| |
Sette lavoratori portuali deceduti per incidenti accaduti nel porto di Genova negli ultimi due anni: è il drammatico rovescio della medaglia del rapido e notevole incremento dei traffici avvenuto recentemente nello scalo genovese. L'ultimo incidente, in cui ha perso la vita un giovane di 22 anni, è accaduto lo scorso 23 dicembre. Porre le condizioni per incrementare sensibilmente il livello di sicurezza sul lavoro è indispensabile ed urgente, ed è un tema che interessa tutte le categorie professionali che svolgono la propria attività in ambito portuale. Ma non c'è più tempo per spendere altre parole: occorrono fatti. Su questo hanno concordato istituzioni, associazioni di categoria e rappresentanti dei lavoratori dello scalo chiamati questa mattina a raccolta dall'Autorità Portuale nella propria sede di Palazzo San Giorgio per trovare soluzioni concrete sul tema della sicurezza. In una conferenza stampa il presidente dell'ente portuale Giuliano Gallanti ha annunciato la prima decisione assunta nel corso della lunga riunione, conclusasi nel primo pomeriggio: è stato deciso che i lavoratori portuali seguano, indipendentemente dai processi formativi che già svolgono nelle rispettive aziende, una programma formativo di base sulla sicurezza. E' necessario - hanno rilevato infatti tutti i presenti - che i lavoratori di ogni categoria abbiano una visione globale del ciclo di lavoro portuale e che questa opportunità sia fornita soprattutto ai giovani, più frequentemente coinvolti negli incidenti sul lavoro.
Dal punto di vista operativo si procederà all'insediamento di un tavolo tecnico a cui parteciperanno l'ente portuale, i rappresentanti degli operatori portuali, dei sindacati e dell'A.S.L., con una prima riunione fissata per lunedì prossimo in cui si deciderà tra l'altro la frequenza degli incontri successivi. Che si tratti di 'fare', più che di 'regolamentare', lo ha ricordato però ancora Gallanti, sottolineando che il porto di Genova è in ambito mediterraneo lo scalo più avanzato nella ricerca della riduzione dei rischi legati all'attività lavorativa in porto: dispone già di un manuale operativo sulla sicurezza "di altissimo livello", ma non per questo - ha aggiunto - ci si asterrà dal rifarsi all'esperienza maturata negli scali nordeuropei. Le prime proposte, tra cui la richiesta di un'accelerazione del varo della legge delega che prevede l'attribuzione di poteri sanzionatori agli ispettori dell'Autorità Portuale, sono state riassunte nel documento riportato di seguito.______________________________
Le Organizzazioni Sindacali dei Lavoratori, l'Associazione Industriali - Sezione Terminal Operators - l'Azienda U.S.L. 3, riunite dall'Autorità Portuale di Genova il giorno alla presenza della Capitaneria di porto:
CONSIDERATA l'esigenza di promuovere la più ampia diffusione delle conoscenze necessarie all'inserimento dei lavoratori nel ciclo produttivo portuale, al fine di rendere possibile la massima consapevolezza delle specificità del lavoro portuale e delle relative situazioni di rischio;
RITENUTO che la suddetta finalità vada coerentemente perseguita attraverso un periodo di formazione specifica di base sulla sicurezza del lavoro, riferita alla conoscenza del ciclo produttivo del sistema portuale nel suo complesso;
RITENUTO altresì che tale formazione vada estesa a tutti i soggetti (Autotrasportatori, Spedizionieri, Agenti Marittimi, ecc.) che operano in ambito portuale;
PRESO ATTO che le Organizzazioni Sindacali richiedono l'attivazione di un confronto con le Imprese portuali, al fine di pervenire ad un coordinamento fra i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (R.L.S.) delle diverse aziende operanti in porto;
SOTTOLINEATA l'urgenza di meglio individuare e precisare i poteri di intervento dei soggetti istituzionalmente preposti alla vigilanza ed al controllo in materia di sicurezza del lavoro in ambito portuale;
PRESO ATTO che a tale riguardo, il Parlamento ha delegato il Governo ad emanare i necessari decreti attuativi per l'applicazione in ambito portuale della vigente normativa in materia di sicurezza, anche ai fini della definizione dell'impianto sanzionatorio da porre al servizio del rispetto delle norme legislative e regolamentari;
RITENUTO necessario che il Governo provveda a meglio definire e precisare i poteri di intervento e sanzinatori del personale ispettivo dell'Autorità Portuale, nel necessario coordinamento con la A.S.L.;
EVIDENZIATA l'urgenza di definire in sede regionale un programma di formazione permanente e di aggiornamento della sicurezza;
CONVENGONO
- Di dar vita all'insediamento immediato di un tavolo tecnico, con la partecipazione tecnico consultiva della A.S.L. per:
definire il percorso necessario a configurare la formazione specifica di base per l'accesso al lavoro portuale; definire un programma di formazione e di aggiornamento sulla sicurezza del lavoro in ambito portuale, sollecitando a tal fine l'intervento della Regione Liguria; PRENDONO ATTO che le Organizzazioni Sindacali e l'Assoindustria definiranno l'avvio del coordinamento fra i R.L.S. delle aziende operanti in porto;
LE PARTI CONVENGONO ALTRESI'
Di sollecitare l'emanazione dei decreti delegati da parte del Governo, evidenziando in quella sede l'obiettivo della compiuta definizione dei poteri di intervento del personale ispettivo dell'Autorità Porutale;
Di programmare la convocazione di incontri periodici tra le parti per una valutazione congiunta dei risultati conseguiti.Palazzo San Giorgio,
Organizzazioni Sindacali dei lavoratori
Associazione Industriali - Sezione Terminal Operators
Azienda U.S.L. 3
Autorità Portuale di Genova |
|