- Associazione Agenti Raccomandatari
Mediatori Marittimi Agenti
Aerei - Genova
Assemblea dei soci 23 maggio 2011
Relazione del Presidente
Giovanni Cerruti
Autorità, Illustri Ospiti, Colleghi ed Amici,
benvenuti alla 66sima Assemblea annuale di Assagenti. Quest'anno
abbiamo pensato di modificare qualcosa nella formula tradizionale,
rendendola più innovativa, e mi auguro di Vostro gradimento,
introducendo alcune novità, a partire dalla scelta di questa
location presso i Magazzini del Cotone.
Al termine della relazione, diversamente dal solito, non
chiederemo ai nostri Illustri Ospiti di intervenire, e di ciò
mi scuso in anticipo, ma dedicheremo il medesimo spazio temporale
alla presentazione di uno studio, commissionato dalla nostra
Associazione alla Società di consulenza TLS Europe, dal
titolo “Terzo Valico Ferroviario: le azioni da
intraprendere fino alla realizzazione di un'opera fondamentale per
la portualità ligure”
Subito dopo, daremo spazio ad una tavola rotonda, moderata dal
Vice direttore del Secolo XiX Luigi Leone, alla quale parteciperanno
l'Onorevole Roberto Castelli (Vice Ministro delle Infrastrutture e
dei Trasporti), il Senatore Luigi Grillo, Presidente della 8a
Commissione dei Lavori Pubblici del Senato, il Presidente della
Regione Liguria Claudio Burlando, il Sindaco di Genova Marta
Vincenzi, il Presidente della Provincia di Genova Alessandro Repetto
ed il Presidente della AP di Genova Luigi Merlo. La discussione
approfondirà il tema oggetto del nostro studio, con un
contributo di idee e proposte e sollecitando un impegno da parte dei
rappresentanti dei diversi schieramenti politici alla realizzazione
di questo progetto così fondamentale per Genova e per la
Liguria.
Come sempre, inizierò con una veloce analisi sullo stato
attuale in cui verte il settore dei trasporti marittimi, e in
particolare sulle previsioni a breve-medio periodo, riferite ai
settori che sono rappresentati dalla nostra Associazione; quindi con
il settore agenziale dei traffici di linea, di quelli tramp e del
comparto crociere, per concludere questa parte con l'andamento dei
mercati dei noleggi e della compravendita che vedono protagonisti i
nostri mediatori marittimi.
I traffici di linea
Possiamo cominciare col dire che, mentre il 2009 è stato
oramai storicamente archiviato come l'anno peggiore dal dopoguerra
in poi, il 2010 ha superato le più ottimistiche previsioni,
registrando una improvvisa e significativa crescita, sia nei volumi
che nelle rate di nolo. Ci si aspettava, certamente, un rialzo ma
non di tale importanza.
La crescita dei traffici su base annua IN/OUT Europa dei 7 più
importanti mercati è stata del 12% attestandosi a valori
molto simili al 2008. Il mercato del Far East rimane di gran lunga
il mercato di riferimento dell'Europa sia in entrata che in uscita.
La tabella sotto riportata è molto significativa e mette a
confronto gli ultimi 3 anni nei 7 principali mercati di riferimento
(dati in migliaia di TEUS).
To/From Europe |
Growth |
2010 |
2009 |
2008 |
'10/'09 |
TEU |
TEU |
TEU |
Imports |
15% |
21,225 |
18,524 |
21,646 |
Exports |
10% |
15,558 |
14,202 |
14,741 |
7 Europe-trades |
12% |
36,783 |
32,726 |
36,386 |
To Europe |
Growth |
2010 |
2009 |
2008 |
'10/'09 |
TEU |
TEU |
TEU |
Far East |
18% |
13,524 |
11,493 |
13,494 |
North America |
9% |
2,731 |
2,495 |
3,331 |
Australasia |
3% |
187 |
182 |
202 |
Middle East/ISC |
17% |
1,780 |
1,527 |
1,591 |
Africa, Sub Saharan |
10% |
651 |
592 |
611 |
Latin America |
1% |
1,506 |
1,498 |
1,680 |
EastMed-N.Europe |
15% |
847 |
737 |
736 |
7 Europe-trades |
15% |
21,225 |
18,524 |
21,646 |
From Europe |
Growth |
2010 |
2009 |
2008 |
'10/'09 |
TEU |
TEU |
TEU |
Far East |
1% |
5,538 |
5,458 |
5,235 |
North America |
12% |
3,172 |
2,825 |
3,329 |
Australasia |
17% |
437 |
375 |
435 |
Middle East/ISC |
8% |
2,672 |
2,484 |
2,462 |
Africa, Sub Saharan |
9% |
1,190 |
1,094 |
1,103 |
Latin America |
45% |
1,360 |
940 |
1,165 |
EastMed-N.Europe |
16% |
1,190 |
1,027 |
1,012 |
7 Europe-trades |
10% |
15,558 |
14,202 |
14,741 |
- Purtroppo, però, la stiva è cresciuta in maniera
superiore alla domanda e, nonostante una parte di essa sia stata
impiegata per implementare un “super slow steaming”, da
settembre in avanti i noli hanno incominciato una lenta ed
inesorabile discesa, che ancora oggi non pare arrestarsi.
