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Sarah Lambert, portavoce del commissario europeo ai Trasporti Neil Kinnock, ha affermato che "non c'è più alcuna questione in sospeso" riguardo alle trattative tra ministero dei Trasporti italiano e Commissione Europea sul piano di apertura del nuovo aeroporto milanese di Malpensa e che Kinnock "non proporrà alla commissione una decisione negativa sul decreto Burlando", che prevede l'avvio operativo dello scalo il prossimo 25 ottobre. Sembra quindi essersi risolto il contrasto sulla quota di voli da lasciare all'altro aeroporto milanese di Linate: il decreto italiano prevede che le compagnie aeree comunitarie possano lasciare a Linate al massimo il 34 per cento dei propri voli, mentre la Commissione UE intendeva questa percentuale riferita a tutti i vettori, compresi quelli extracomunitari.
Se sul piano politico la situazione è sbloccata, non altrettanto succede su quello operativo. C'è grande fermento nelle compagnie aeree: dopo i ricorsi annunciati da Swissair e Air One, altri otto vettori (British Airways, Lufthansa, Air France, Iberia, Sabena, Sas, Tap Air Portugal e Olympic) hanno infatti presentato ricorso al Tar della Lombardia contro il decreto Burlando, chiedendo uno slittamento "almeno dopo Natale" della data di apertura di Malpensa 2000.
Molte compagnie, causa l'incertezza sull'apertura di Malpensa, hanno inoltre estrema difficoltà nel programmare le proprie linee: la società aerea Meridiana ha dovuto ad esempio rinunciare alla presentazione odierna di un nuovo servizio diretto Genova-Catania perché impossibilitata a pianificare la distribuzione della propria flotta. |
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