Nei due giorni di seminario in programma oggi e domani a Villa Marigola di Lerici (La Spezia) si confrontano esperienze italiane ed internazionali nel campo della formazione e dell'aggiornamento professionale nella logistica e nella portualità.
A conferma dell'importanza che i principali porti esteri assegnano alla formazione Fong Kum Hor, deputy manager dell'Autorità Portuale di Singapore, ha ricordato che nel porto asiatico esiste il PSA Institute, responsabile per l'organizzazione e il coordinamento di tutta la formazione di uno scalo che che nello scorso anno ha superato i 14 milioni di teu. Da questo istituto sono usciti, nel 1997, 15.741 persone tra funzionari del porto, personale delle imprese locali e dei porti d'oltremare.
Luciano Battezzati dell'Isfor-Fiat, società di servizi di formazione e consulenza, ha illustrato invece metodologie e strumenti utilizzati per la formazione a distanza, business television, multimedialità, autoapprendimento, con particolare riferimento all'esperienza organizzativa dello stabilimento di Melfi.
Le linee di intervento relative al progetto sperimentale di formazione continua per la portualità ligure, nel cui ambito è stato organizzato il seminario di Lerici, sono state descritte dall'assessore provinciale, Antonella Falcinelli, intervenuta in rappresentanza della Regione Liguria. Il corso, che è finanziato dall'ente regionale ligure con fondi UE ed è svolto con la collaborazione delle Province e Autorità Portuali della Spezia, di Genova e di Savona, punta proprio sulla formazione per dare un concreto sostegno alla portualità della regione.
D.W.J. de Koeyer dello Shipping and Transport College/International Maritime Training Academy (STC/IMTA) ha descritto inoltre i processi formativi svolti nel porto di Rotterdam, che nel 1997 ha totalizzato 5,34 milioni di teu e oltre 307 milioni di tonnellate di merci.
La Scuola Nazionale dei Trasporti, che ha avuto il compito di gestire il seminario, ha illustrato i risultati di una ricerca promossa tra gli associati dell'AILOG (Associazione Italiana di Logistica), l'ELA (European Logistics Association) e, attraverso Internet, con i principali centri e società di formazione per la logistica nel mondo. Alcune note sintetiche sui risultati della ricerca sono riportati di seguito.
Domani Maurizio Da Bove, della Scuola Nazionale dei Trasporti, e Luciano Battezzati parleranno infine del rapporto tra tecnologia e formazione. Temi come multimedialità, formazione a distanza e telematica che verranno affrontati anche da Melvyn J. Peters, direttore della Cranfield School of Transport and Logistics (Bedford, Inghilterra), da Luigi Spadarotto, della Scuola di Amministrazione Aziendale, e da Luigi Danieli, dell'Ifoa (Istituto di Formazione e Servizi delle Camere di Commercio).
Breve nota sulla ricerca effettuata dalla scuola nazionale dei trasporti relativa alla formazione nella logistica e trasporti, applicati alla portualità, in ambito nazionale e internazionale
La portualità italiana e internazionale è oggetto di forti cambiamenti. L'elevato livello di affidabilità richiesto nelle prestazioni, la ricerca di tempi sempre più brevi nell'espletamento delle funzioni logistica, la necessità di un monitoraggio continuo delle prestazioni fornite e del flusso logistico, sono solo alcuni degli elementi su cui si svolge l'attuale battaglia competitiva.
Le mutate strategie delle linee di navigazione internazionali e nazionali, la ristrutturazione dei maggiori porti del mondo unita all'apertura di numerosi nuovi terminal, la ripresa in Italia di alcune strutture storiche, sono segnali di un costante cambiamento dello scenario complessivo.
Un contesto concorrenziale estremamente dinamico, clienti sempre più attenti nella valutazione del servizio offerto, concorrenti in continuo aumento in termini sia quantitativi sia qualitativi.