-
I primi dati ufficiali di bilancio delle più importanti
compagnie di navigazione vedono, quindi, un primo trimestre con
importanti e significative perdite. Nel 2011 si prevedono crescite
dei volumi meno significative rispetto all'anno precedente, che
possono variare da un 7% ad un 9% su base annua. A questo però
si contrappone una crescita della stiva disponibile sui mercati che
nel 2011 sarà molto rilevante, figlia anche delle numerose
richieste di consegna ritardata fatte dagli armatori nel 2009 e
2010.
- Di seguito l'andamento dei volumi nei primi tre mesi del 2011
che confermano quanto sopra (dati in migliaia di TEUS).
-
To/From Europe |
Growth |
1Q11 |
1Q10 |
1Q09 |
'11/'10 |
TEU |
TEU |
TEU |
To Europe |
9% |
5,518 |
5,068 |
4,280 |
From Europe |
9% |
4,057 |
3,713 |
3,079 |
7 Europe-trades |
9% |
9,575 |
8,781 |
7,359 |
To Europe |
Growth |
1Q11 |
1Q10 |
1Q09 |
'11/'10 |
TEU |
TEU |
TEU |
Far East |
6% |
3,332 |
3,136 |
2,591 |
North America |
8% |
735 |
680 |
602 |
Australasia |
2% |
47 |
46 |
42 |
Middle East/ISC |
15% |
515 |
446 |
363 |
Africa, Sub Saharan |
11% |
200 |
180 |
146 |
Latin America |
14% |
414 |
364 |
357 |
EastMed-N.Europe |
28% |
275 |
215 |
179 |
7 Europe-trades |
9% |
5,518 |
5,068 |
4,280 |
From Europe |
Growth |
1Q11 |
1Q10 |
1Q09 |
'11/'10 |
TEU |
TEU |
TEU |
Far East |
4% |
1,441 |
1,381 |
1,120 |
North America |
5% |
775 |
736 |
651 |
Australasia |
3% |
105 |
102 |
86 |
Middle East/ISC |
6% |
679 |
640 |
551 |
Africa, Sub Saharan |
27% |
366 |
287 |
252 |
Latin America |
20% |
342 |
285 |
193 |
N.Europe-EastMed |
24% |
349 |
282 |
226 |
7 Europe-trades |
9% |
4,057 |
3,713 |
3,079 |
- Ad ulteriore conferma di quanto enunciato, è
significativo riportare anche la statistica degli andamenti dei noli
in importazione dal Far East, che da solo vale oltre il 37%
dell'intero volume di traffico mondiale in movimento da e per
l'Europa.
- E' molto difficile fare previsioni, anche a breve, in quanto i
fattori che determinano la crescita o la diminuzione dei noli
marittimi sono molteplici. Certamente quasi tutti gli analisti
concordano nel ritenere che il corrente anno 2011 sarà
nuovamente un anno molto difficile per tutti gli operatori del
settore.
- Il traffico tramp
-
- Nel 2010, per il porto di Genova, il traffico tramp è
stato naturalmente influenzato dal mercato dei noli e dal fabbisogno
energetico interno.
