Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
14:04 GMT+1
AUTOTRASPORTO
Ruote Libere, l'aumento dei pedaggi autostradali certifica il fallimento delle politiche del governo e del ministro Salvini per l'autotrasporto
Franchini: prima le accise, ora i pedaggi; un doppio colpo che colpisce direttamente le piccole imprese
Modena
30 dicembre 2025
Ruote Libere, associazione che rappresenta le piccole imprese
dell'autotrasporto, ha espresso una durissima condanna per l'aumento
dei pedaggi autostradali in vigore dal prossimo primo gennaio che -
ha denunciato l'organizzazione - «si somma all'incremento
delle accise sui carburanti e che certifica, una volta per tutte -
ha evidenziato Ruote Libere - il totale fallimento delle politiche
del governo e del ministro Salvini nei confronti
dell'autotrasporto».
Ieri il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha
annunciato l'aumento dei pedaggi autostradali spiegando che «la
sentenza contraria della Corte Costituzionale (che, con la sentenza
147/2025, ha dichiarato illegittime le disposizioni che hanno
rinviato gli adeguamenti tariffari per gli anni 2020, 2021, 2022 e
2023, ndr) ha vanificato lo sforzo del ministro delle
Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e dello stesso governo
di congelare le tariffe fino a definizione dei nuovi PEF regolatori.
L'ART - ha precisato il MIT riferendosi alle recenti delibere n. 240
e 241 dell'Autorità di Regolazione dei Trasporti - ha poi
determinato che l'adeguamento tariffario all'inflazione sarà
del 1,5%. Dal primo gennaio 2026, pertanto, per tutte le società
concessionarie autostradali per le quali è in corso la
procedura di aggiornamento dei relativi Piani Economico-Finanziari,
sulla rete a pedaggio gestita, è previsto un adeguamento
tariffario dell'1,5%, pari all'indice di inflazione programmata per
l'anno 2026. Ciò è quanto stabilito, a seguito delle
decisioni della Corte Costituzionale e di ART, sulle quali il
ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non può più
intervenire».
«Dopo mesi di propaganda, promesse solenni e dichiarazioni
pubbliche contro le accise e contro l'aumento dei costi per chi
lavora - ha recriminato invece Ruote Libere in una nota - la realtà
è sotto gli occhi di tutti: pedaggi più cari, gasolio
più caro, costi in aumento. È l'esatto contrario di
quanto annunciato in campagna elettorale e ribadito più volte
dal governo. Non siamo di fronte a un errore o a una fatalità
tecnica: siamo di fronte a una scelta politica precisa, che scarica
sistematicamente sulle spalle delle piccole imprese
dell'autotrasporto il peso dell'incapacità di governare.
Prima le accise, ora i pedaggi: il messaggio è chiaro, chi
lavora su strada deve pagare sempre di più. È
semplicemente inaccettabile che il Ministero delle Infrastrutture e
dei Trasporti oggi si nasconda dietro decisioni di Autorità e
Corte Costituzionale, sostenendo di “non avere margini di
intervento”. I margini c'erano prima, quando si facevano
promesse. Ora restano solo scuse».
«Per le piccole imprese dell'autotrasporto - ha
sottolineato Ruote Libere - questi aumenti non sono numeri su un
foglio: sono chilometri lavorati in perdita, sono contratti che
diventano insostenibili, sono aziende che rischiano di chiudere.
Tutto questo mentre si continua a parlare di competitività,
logistica strategica e Made in Italy, senza affrontare il nodo
centrale: chi trasporta le merci non può essere strangolato
fiscalmente. Il principio del “pay per use” è una
beffa quando si paga di più per viaggiare su autostrade
congestionate, con cantieri infiniti, tempi di percorrenza
imprevedibili e standard di servizio che non giustificano in alcun
modo nuovi rincari. Si chiede di pagare di più per avere
meno, come ormai accade da anni».
«Questo governo - ha affermato la presidente nazionale di
Ruote Libere, Cinzia Franchini - ha tradito l'autotrasporto senza
più alcun alibi. Prima le accise, ora i pedaggi: un doppio
colpo che colpisce direttamente le piccole imprese. Salvini
prometteva di difendere chi lavora, oggi è il ministro sotto
il quale i costi esplodono. Non si governa contro chi tiene in piedi
l'economia del Paese».
Ruote Libere ha quindi chiesto «l'immediato stop agli
aumenti dei pedaggi, una revisione delle politiche fiscali sui
carburanti e l'apertura urgente di un tavolo allargato anche alle
rappresentanze che non siedono all'Albo, di confronto vero, non
propagandistico, con le piccole imprese dell'autotrasporto. Se il
governo continuerà a ignorare il settore - ha avvertito
l'associazione - se ne assumerà tutte le responsabilità
economiche e sociali. L'autotrasporto non è un bancomat. È
lavoro, è impresa, è economia reale».
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
Registrazione Stampa 33/96 Tribunale di Genova
Direttore responsabile Bruno Bellio Vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'esplicito consenso dell'editore