Dal 1° febbraio un collegamento ferroviario trisettimanale con treno blocco (60 teu) tra il porto di Genova, Basilea e Zurigo
Una dozzina di anni or sono un importatore svizzero, intervenuto ad una Tavola rotonda sul traffico nel porto di Genova, affermò che la perdita da parte dello scalo ligure del traffico di cereali e semi oleosi in transito per la Svizzera, un significativo business di mezzo secolo fa', era dovuta all'elevatezza e comunque all'illeggibilità delle tariffe portuali (esisteva comunque un rapporto di quattro a uno fra i costi del porto di Genova e quelli che gli importatori svizzeri incontravano nei porti concorrenti), alla lentezza delle operazioni in banchina e conseguenti tempi di resa troppo lunghi e al noto dumping praticato dalle ferrovie nordiche, che quotavano - e quotano - tariffe incredibilmente basse rispetto a quelle delle ferrovie italiane pur di strappare carico da trasportare da sud a nord, pena i viaggi a vuoto. E questi svantaggi che penalizzavano il porto di Genova si stavano riflettendo anche nel traffico di transito dei container. A questi motivi un'indagine condotta dalla Camera di Commercio del Canton Ticino aggiunse altri fattori, quali la presenza di numerosi problemi tecnico-doganali e i frequenti furti di merce.
Il quadro è stato poi completato puntigliosamente da uno studio di mercato effettuato quasi tre anni fa' da Uniontrasporti in collaborazione con l'Unioncamere Liguri: i cinque milioni di tonnellate di merci che la Svizzera importa ed esporta annualmente prendono quasi interamente la via degli scali del Nord. L'area nordeuropea è sempre più l'home port della Svizzera.. Solo il 20 % delle imprese commerciali e industriali elvetiche si serve regolarmente dei porti del Mediterraneo, e il porto di Genova è utilizzato regolarmente da non più del 9,3 % degli spedizionieri svizzeri.
A tutti questi elementi negativi s'aggiunge anche la difficoltà dei collegamenti stradali e ferroviari tra Italia e Svizzera. La vicina confederazione porta avanti una politica tendente a dirottare il traffico camionistico stradale su convoglio ferroviario, ma non modifica i limiti di legge che penalizzano eccessivamente l'autotrasporto: attualmente le SBB non accettano camion al di là delle seguenti misure: altezza 3,70 metri, larghezza 2,50, peso massimo 28 tonnellate. Sono limiti che configurano un isolamento che per certi versi gli svizzeri considerano una protezione nei confronti di regolamenti eccessivamente permissivi, e quindi negativi, vigenti in altre nazioni europee. In proposito l'Iru afferma che le misure standard medie dei camion che circolano in Europa sono: altezza 4,20 metri, larghezza 2,60, per 44 tonnellate. Nel 1993 sono transitate in Svizzera 27,2 milioni di tonnellate di merci, di cui il 48,9 % per ferrovia, l'8,8 % per strada e il 42,3 % per condotta.
Di questi e altri argomenti che caratterizzano i limitati rapporti tra il porto di Genova e il landlocked country (solo il 5% del traffico svizzero passa sulle banchine genovesi) si è parlato ieri a Palazzo San Giorgio, dove una delegazione elvetica composta dal consigliere federale svizzero dei Trasporti Moritz Leuenberger e i rappresentanti della società svizzera Intercontainer-Interfrigo (ICF), e il ministro italiano dei Trasporti e della Navigazione Claudio Burlando insieme con il nuovo amministratore delegato delle FS Giancarlo Cimoli e il nuovo amministratore delegato della TAV, Roberto Renon, e con l'ambasciatore di Svizzera a Roma Dante Martinelli, hanno incontrato gli operatori genovesi rappresentati nello Swiss Desk della Camera di Commercio di Genova, il dinamico ufficio diretto da Gianni Cuttica, vicepresidente dell'Associazione degli spedizionieri genovesi, che da oltre un anno si batte per recuperare al porto di Genova una parte dei carichi della nazione transalpina che ora fanno capo al Nord Europa.
Burlando e Leuenberger hanno esaminato le relazioni tra Italia e Svizzera sia sul piano bilaterale che per quanto riguarda il negoziato in corso tra Svizzera e UE, di cui il dossier trasporti è uno degli aspetti più complessi. I ministri hanno concordato sull'esigenza d'intensificare e strutturare i loro rapporti nel campo della politica dei trasporti istituendo un comitato misto. Hanno anche deciso di sottoscrivere un accordo bilaterale analogo a quello tra Svizzera e Repubblica Federale Tedesca per garantire le vie d'accesso a sud delle Alpi in relazione alle nuove linee ferroviarie che la Svizzera si propone di costruire nei prossimi anni e che prevedono l'apertura di due gallerie di base attraverso il Loetschberg e il Gottardo, la prima lunga 33 km e la seconda 57 (sarà la più lunga del mondo). In proposito il ministro svizzero ha detto che si sta procedendo ai primi carotaggi del sito in cui la montagna verrà perforata: l'intera opera sarà terminata tra il 2005 e il 2008.
In attesa dei nuovo passaggi alpini i ministri hanno sottolineato gli accordi tra FS e SBB per migliorare l'offerta di capacità, soprattutto nel settore merci. Hanno anche preso atto dell'iniziativa comunitaria diretta a intensificare le "freeways", cioè i corridoi ferroviari per il traffico merci con condizioni d'esercizio particolarmente favorevoli per il traffico a lunga distanza tra nord e sud Europa. Il ministro Burlando ha sottolineato il particolare interesse del porto di Genova a collocarsi come uno dei terminali di tali "freeways" in Italia, ed ha assicurato che le FS non indulgeranno ad alcun favoritismo nell'applicazione delle tariffe di trasporto.
Il ministro Burlando ha anche assicurato che entro quest'anno verrà aperta la conferenza dei servizi per l'istituzione del collegamento veloce passeggeri-merci Genova-Milano. "Con il potenziamento del porto di Genova dovranno essere parallelamente sviluppate le ferrovie, gli interporti e le altre infrastrutture di trasporto - ha detto Burlando - perché la sfida del trasporto merci la vince il sistema e non un soggetto".
Nel corso di una conferenza stampa che ha concluso l'incontro il presidente dell'Autorità Portuale di Genova, Giuliano Gallanti, ha annunciato l'istituzione dal 3 febbraio 1997 di un collegamento ferroviario trisettimanale con treni blocco, ognuno della capacità di 60 teu, tra il porto di Genova, il Canton Ticino, Basilea e Zurigo. |
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