-
Ad esempio i volumi di carbone fossile hanno subito un marcato calo
(circa - 35%), ciò è principalmente riconducibile ad
una riduzione della produzione di energia elettrica della centrale
sita all'interno del comprensorio portuale. Nonostante il suddetto
consistente calo di traffico, le rinfuse solide nel loro complesso
(altri combustibili solidi, cemento, minerali, semilavorati
siderurgici) hanno avuto per talune commodities incrementi
consistenti, facendo si che il 2010 potesse chiudere con un
incremento globale del 2,60%.
-
- Per quanto attiene alle rinfuse liquide dobbiamo dapprima
procedere ad una differenziazione fra prodotti petroliferi,
petrolchimici, olii vegetali, vino.
-
Scendendo ancora di più nel dettaglio, l'arrivo di petrolio
greggio ha subito un calo del 5%, imputabile alla riduzione della
domanda da parte delle raffinerie. Nel settore degli idrocarburi
invece, abbiamo un seppur minimo incremento (circa 2%), I prodotti
chimici hanno registrato un incremento del 14%, segno di una
rinnovata vivacità del settore.
- Nel comparto dei liquidi dobbiamo purtroppo rilevare una
riduzione considerevole (circa 33%) degli arrivi di olii vegetali,
ciò molto probabilmente dovuto alle migliori infrastrutture
che i porti del nord Europa offrono a questo tipo di commodity.
-
- Per chiudere l'analisi dei traffici, da notare un consistente
aumento degli arrivi di vino (circa 75,9%), traffico che per il
nostro porto rimane di nicchia, ma contribuisce a sopperire alle
perdite di volumi registrate negli altri settori.
-
- Per quanto attiene al 2011 a malincuore dobbiamo registrare una
ulteriore riduzione negli arrivi di prodotti energetici solidi,
mentre il trend dei liquidi (petrolio greggio, idrocarburi, prodotti
chimici) al momento sembra mantenere i livelli dello scorso anno.
-
- Le crociere
-
- Da un'analisi, anche superficiale, delle principali
pubblicazioni che si occupano di cruise industry, balza evidente la
crescita continua del numero dei porti che si vanno candidando al
ruolo di scalo crocieristico, come se un benefico contagio si stesse
diffondendo su gran parte delle coste del mondo; Caraibi e
Mediterraneo, fanno, come sempre, la parte del leone, ma un numero
incredibile di porti si sta dotando di terminal dedicati, nella
convinzione di riuscire a catturare una porzione più o meno
grande di questa crescita annunciata.
-
Questi primi mesi del 2011 hanno visto confermati i segni di una
vigorosa ripresa, già intravisti nel 2010 sia nel livello dei
bookings che, peraltro, non avevano manifestato flessioni nemmeno
nel momento più nero della crisi economica mondiale, sia
nell'ammontare dei profitti che tornano a crescere, mostrando
inequivocabilmente che le navi vengono riempite senza far leva su
prezzi particolarmente bassi, pur rimanendo, la crociera, la vacanza
con il più attraente rapporto “value for money”.
-
- Se si vuol cercare nel cruise business un segno della crisi di
questi anni, occorre guardare al comparto delle new building,
caratterizzato da un'immobilità particolarmente preoccupante
per i cantieri navali.
-
Occorre anche considerare l'aspetto non secondario legato alla
necessità di offrire un dividendo consistente alla platea
degli investitori, più orientati ai vantaggi di breve
termine, piuttosto che agli investimenti i cui risultati sperati si
concretizzano nel medio-lungo.
-
- Il porto di Genova, così come gli altri principali scali
italiani, mostra per il 2011 robusti incrementi di traffico,
avvicinandosi, come gli altri scali del nord Tirreno, Savona e
Livorno, al mitico obiettivo del milione di passeggeri, congestione
permettendo.
-
- In questo panorama, sostanzialmente positivo, si è
inserita, in questo ultimo periodo, la crisi sociopolitica che ha
investito la costa sud del Mediterraneo. Ciò ha prodotto una
pronta azione di ridefinizione degli itinerari che al momento pare
favorire il nord mediterraneo, ma che, certamente, impatta sul
mercato americano che reagisce con pesanti cancellazioni per le
destinazioni percepite come non sicure.
-
Solo i prossimi mesi potranno dirci quali saranno gli esiti del
terremoto politico che ha investito il mondo arabo-mediterraneo e,
quindi, quale sarà l'impatto sulle crociere in questo
scacchiere.
