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 Il segretario generale del The Baltic and International Maritime Council (BIMCO), Finn Frandsen, ha severamente criticato l'intenzione degli Stati Uniti di rivedere a fondo la US Carriage of Goods by Sea Act (COGSA). "Gli Stati Uniti - ha detto nel corso di un'audizione al Senato americano - devono onorare la loro posizione di nazione prima al mondo negli scambi commerciali, e scoraggiare attivamente l'unilateralismo nella condotta del traffico internazionale".
Nonostante riconosca che la proposta di revisione del COGSA contenga anche dei perfezionamenti, il BIMCO pensa infatti che alcuni elementi costituiscano un radicale distacco dalla struttura generalmente accettata del diritto internazionale marittimo.
Indubbiamente l'elemento negativo più significativo, secondo il BIMCO, è che la nuova proposta limita il diritto delle parti impegnate nel commercio marittimo internazionale a concordare la sede e i regolamenti più appropriati per dirimere le dispute. La libertà di scelta del luogo dove deve avvenire il dibattimento per giungere alla soluzione delle controversie è importante per la comunità marittima internazionale e per gli interessi dello shipping americano. E per molte ragioni.
Il BIMCO sostiene infatti che inizialmente, se i tribunali USA cercassero un'unica giurisdizione in tutti i casi che coinvolgono interessi americani, le attività statunitensi potrebbero risentire conseguenze negative a lungo termine. Circa due terzi del commercio estero americano si svolge con nazioni firmatarie delle regole dell'Aja-Visby: ciò comporta la possibilità che queste nazioni possano adottare contromisure protettive simili a quelle in esame negli Stati Uniti, con danni per il commercio internazionale. I traffici mondiali potrebbero invece trovare notevoli benefici dall'allineamento delle norme legali e commerciali USA con quelle dei principali partner degli Stati Uniti, vantaggi che potrebbero ricadere sulla stessa nazione americana. Gli Stati Uniti inoltre - aggiunge il BIMCO - devono difendere il loro ruolo nel campo degli affari internazionali, tanto più che sono firmatari della Convenzione 1958 di New York sul Recognition and Enforcement of Foreign Arbitral Awards. A questo proposito l'unilateralismo che caratterizza la proposta di revisione del COGSA porta con sé il grave rischio che altre nazioni ne seguano l'esempio, abbandonando lo spirito delle normative Aja-Visby. "Nella peggiore delle ipotesi - ha detto Frandsen - l'iniziativa americana potrebbe essere considerata da altre nazioni come una misura protezionistica che può plausibilmente condurre a misure di rivalsa. Uno scenario del genere può provocare una maggiore frammentazione del diritto marittimo internazionale, con danno per il traffico mondiale".
Il rapporto del BIMCO esorta il Senato USA a respingere la proposta di revisione del COGSA, considerando le necessità commerciali sia della comunità internazionale che di quella statunitense.
Nel corso del seminario Marine Log/BIMCO, che si è concluso ieri a Washington, è stata esaminata la proposta di revisione del COGSA, e l'argomento è stato dibattuto da due membri del Comitato Marittimo Internazionale: Chet Hooper, ex presidente dell'US Maritime Law Association, e Jan Ramberg, ex presidente dello Scandinavian Law Institute. |
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