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Finalmente il porto di Genova ha da oggi un terminal traghetti. La nuova struttura, nonostante la sua imponenza, sembra irreale, frutto della fantasia: dopo anni, decenni di attese a bordo banchina sotto un sole estivo cocente, con il solo riparo dell'abitacolo della propria autovettura, molti si erano rassegnati a considerare i tormenti che precedevano i viaggi verso le isole come un'ultima prova di sofferenza prima della meritata vacanza. Ora non è più così, e bisogna dare atto alla cordata di imprenditori e di finanziatori che hanno concretizzato il progetto di un'opera considerata da tutti indispensabile, ma che pochi hanno avuto il coraggio di realizzare. Primo tra questi Emilio Sacchi, presidente della Stazione Marittima Porto di Genova spa, la società che ha ideato e che gestirà la struttura.
La costanza e la volontà sono state premiate, ma è un premio di cui ora potrà godere soprattutto la città e il suo porto. Il presidente dell'Autorità Portuale, Giuliano Gallanti, ha formulato un ringraziamento, tra i numerosi espressi da tutte le autorità cittadine, per aver condotto un'operazione unica in Europa, avendo costruito il nuovo terminal con investimenti esclusivamente privati. Stazione Marittima Porto di Genova ha infatti impegnato oltre 80 miliardi di lire per realizzare la grande struttura che, su 24 mila metri quadrati di superficie lorda, dispone di 13 accosti per le navi traghetto (comprese le unità veloci dell'ultima generazione), di 12 corsie per il check-in dei passeggeri, di 30 esercizi commerciali e di 8 chilometri di strada sotterranea.
Le stime di traffico indicano una movimentazione di oltre 2 milioni di passeggeri l'anno, con incrementi medi significativi (+5% su base annua) procurati anche dai nuovi traghetti veloci impiegati nei collegamenti con la Sardegna. Alla festa di oggi non mancavano infatti le navi veloci della Tirrenia Scorpio e Capricorn, ormeggiate alle banchine del nuovo terminal in attesa di partire per il loro primo viaggio inaugurale. Che siano unità destinate a cambiare radicalmente la fisionomia dei collegamenti con le isole, come già i primi traghetti veloci della Tirrenia Aries e Taurus, lo hanno capito tutti gli ospiti imbarcati sulla Scorpio per una navigazione dimostrativa, fino a 43 nodi, con destinazione Portofino.
Le nuove navi attireranno più passeggeri, ma non è ancora dato sapere se la strategia commerciale dei responsabili del terminal, che - come ha più volte ripetuto lo stesso Sacchi - è affidata alle compagnie di navigazione e ai tour operators che fanno parte della società, punterà anche all'acquisizione di nuove linee e non solo al consolidamento dei servizi attualmente disponibili. La Stazione Marittima Porto di Genova conta però anche sull'attrattiva dei servizi offerti dal terminal sia ai passeggeri in transito che, soprattutto nei periodi di scarsa affluenza turistica, agli stessi cittadini genovesi. C'è infatti attesa per la risposta che verrà dagli abitanti di Genova. In questi mesi di redazione del piano regolatore portuale, di dibattiti sul rapporto città-porto, non è stato escluso dalle discussioni il progetto del nuovo terminal traghetti, criticato o applaudito, e l'impatto che questo avrebbe avuto sulla città. La nuova struttura si impone per dimensioni sul waterfront del porto antico, sovrastata solo per austerità e mole dai 'Magazzini del cotone'. Certo, quanto a validità architettonica, la nuova struttura sembra non aver nulla da invidiare agli edifici costruiti dirimpetto dall'osannato Renzo Piano, piaccia o meno l'accostamento all'ingegnere-architetto Aldo Luigi Rizzo, progettista del terminal traghetti.
Bruno Bellio
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