-
- La mediazione marittima
-
- Il mercato dei noli nelle rinfuse secche ha riscontrato una
forte discesa, in particolare le Cape Size (da 120mila a 180mila
Dwt) sono passate da una media giornaliera, nelle principali rotte,
di circa 24.000 Usd al giorno del luglio del 2010, agli attuali
6.000.
-
I valori delle Panamax (da 60mila ad 80mila Dwt) sono passati da
circa 21.000 Usd agli attuali 12.000.
-
Le navi di portata inferiore come le Supramax (53mila Dwt), sono
scese sempre nello stesso periodo da circa 21.500 Usd/giorno, agli
attuali 14.500, mentre le Handymax (da 35mila a 46mila Dwt) da una
media di 16.500 Usd/giorno a circa 12.000 attuali.
-
Si nota, perciò, che ancora una volta le navi di maggiori
dimensioni hanno sofferto in maniera considerevole e con ogni
probabilità ciò accadrà anche nel prossimo
futuro; l'arrivo di circa 3milioni di tonnellate di nuove
costruzioni, solo quest'anno, non le aiuterà di certo,
nonostante la demolizione prevista per un certo numero di navi, sia
per effettiva vetustà, sia per i buoni prezzi offerti
attualmente dal settore delle demolizioni.
-
Da segnalare che il primo esportatore di minerali del mondo ha già
ritirato la prima delle 18 Vloc da 400mila tonnellate di portata.
-
In estrema sintesi, pertanto, sono pochi i segnali che inducono
all'ottimismo almeno nel futuro immediato.
-
- Come mostra il grafico allegato in calce, i noli tankers nel
2010 sono stati leggermente migliori dell'anno 2009, che fu un anno
di piena crisi. Tuttavia i primi dati di quest'anno sembrano andare
di nuovo verso un peggioramento, almeno per le navi più
grandi. Anche nel 2010 si sono visti, in alcuni momenti e per alcune
rotte, noli equivalenti ad un time charter negativo, cioè
noli che non solo non hanno coperto i costi vivi del viaggio, ma non
hanno nemmeno coperto del tutto i costi fissi della nave. Nonostante
questi segnali allarmanti si fossero già visti nel 2009,
risulta sorprendente che gli armatori non abbiano pensato ad una
campagna di disarmo. Tuttavia nel 2010 è venuta in parziale
soccorso la demolizione delle cisterne a scafo singolo, che andavano
radiate entro il 31 dicembre 2010 secondo il programma dell'IMO.
-
Mediamente le cisterne non hanno realizzato equivalenti time charter
tali da offrire un profitto, in generale le VLCC hanno fatto poco
meno di 35.000 Usd/giorno, le Aframax intorno ai 18.000 e le Product
carriers addirittura sono rimaste per il secondo anno consecutivo
intorno ai 7.000, nettamente meno del costo industriale. Le
prospettive per questo saldo di 2011 sono ancora abbastanza
negative, dato il persistere di un carnet di ordini piuttosto
nutrito, e gli analisti già rimandano agli anni futuri una
possibile ripresa dei noli.
-
- Per quanto riguarda invece il mercato della compravendita nel
settore dry cargo i prezzi hanno subito una flessione media di circa
il 20%. Una Panamax bulk carrier di 5 anni di età (76.000
Dwt) a maggio 2010 valeva intornoai 39milioni di Usd, mentre oggi
il suo valore si attesta attorno ai 23milioni.
-
Nel settore cisterniero i prezzi sono rimasti mediamente stabili,
con una leggera diminuzione (3 – 5%) per Aframax, Suezmax e
Vlcc ed un leggero aumento (3 – 5%) per le MR Tankers (da
25mila a 55mila Dwt).
-
Le portacontainer hanno visto finalmente il termine della fase di
depressione che perdurava dal 2008. Infatti nella seconda metà
del 2010 i prezzi delle portacontenitori sono saliti di un buon 25%
per poi rimanere stabili su tali livelli durante i primi 5 mesi del
2011.
-
Nel mercato delle nuove costruzioni mediamente continua la tendenza
negativa. Per quanto riguarda i prezzi la flessione degli ultimi 12
mesi è stata di circa il 10%.
-
Il numero di commesse è anch'esso mediamente in diminuzione,
tuttavia fanno eccezione le portacontainer, le Ro-Ro e le Metaniere,
per le quali ci sono stati diversi ordinativi conclusi a partire
dall'inizio del 2011.
