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Il 'Piano sperimentale di formazione continua per la portualità ligure', organizzato e svolto nel triennio '96-'98, ha posto le basi per dotare il sistema portuale ligure di un programma di formazione che consenta di raggiungere livelli professionali di base e avanzati all'altezza delle sfide internazionali che i porti di Genova, La Spezia e Savona devono affrontare per promuovere lo sviluppo dei propri traffici.
Un percorso ormai obbligato. "Non facciamo formazione perché è di moda", ha detto oggi Giuliano Gallanti - presidente dell'Autorità Portuale genovese - nel corso dell'incontro svoltosi presso la sede della facoltà di Economia e Commercio di Genova per la presentazione della sintesi conclusiva del piano sperimentale e degli indirizzi dei nuovi corsi. I porti del Nord Europa - è stato ricordato da diversi relatori - impongono a tutte le categorie di operatori che lavorano in ambito portuale un percorso formativo obbligatorio che va da venti a quarantacinque giorni, con evidenti ripercussioni sul grado di professionalità e soprattutto di sicurezza nello svolgimento delle attività lavorative. Genova, La Spezia e Savona, i cui enti portuali hanno collaborato con la Regione Liguria alla realizzazione dei corsi, hanno lo stesso obiettivo: garantire un livello minimo di qualificazione per accedere al lavoro portuale attraverso periodi di formazione di due o tre settimane.
Per questo è stata utile l'esperienza raccolta nel corso del primo piano sperimentale, che - ha ricordato Anna Castellano del gruppo Metis - è stato seguito da 246 persone con una frequenza superiore al 70 per cento su un totale di 327 iscritti. I partecipanti provenivano per il 17 per cento dal settore pubblico e il restante 83 per cento da tutte le categorie di imprese che lavorano in ambito portuale; il 41 per cento dei partecipanti svolgeva mansioni di carattere manageriale e il restante 59 per cento era impegnato in attività operative.
Il piano sperimentale, nonostante l'iniziale difficoltà nel coinvolgere le imprese, ha ottenuto - ha aggiunto la Castellano - una buona rispondenza alle aspettative ed ha consentito di mettere a fuoco con maggiore precisione le linee di progetto per l'attuazione di un secondo piano di formazione, che si svolgerà nel periodo '98-'99. Nella nuova edizione, oltre all'esperienza degli enti portuali, delle società di formazione, degli istituti universitari, si cercherà di ampliare la partecipazione ad altri soggetti: per quanto riguarda il settore pubblico, la Dogana, la Finanza, la Capitaneria di Porto e le amministrazioni locali, per quello privato, le società di trasporto terrestre e i terminal interni.
Le linee del nuovo percorso formativo '98-'99 - descritte da Aldo Ferrando dell'Autorità Portuale di Genova - prevedono la distinzione in quattro categorie: formazione a livello di top management, formazione a livello di middle management, formazione specialistica settoriale e formazione d'ingresso.
La formazione a livello top management è rivolta a top manager pubblici e privati del settore logistico-portuale delle province liguri, di altre Regioni sedi di città portuali e di nazioni cui è offerto il paternariato. Questo livello prevede l'effettuazione di sei seminari sui temi:
- Le dogane nel posizionamento competitivo dei porti UE
- City marketing e port community: opportunità offerte dal settore crocieristico
- Le strategie di differenziazione nei trasporti intermodali: il ruolo dei servizi ad alto valore aggiunto
- Lo scenario della nautica da diporto: minacce ed opportunità per il sistema di offerta ligure
- L'applicazione dell'ISM Code nelle imprese armatoriali italiane: modificazioni nel quadro competitivo (Port State Control) e nell'assetto manageriale
- Pricing dei servizi portuali, parametri di performance dei servizi ferroviari, concetto di "distanza economica" all'interno della catena logistica
- Tendenze ed evoluzioni del risk management nel settore della logistica
- Reperimento dei capitali per le imprese di trasporto: opzioni e sviluppo finanziario
Nella formazione a livello middle management i corsi si articoleranno in due tipologie fondamentali: general management e formazione specifica. Nel primo caso, rivolto a neolaureati e/o neoassunti, si prevede lo studio del funzionamento generale dell'impresa e la conoscenza di base del management. Per la formazione specifica invece, rivolta a operatori esperti del settore logistico-portuale ligure, i corsi si svolgeranno nell'ambito delle seguenti aree tematiche:
- Il management della qualità dal punto di vista organizzativo, degli strumenti di misura e delle normative ISO 9000
- Il marketing operativo e il customer service (per le imprese di servizio alle merci e di servizio alle persone)
- La gestione economica e finanziaria nelle imprese ad alta complessità e minore dimensione
- La gestione applicativa dell'ISM Code nelle aziende armatoriali
- Il trattamento e la conservazione delle merci pericolose
- La gestione della port security: sicurezza ed integrità delle merci
- La gestione dei servizi a valore aggiunto e la logistica
Per la formazione specialistica settoriale sono previsti seminari articolati per settore di attività: shipping, banking/insurance, nautica da diporto, terminal operators, port authority, shipagents and forwarders e logistics.
La formazione d'ingresso mira infine a garantire livelli minimi formativi di accesso ('certificazione' della qualità professionale) e competenze atte a garantire, all'interno dei porti, uniformità di condizioni e garanzia di qualità e di sicurezza.
Per la nuova edizione del progetto di formazione continua si intende anche avviare una fase di paternariato con nazioni europee ed extraeuropee, in particolare con Turchia, Egitto e Tunisia, e con altre aree geografiche di interesse per il sistema portuale ligure: America Latina, Far East ed Europa dell'Est.
B.B.
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