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 I cantieri navali occidentali, dopo anni di difficoltà dovuta alla concorrenza delle industrie navali asiatiche favorite dal basso costo della manodopera, attraversano ora un nuovo periodo di crisi dovuta questa volta ad altri fattori che favoriscono i cantieri dell'Estremo Oriente.
La svalutazione delle moneta giapponese e soprattutto di quella sudcoreana - causate dalla crisi delle economie asiatiche - ha permesso ai cantieri di quelle nazioni di praticare costruzioni ad un costo ribassato di oltre il 20 per cento. Sconti ch3e i cantieri navali occidentali potrebbero fronteggiare sono con una riduzione dei costi uguale o superiore, ma senz'altro impensabile. Un altro elemento di squilibrio è aggiunto dai cantieri cinesi, che sembrano vogliano seguire la strada di quelli sudcoreani e giapponesi.
E' inoltre probabile che l'Unione Europea e gli Stati Uniti accettino questa situazione di dumping sui prezzi delle nuove costruzioni per non aggravare ulteriormente la crisi economica asiatica, specialmente quella sudcoreana, danneggiando però la propria industria navale.
Nel 1997 la cantieristica mondiale ha toccato il livello record di 21 milioni di tonnellate di stazza lorda, ma il futuro di questo settore non è tranquillo. Un allarme è stato lanciato pochi giorni fa dal presidente della Fincantieri, Corrado Antonini, secondo il quale gli interventi internazionali a sostegno della Corea del Sud dovrebbero essere condizionati ad un contenimento dell'offerta, per non compromettere la politica dell'Unione Europea che tende a sostenere la competitività dei propri cantieri. Nelle prime posizioni della graduatoria mondiale della produzione navale i cantieri europei sono rappresentati da quelli tedeschi, terzi con il 6,2 per cento del mercato, ben lontani però dalla capacità produttiva degli stabilimenti giapponesi (32,7 per cento del mercato) e di quelli sudcoreani (23,5 per cento del mercato). Ricordiamo inoltre la produzione dei cantieri sudcoreani degli ultimi vent'anni annovera 14 portacontainer di portata superiore a 5000 teu, quella giapponese 13; nessuna i cantieri tedeschi. |
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