- Il Porto di Genova
-
- Per quanto riguarda lo stato di salute del nostro scalo, siamo
tutti abbastanza concordi nel ritenere che il porto ha reagito bene
alla crisi (2009) e sta procedendo sulla strada, lenta ma positiva,
del riordino legislativo, operativo e procedurale. La produttività
di tutti i terminal è tornata a livelli accettabili e
comunque in linea generale si assiste ad un rapporto
costi/produttività che può essere comparato a realtà
portuali Nord Europee.
- Gli sforzi congiunti che gli operatori, sotto la regia dell' AP,
hanno messo in campo per migliorare il flusso documentale e
regolamentare le procedure per il raggiungimento delle cosiddette
"buone pratiche operative" sta cominciando a dare qualche
risultato, nonostante vi sia sicuramente ancora molta strada
davanti. Il successo dello svincolo telematico delle merci
all'importazione ed il passaggio alla seconda fase del progetto
e-port per la completa telematizzazione delle pratiche costituisce
un indubbio traguardo, una eccellenza che è già
divenuta punto di riferimento per tutti gli altri scali italiani.
- Grazie alle risorse destinate ed al costante lavoro di gruppo
tra le varie categorie interessate, possiamo considerare il sistema
E-Port il migliore e più completo nel panorama nazionale.
-
Solo per dare qualche numero che più da vicino ci riguarda, i
buoni di consegna gestiti dal sistema sono passati dai 212mila del
2009 nella fase di avvio, ai quasi 350mila del 2010 e nei primi mesi
del 2011 sono già stati circa 140mila (con una proiezione
annua superiore ai 550mila documenti).
-
Per quanto riguarda la più recente implementazione dei
manifesti merce arrivo e partenza telematici, dopo l'avvio dello
scorso anno, in questi primi mesi del 2011 se ne sono già
contati oltre 1800.
-
- Certo, restano ancora da risolvere alcuni nodi relativi a norme
che lasciano troppo spazio all'interpretazione regolamentare. Per
quanto riguarda le dogane in particolare, non tanto e non solo in
campo nazionale ma, soprattutto, rispetto ai porti del Nord Europa,
dove l'applicazione delle norme comunitarie segue criteri molto più
permissivi, tali da costituire in molti casi un fenomeno di
autentico dumping normativo.
- Anche per una migliore focalizzazione di queste problematiche,
dopo l'approvazione della legge che rende operativo lo Sportello
Unico, è prioritario ed urgente che venga al più
presto realizzata la palazzina nella quale saranno, per la prima
volta in Italia, riuniti anche fisicamente tutti i servizi della
pubblica amministrazione, con un migliore coordinamento negli orari
dei controlli della Dogana, della Guardia di Finanza e della Sanità
marittima.
-
E' ormai noto e penso che ciò non stupisca più, che vi
sono attualmente ben 18 Enti diversi che hanno titolo ad effettuare
controlli sulla merce, senza un minimo collegamento tra loro.
-
Appare pertanto evidente come sia indispensabile un'azione di
coordinamento e raccordo di questi Enti rammentando che le azioni
non dovranno portare solamente ad avere un unico momento di
controllo delle merci, ma queste dovranno anche essere effettuate
nello stesso luogo fisico (P.E.D. Punto di Entrata Designato), con
l'indispensabile necessità per gli operatori di lavorare
attraverso una sigle window che consenta la trasmissione in un'unica
soluzione delle informazioni necessarie all'assolvimento di tutte le
formalità burocratiche.
-
Senza tutte queste caratteristiche lo sportello unico non potrà
consentire il reale salto di qualità nell'efficienza
amministrativa di cui abbiamo bisogno.
-
- Ma non tutto va nella direzione auspicata; siamo profondamente
sensibili alle problematiche che alcuni settori dell'autotrasporto
stanno vivendo, e abbiamo dimostrato con azioni concrete di essere
solidali con loro nel tentativo di trovare soluzioni condivise; ma
non siamo disponibili a soluzioni di forza, che rischiano di
danneggiare sempre e comunque il solo porto di Genova, vanificando
il lavoro sin qui svolto. Oltre a ciò, siamo critici con le
recenti norme adottate dal Governo, che di fatto favoriscono il
proliferare di soluzioni anticoncorrenziali, a tutto vantaggio di
pochi, con il solo rischio reale di contenziosi a non finire.