Quali possono essere le soluzioni per affrontare la competitività crescente? Adeguare la tecnologia delle strutture, degli impianti e dei sistemi informativi. E' fondamentale un piano di rinnovamento costante del sistema organizzativo aziendale finalizzato alla crescita qualitativa e al coinvolgimento delle risorse umane. La necessità strategica di migliorare il servizio verso il cliente e contenere il costo dei processi attraverso l'incremento della produttività comporta in numerosi casi il ridisegno delle attività operative, dell'organizzazione relativa, la verifica dei profili professionali in termini di competenze specialistiche e capacità gestionali, nonché una trasformazione dell'organizzazione stessa per trasmettere e consolidare i valori aziendali. Per raggiungere tali obiettivi lo strumento più efficace risulta essere la formazione continua, che permetta di valorizzare il cambiamento organizzativo con l'arricchimento e il coinvolgimento delle risorse umane.
Al fine di definire l'attuale stato dell'arte della formazione nella logistica portuale e le prospettive future, la Scuola Nazionale dei Trasporti ha realizzato una ricerca, condotta attraverso questionari diramati agli associati dell'AILOG (Associazione Italiana di Logistica) e dell'ELA (European Logistics Association) e, attraverso Internet, ai principali centri e società di formazione per la logistica nel mondo. Al questionario hanno risposto professionisti, top manager e dipendenti che operano principalmente nella logistica e nel marketing.
Hanno lavorato al progetto di ricerca Maurizio Da Bove, direttore tecnico-scientifico della Scuola Nazionale dei Trasporti, Genziana Giacomelli coordinatrice operativa, Antonio Milano consulente.
Dalla ricerca è emerso che in Italia la situazione non è confortante. La logistica sembra essere la "cenerentola" delle discipline tecnico-economiche per quanto riguarda l'insegnamento ufficiale. Nulla a livello di scuola superiore, scarsamente seguita a livello universitario e post universitario (pochi corsi di ingegneria e di economia e commercio affrontano il problema e in maniera molto teorica). Il 55 per cento degli intervistati afferma di ritenere inesistente e del tutto inadeguata, soprattutto a livello istituzionale, la formazione in logistica nel nostro paese. I corsi specifici in materia sono pochi, poco "specializzati", non adeguati in qualità, scarsamente conosciuti e concentrati in prevalenza a Milano. La formazione avviene forzatamente per iniziativa individuale, "sul campo" ed a proprie spese. Viene rimarcata anche una carenza legislativa che non agevola la formazione e gli stage aziendali.
Linee di tendenza
Due sono le linee di tendenza scaturite dalla ricerca riguardo alla formazione nella logistica:
A. incoraggiare la formazione logistica specializzata già al livello di istituzioni secondarie e universitarie
B. concentrare la fase di specializzazione in azienda
A differenza dell'Italia, l'Europa e l'America offrono un'ampia offerta formativa sia a livello istituzionale che di enti di specializzazione. E' maggiormente seguita nel nord Europa, in particolare l'Inghilterra è all'avanguardia nel settore, con scuole di alta competenza. Anche le competenze specifiche riscontrate direttamente negli operatori esteri sono di ottimo livello, anche nel caso di risorse di giovane età che non hanno una lunga esperienza aziendale.
Obiettivi della formazione continua
L'inchiesta realizzata dalla Scuola Nazionale dei Trasporti ha individuato gli obiettivi che la formazione continua deve perseguire, al fine di un miglioramento qualitativo a tutti i livelli aziendali del personale. E consentire così di rispondere meglio alla crescente domanda di professionalità e colmare le lacune che separano il nostro sistema portuale dai più avanzati sistemi europei.
