella
cooperazione marittima internazionale, nella sicurezza della
navigazione e nella protezione dell'ambiente marino. L'IMO, organo
esecutivo chiave per la gestione delle politiche marittime globali,
continua a vedere l'Italia come protagonista, insieme a Paesi come
USA, UK, Giappone e Grecia. La riconferma rafforza il ruolo del
nostro Paese come leader nella promozione della blue economy».