-
Ma d'altra parte sappiamo bene, come ammette anche lo stesso
Sottosegretario Giachino, che la categoria dell'autotrasporto si
autodefinisce debole con i committenti, quando invece risulta
decisamente molto forte nei confronti del Governo.
-
Il 90% delle merci viaggia su gomma; come si fa a rischiare un
blocco???
-
- E allora domandiamoci perché negli ultimi anni la
mancanza di investimenti infrastrutturali e la politica tariffaria
delle Ferrovie dello Stato hanno determinato una così decisa
contrazione della quota di mercato del ferro. Per una volta,
tralasceremo di affrontare nel merito questo argomento,
traguardandolo nella prospettiva del riordino del nodo ferroviario
genovese e della realizzazione del Terzo Valico di cui parleremo
ampiamente fra poco. Per quanto riguarda l'oggi, vorrei sottolineare
che con i volumi attuali l'autotrasporto garantisce comunque ai
clienti del porto di Genova servizi sufficienti (salvo rimanere
qualche ora in coda sul viadotto Morandi o sulla A10). Naturalmente
tutti sappiamo che anche un minimo aumento dei volumi attuali (il
10% significa 170.000 teus/c.a. 100.000 camions/anno in più)
comporterebbe il rischio di paralisi del nodo autostradale di
Genova.
- Ovvio che se ipotizziamo che nel 2015 il porto arriverà a
movimentare più di 3 milioni di teus, la situazione del
traffico esterna al porto diventerà a dir poco esplosiva, con
un elevatissimo rischio incidenti (pur in presenza di una tariffa
minima della "sicurezza"). Ed è quindi necessario
che almeno i lavori della gronda autostradale di ponente partano al
più presto, e che siano realizzati con tempi certi e
ragionevoli.
- Sul piano nazionale, negli ultimi dieci anni i Governi che si
sono succeduti hanno compensato i limitati investimenti nel settore
ferroviario con lo stanziamento di più di 5 miliardi di euro
a favore dell'autotrasporto (quasi il costo del Terzo Valico), con
una media annua di circa 352 milioni di euro, con un picco di 700
milioni nel 2010 e la previsione di un importo analogo per
quest'anno.
- Non è questa la sede per esprimere nuove riserve:
confidiamo che i tavoli aperti tra la committenza e le sigle
dell'autotrasporto raggiungano un accordo ragionevole che possa
risultare soddisfacente per tutte le parti, salvaguardando la libera
concorrenza. Con la consapevolezza che, pur tra molte
contraddizioni, il mercato è in crescita, e che almeno per i
prossimi dieci anni il porto di Genova consentirà di
alimentare il settore dell'autotrasporto con una consistente
crescita dei volumi, in attesa di un necessario riequilibrio modale
a favore della ferrovia che sarà comunque determinato dal
raggiungimento di volumi superiori alla capacità di trasporto
su strada.
- La realtà è che il sistema attuale deve comunque
impegnarsi a fornire maggiori servizi all'autotrasporto, ad iniziare
da un autoparco per arrivare a nuovi depositi per i contenitori
vuoti ed altri servizi similari, che devono trovare collocazione ad
una distanza ragionevole dal porto.
- Ritornando alle note positive, desideriamo ancora una volta
sottolineare come con la Presidenza di Luigi Merlo, l'Autorità
Portuale abbia realizzato un notevole salto di qualità, dando
il via a lavori da lungo tempo attesi. Ad iniziare dalla
realizzazione di un programma di dragaggi che consentirà al
porto storico di recuperare un ruolo di primo piano nel comparto
delle crociere, mentre nel settore delle merci il bacino di
Sampierdarena sarà messo in grado di competere ad armi pari
con la concorrenza internazionale. I lavori di riempimento di Calata
Bettolo per la realizzazione del nuovo terminal container procedono
come da programma, mentre sono partiti anche i cantieri per il
riempimento fra i moli Ronco e Canepa e il progetto per
l'ammodernamento del nodo di San Benigno è in Conferenza dei
Servizi.
-
Fra le piccole cose importanti già acquisite, ricordo anche
con soddisfazione che il mese scorso il CIPE ha approvato in via
definitiva il finanziamento per il viadotto di Voltri.
