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Le pesanti tasse svizzere sull'autotrasporto, applicate gradualmente a partire dal 2001
Le imposte per un veicolo di 28 tonnellate potranno assommare in un anno a 80 milioni di lire
30 settembre 1998
Il nuovo sistema di tassazione dell'autotrasporto, approvato in Svizzera con la votazione di lunedì scorso, comporterà un notevole aggravio di costi per le società del settore che utilizzano per i propri traffici le strade elevetiche. La redevance sur le trafic de poids lourds liée aux prestations (RPLP) (tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni - TTPCP) riguarderà infatti i veicoli di oltre 3,5 tonnellate e sarà percepita in base al peso massimo autorizzato del veicolo (e non al peso netto) e in base ai chilometri percorsi sul territorio elvetico.
Le imposte, che verranno introdotte gradualmente a partire dal 2001, saranno comprese tra 0,6 e 3 centesimi di franco svizzero per tonnellata e per chilometro percorso, e potranno variare in funzione della categoria del veicolo (secondo l'emissione di inquinanti). Riduzioni saranno possibili per veicoli al di sotto delle 28 tonnellate, mentre nel caso si proceda ad un incremento generalizzato del peso totale autorizzato a 40 tonnellate la tassa massima prevista sarà di 3 centesimi. Il Consiglio federale potrà ridurre questa imposta di oltre un quinto per i veicoli il cui peso totale autorizzato non ecceda le 28 tonnellate.
Le autorità svizzere sottolineano che la tassa media di transito compresa tra 325 e 330 franchi svizzeri fissata a Kloten lo scorso gennaio tra la Svizzera e la Commissione Europea corrisponde, secondo la nuova normativa, a una tassa di 2,7 centesimi.
E' stato intanto scelto il consorzio FELA/Ascom e l'Alcatel Suisse SA per la messa a punto di un sistema automatico per il pagamento del pedaggio calcolato con i nuovi parametri. Il sistema è già stato testato lo scorso gennaio e sarà nuovamente messo alla prova, questa volta in condizioni reali, nel prossimo mese di dicembre.
Il nuovo sistema di tassazione consentirà - secondo le previsioni - incassi variabili tra 400 milioni (nel caso dell'imposta di 0,6 centesimi per tonnellata e chilometro percorso) e 1.500 milioni di franchi svizzeri (nel caso di 2,7 centesimi per tonnellata e chilometro percorso, in base al peso del veicolo e della relativa categoria stabilita secondo il tipo di sostanze inquinanti emesse). Un terzo degli introiti andrà ai Cantoni e sarà utilizzato soprattutto per progetti di infrastrutture stradali e due terzi, come quota massima, saranno destinati alla modernizzazione della rete ferroviaria (Rail 2000, NLFA, ecc.).
Le autorità svizzere affermano inoltre che la nuova tassazione è stata introdotta secondo il principio 'chi circola di più, paga di più' e che gli introiti serviranno a coprire, oltre ai costi delle infrastrutture, anche quelli che ora gravano sulla comunità, e cioè incidenti, inquinamento, disturbo, ecc. Con la RPLP si contribuirà inoltre al finanziamento delle infrastrutture del trasporto pubblico e all'applicazione dell'articolo della costituzione elvetica relativo alla protezione delle Alpi. La normativa sarà infine utilizzata per ammortizzare gli effetti sull'ambiente e sulle ferrovie provocati dall'innalzamento progressivo del limite di peso, previsto nell'ambito dell'Unione Europea, da 28 a 40 tonnellate per i camion.
La spallata svizzera è però in grado di far vacillare pericolosamente le imprese dell'autotrasporto, gravate da imposte molto onerose. E' stato calcolato che un veicolo di 28 tonnellate che percorrerà 100.000 chilometri l'anno sulle strade elvetiche dovrà pagare da 4.000 a 70.000 franchi svizzeri, cioè da circa 5 milioni ad oltre 80 milioni di lire.
A consolazione degli autotrasportatori comunitari, le autorità elvetiche ricordano che anche i camion svizzeri saranno sottoposti allo stesso sistema tariffario.
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