
La scorsa notte il Consiglio e il Parlamento dell'Unione Europea
hanno raggiunto un accordo provvisorio sulla modifica della legge
europea sul clima, introducendo un obiettivo climatico intermedio
vincolante per il 2040 che prevede una riduzione del 90% delle
emissioni nette di gas serra rispetto ai livelli del 1990 e che
conferma la volontà delle due istituzioni di rinviare di un
anno, dal 2027 al 2028, l'entrata in vigore del sistema di scambio
di quote di emissione dell'UE per l'edilizia e il trasporto stradale
(ETS2).
Soddisfazione per l'accordo è stata espressa dalla
Confetra, la confederazione italiana dei settori del trasporto,
della spedizione e della logistica, secondo cui «la decisione
di posticipare l'entrata in vigore del sistema di scambio delle
emissioni per edifici e trasporto stradale rappresenta un passaggio
essenziale per garantire una transizione energetica più
ordinata, evitando l'impatto troppo brusco che sarebbe derivato
dall'avvio nel 2027 previsto inizialmente». In una nota
Confetra ha rilevato che, inoltre, restano confermati gli elementi
di maggiore interesse per il comparto: una fase preparatoria più
lunga, la possibilità di calibrare nel tempo il prezzo del
carbonio e un quadro di monitoraggio biennale che terrà conto
non solo degli andamenti emissivi, ma anche della competitività,
dell'andamento dei prezzi energetici e della sostenibilità
economica del sistema.
Confetra ha osservato che «per autotrasporto e logistica,
che in tutta Europa operano in condizioni infrastrutturali molto
eterogenee e in assenza, ad oggi, di alternative tecnologiche mature
e accessibili, il rinvio al 2028 permette di programmare con
maggiore razionalità gli investimenti nel rinnovo delle
flotte, evitando effetti inflattivi e distorsivi su imprese e
consumatori. Il rinvio al 2028 - ha sottolineato la confederazione -
dà finalmente al settore un margine di respiro. Non risolve
tutto, ma ci permette di affrontare la transizione con tempi
realistici e senza mettere a rischio la tenuta delle imprese.
Servono ambizione e pragmatismo insieme, e questo accordo va nella
direzione giusta».
Specificando che l'obiettivo della decarbonizzazione resta
centrale, Confetra ha rilevato che, «perché sia
raggiungibile, la nuova fase attuativa dovrà però
garantire equilibrio tra ambizione climatica, competitività
industriale e coesione territoriale, evitando che i costi della
transizione si scarichino in modo sproporzionato sugli operatori che
assicurano ogni giorno la continuità delle catene del valore
europee».
Confetra ha quindi espresso l'augurio «che l'approvazione
formale da parte del Consiglio e del Parlamento arrivi senza
ulteriori ritardi, così da assicurare certezza regolatoria a
un settore che ha bisogno di orizzonti temporali chiari e strumenti
di transizione realistici».
La confederazione ha sottolineato poi che «restano invece
aperte le criticità legate all'ETS, che nell'accordo non
beneficia di alcuna proroga o misura compensativa, senza adeguati
strumenti di accompagnamento, in particolare per il settore
marittimo (che è stato incluso nel sistema dall'inizio del
2024, ndr), il rischio di un aumento dei costi operativi per
armatori, terminalisti e operatori logistici è concreto e
merita un intervento urgente».