- Detto ciò e condivisa questa visione tutto sommato
ottimistica dell'andamento del nostro Porto, si deve comunque
puntare a migliorare, a lavorare per eliminare quei colli di
bottiglia cui ho accennato e che ancora ci penalizzano.
-
- I risultati ottenuti sino ad oggi rappresentano indubbiamente
forte spinta e motivazione verso questo importante traguardo, ma non
illudiamoci perché il lavoro da fare è ancora molto ed
i soggetti da coinvolgere sono numerosi e profondamente differenti
tra loro per sistemi in uso, dimensioni aziendali, capacità
di investimenti necessari per l'adeguamento e, non ultimo,
mentalità.
-
- In questo senso, poniamo grandi aspettative nel lavoro della
Commissione Tecnica Permanente costituita in base all'art. 4
dell'Accordo Quadro sottoscritto il 13 settembre 2010 in materia di
governance del processo di sviluppo telematico del Porto, nella
quale sono presenti i rappresentanti dei terminalisti, degli
spedizionieri e degli agenti marittimi, oltre alla stessa Autorità
Portuale e all'Autorità Marittima, e che è stata
recentemente allargata anche alla rappresentanza dell'autotrasporto.
-
- I membri di questa Commissione, infatti, possono portare
all'attenzione le problematiche sensibili delle varie categorie,
sulle quali intervenire in modo condiviso per cercare di superarle
con soluzioni concertate tra gli stessi attori, così come si
sta attualmente cercando di intervenire per migliorare le
tempistiche dell'autotrasporto dando evidenza dello stato della
merce, maggiore comunicazione tra le parti e la migliore fluidità
al ciclo documentale.
-
- Allargando la visione al panorama nazionale, assistiamo alla
nascita di nuove iniziative locali come E-Port, Logis, ed altri, che
vanno ad affiancarsi a sistemi nazionali quali ad esempio AIDA per
l'Agenzia delle Dogane, VTS per l'Autorità Marittima, che
necessitano di un coordinamento volto all'individuazione della
migliore interazione tra loro per poterne sfruttare al meglio le
potenzialità.
-
Non si può certamente sottacere in questa sede una certa
difficoltà in questo percorso, che parrebbe generata dallo
scetticismo dei gestori dei sistemi pubblici nei confronti di quelli
privati, evidenziando che solo attraverso il dialogo tra questi
sistemi, evitando duplicazioni e ripetizioni, sarà possibile
ottenere degli effettivi vantaggi operativi.
-
- Guardiamo ora agli spazi operativi disponibili nel porto di
Genova e nei porti dell'alto Tirreno; questi appaiono oggi, con i
lavori già avviati, più che sufficienti per far
fronte anche ad una decisa ripresa del mercato domestico, che
purtroppo tarda a manifestarsi.
- Anzi, possiamo dire che la realtà attuale, come abbiamo
già evidenziato anche lo scorso anno, è caratterizzata
da un eccesso di capacità. Nei due anni di crisi, la
percentuale di utilizzazione degli impianti portuali è scesa
ai livelli più bassi. Con la lenta ripresa in atto la
situazione sta leggermente migliorando, ma con il completamento dei
progetti già approvati e finanziati, si avrà una
cronica bassa utilizzazione della capacità terminalistiche,
almeno fino a quando non saranno realizzate le opere
infrastrutturali che consentiranno da un lato di recuperare una
quota dei traffici che attualmente utilizzano i porti del Nord
Europa e dall'altro di allargare in maniera significativa la
capacità di penetrazione del nostro scalo verso le nazioni
vicine.
-
- Il nostro problema non sono i terminal, ma i ritardi nella
costruzione di moderne infrastrutture di collegamento con il mercato
nel quadro di una rete che comprenda i terminal interni, ad iniziare
da un retro-porto nell'alessandrino, che speriamo ancora possa
essere realizzato in tempi ragionevoli.
- In diverse occasioni abbiamo chiesto che la nuova legislazione
sui porti, ancora in fase di gestazione, includa il tema dei
corridoi, della retro-portualità e delle infrastrutture, sia
ferroviarie che stradali.