Principali obiettivi:
- migliorare il servizio al cliente
- minimizzare i costi del processo
- introdurre e apprendere nuove tecnologie
- adeguare il sistema informativo
- ottimizzare il sistema organizzativo
- ottimizzare l'utilizzo delle risorse operative
- selezionare la scelta dei fornitori
- sviluppare partnership con i clienti
- industrializzare la logistica
- condividere le esperienze aziendali
- sviluppare il sistema di information technology trasversale
Il sondaggio ha quindi individuato i 'bisogni formativi' da soddisfare per raggiungere tali obiettivi:
- inculcare nel personale a tutti i livelli un nuovo concetto di organizzazione aziendale
- sottolineare il valore della cultura aziendale nelle posizioni dirigenziali
- aggiornare le innovazioni tecnologiche e informative
- arricchire le mansioni specifiche
- creare nuove figure professionali, più adeguate a gestire il nuovo sistema organizzativo
- introdurre i temi nuovi della sicurezza e della qualità, sia a livello culturale che normativo
- rendere il personale in grado di rispondere con sempre maggiore prontezza alle richieste dei clienti, mediante il miglioramento della conoscenza delle lingue e dei più moderni strumenti di comunicazione, gestione e trasmissione dell'informazione
Tipologie dei corsi formativi necessari
A. Sistema informativo ed EDP
Ogni porto o terminal di una certa dimensione non può fare a meno di adottare un sistema informativo flessibile e funzionale, in grado di gestire velocemente notevoli quantità di dati. La gestione del traffico navale e dei data base informativi, lo stoccaggio e la movimentazione dei container in entrata ed uscita dal terminal, la gestione amministrativa non sono che alcune delle attività logistiche basilari di cui si deve occupare un sistema informativo. Inoltre l'evoluzione continua dell'informatica determina una rapida obsolescenza delle conoscenze tecniche e, di conseguenza, un aggiornamento continuo. In particolare, l'utilizzo di tecniche per lo scambio elettronico dei documenti impone frequenti fasi di aggiornamento del know-how del personale, preposto presso aree di riferimento molto specifiche.
B. Formazione tecnica
Il costante aggiornamento dei sistemi e mezzi di trasporto, carico e scarico, delle tecnologie di trasmissione e comunicazione, le normative internazionali sulla sicurezza, le filosofie di manutenzione impongono la formazione continua delle risorse della funzione tecnica. Anche questo tipo di formazione va gestito organicamente, sfruttando le moderne risorse tecnologiche.
C. Qualità e produttività
Il continuo miglioramento dei processi non può prescindere da un intervento di sviluppo delle capacità del personale a tutti i livelli. Il destinatario di questi corsi è soprattutto il personale operativo.
D. Lingue straniere
Lo scopo di questi interventi è quello di migliorare i rapporti con l'esterno, agevolare le relazioni con i clienti, facilitare le interrelazioni con il sistema informativo e gli apparati tecnologici (manuali di manutenzione, ecc.)
E. Medotologie didattiche e tecnologie informative
A seconda dell'intervento da effettuare si utilizzeranno uno o più strumenti e metodologie formative, da implementare mediante le tecniche tradizionali o le tecnologie dell'informazione e della multimedialità.
Tra le metodologie quelle che meglio si adattano alle tematiche della formazione continua sono:
- metodologie attive
- case study
- role playing
- utilizzo di strumenti hardware e software
- dialoghi con partecipanti: interviste, brainstorming
- interventi e testimonianze di personaggi interni ed esterni all'azienda
Le tecnologie multimediali sono state poco sfruttate, in particolare nell'Information Technology e nella formazione a distanza. L'impiego è limitato all'uso di simulatori per addestrare il personale operativo nell'utilizzo di apparecchiature ad alta tecnologia (gru per movimentazione container) e alla diffusione di CD-I interattivi per l'istruzione in determinate tematiche come la sicurezza.
Malgrado la scarsa efficacia riconosciuta ai videotape, dispersivi anche a causa del basso grado di interattività, l'utilizzo delle moderne tecnologie è caldeggiato e sostenuto dal 75 per cento degli intervistati. Per contro, solo il 7 per cento di essi afferma di fare uso di tali strumenti. Un 12 per cento ritiene che telematica e formazione a distanza siano le tecniche meno efficaci. Freddezza del mezzo didattico, necessità di anteporre una preparazione di base teorico-pratica tradizionale a livello di scuole superiori e universitarie, perdite di tempo, inibizione o monopolizzazione della comunicazione, sono le principali obiezioni all'utilizzo di questi sistemi. |
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