- Questo, purtroppo, è da parecchi anni il tema di fondo di
tutte le assemblee delle associazioni di categoria: le carenze
infrastrutturali dei collegamenti con i porti costituiscono un collo
di bottiglia che penalizza il nostro sistema nel suo complesso, con
pesanti ripercussioni sulla competitività delle imprese. E'
vero che queste infrastrutture continuano ad essere considerate
prioritarie sia dal Governo nazionale che dalle amministrazioni
locali. Forse qualcosa è migliorato rispetto agli anni
passati. Ma rispetto ai tempi di realizzazione dei nostri vicini
europei l'Italia è purtroppo ancora al palo. Per ripartire
con tassi di sviluppo alla tedesca il punto di partenza più
solido è senza dubbio l'infrastrutturazione dei porti con
tempi certi e rapidi. Gli armatori e i terminalisti, gli
spedizionieri e gli agenti marittimi la loro parte l'hanno fatta.
Ora tocca al Governo e alle amministrazioni locali.
-
- Prima di terminare, desidero esprimere un mio personale
apprezzamento per i concetti espressi dal Console della CULMV
Antonio Benvenuti, apparsi nei giorni scorsi sul Secolo XIX. La
proposta di unire le forze imprenditoriali della città
(capitale, finanza e lavoro), tutti uniti a sostegno dello sviluppo
per creare nuove opportunità di lavoro, in favore di riforme
che rivedano le regole del gioco al rialzo, ci pare un concetto più
che condivisibile. E condivisibile è anche la preoccupazione
espressa dal Console, che vi sia l'interesse a favorire quasi
esclusivamente la vocazione turistica ed immobiliare della nostra
città, a discapito del suo ruolo primario di città
portuale ed industriale. Noi riteniamo che entrambe le cose possano
convivere a Genova, basta una corretta pianificazione del territorio
e la voglia di crescere.
-
- A conclusione di questa mia relazione, vorrei esprimere alcuni
brevi commenti su quanto ascolteremo tra poco sul Terzo Valico; io
sono convinto che non si possa mettere in discussione la necessità
per Genova, per la Liguria e per l'Italia di avere un collegamento
ferroviario di AV/AC in grado di connettere il primo porto italiano
ai corridoi europei delle reti Ten-t.
- Se mettiamo in dubbio questo, vuol dire che il nostro futuro è
deciso; siamo e rimarremo un porto nazionale, con nessuna
prospettiva di accedere ai mercati dell'Europa.
-
Poiché io questo non lo credo, sono convinto che il Terzo
Valico si farà, in quanto opera assolutamente necessaria. I
nostri timori nascono invece dai tempi di realizzazione di un'opera
di questo genere; come in tutti i grandi progetti, la certezza del
completamento è fondamentale per il suo successo. Esistono
certamente seri rischi che forti ritardi nella realizzazione del
Terzo Valico compromettano il risultato, creando le condizioni
opposte a quelle che si intende raggiungere. In parole povere,
invece di essere noi ad acquisire traffici dall'Europa c'è il
concreto rischio che sia l'Europa ad acquisire traffici da noi.
-
Da oggi alla realizzazione del Terzo Valico vi sono moltissime
azioni da intraprendere per creare le condizioni necessarie ma non
sufficienti al raggiungimento degli obiettivi; dobbiamo coinvolgere
gli interessi delle regioni e degli Stati che hanno un interesse
alla realizzazione del progetto, dobbiamo convincere i poteri
economici e commerciali ad investire su questa opera, creando già
oggi le condizioni per muovere le merci sino al sud della Germania;
questo si può fare da subito, anche senza il Terzo Valico.
-
Come noterete dalla esposizione, questo studio si limita (per
brevità di esposizione) ad analizzare i benefici che il Terzo
Valico potrà portare al traffico merci; volutamente si è
deciso di non considerare i notevolissimi vantaggi che l'AV
porterebbe all'economia della nostra regione, in termine di maggior
afflusso di turisti e di viaggiatori in transito verso le
destinazioni dello short sea. Questo è un aspetto,
altrettanto rilevante, di cui non sentirete parlare, ma che
naturalmente ha un peso importantissimo per l'economia della nostra
regione.
-
- Prima di cedere la parola al Dr Camisetti di TLS Europe,
desidero chiedere all'Ammiraglio Angrisano la cortesia di salire qui
sul palco e darci il suo saluto; data la vicinanza che la nostra
categoria ha con la Capitaneria di Porto, e soprattutto per il fatto
che si tratta della Sua prima partecipazione ad una nostra
Assemblea, riteniamo un onore ed un piacere ascoltare il suo saluto.
|