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Presentato il "Piano di Fattibilità" per la realizzazione dell'Interporto di Voghera
L'iniziativa analizzata in tutti suoi risvolti, dagli aspetti tipologico-dimensionali della struttura agli aspetti di inserimento territoriale, dall'analisi del traffico ferroviario e stradale indotto dall'impianto al piano economico-finanziario
15 novembre 1999
Venerdì 5 novembre, rispettando i tempi indicati dalla delibera regionale del 5/5/99, la Società Interporto di Voghera ha consegnato alla Regione Lombardia il "Piano di Fattibilità dell'Interporto di Voghera", primo atto richiesto dalla Regione per procedere all'attuazione del "Piano del Sistema dell'Intermodalità e della Logistica in Lombardia".
La realizzazione del Piano di Fattibilità è stato affidato ad Uniontrasporti (agenzia del sistema delle Camere di Commercio italiane), che si è avvalsa di apporti professionali specialistici (Metis, società di consulenza qualificata nel settore dei trasporti; Transystem, società di ingegneria dei trasporti; GEA, società specializzata in studi territoriali ed ambientali) nonché, per la formulazione delle ipotesi economiche del Piano, delle esperienze dirette di gestione di strutture logistiche (ad esempio CIM di Novara e Prà Distripark Europa) e di funzioni specialistiche (ad esempio Serfer, società di FS che opera nella gestione di raccordi e scali ferroviari).
L'elaborazione del Piano di Fattibilità è stata preceduta da una valutazione di quattro aree di possibile insediamento indicate dal Comune di Voghera. Tale analisi, fornita dalla stessa consulenza, ha permesso alla società di promozione dell'interporto di individuare la zona ottimale per l'insediamento della struttura, alla luce dei vincoli e dei costi per la raccordabilità ferroviaria e stradale, degli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale vigenti, dell'impatto ambientale e dei costi generali di acquisizione delle aree.
La collocazione dell'interporto a nord-ovest di Voghera, così come espresso anche dalla delibera comunale del 5 maggio dello scorso anno, è quella che meglio risponde ai requisiti suddetti ed inoltre minimizza l'impatto dell'iniziativa sulla viabilità locale, in quanto i flussi di traffico stradale indotti sono principalmente indirizzati sulle autostrade A7 ed A21 e sono intercettati dall'interporto prima dell'ingresso nell'area urbana.
Il Piano di fattibilità dell'interporto ha analizzato l'iniziativa in tutti suoi risvolti, dagli aspetti tipologico-dimensionali della struttura (ovvero quali servizi possono essere offerti, i volumi ed il conseguente dimensionamento delle aree dedicate scoperte e coperte) agli aspetti di inserimento territoriale, dall'analisi del traffico ferroviario e stradale indotto dall'impianto al piano economico-finanziario.
L'analisi della domanda e dell'offerta di servizi logistici all'interno del bacino di riferimento dell'interporto (dato dalla provincia di Pavia e da parte delle provincie di Alessandria e Piacenza) ed in un mercato più allargato ha evidenziato la forte dipendenza dell'industria locale dai centri di raccolta e spedizione dell'area milanese, così come la carenza, al di fuori del polo alessandrino di Rivalta Scrivia, di strutture dedicate ad attività di logistica integrata e di strutture per l'intermodalità ferro-gomma. Alla luce di queste e delle altre indicazioni emerse dall'analisi del mercato, sono state individuate quattro funzioni primarie per il futuro Interporto di Voghera: l'intermodalità ferro-strada (il trasferimento del carico da mezzo gommato a vagone o viceversa), le attività di magazzino per spedizionieri ed operatori del trasporto (concentrazione, stoccaggio e manipolazione del carico), le attività di magazzino doganale ed i servizi aggiuntivi legati alla logistica "avanzata" (attività che vanno oltre lo stoccaggio del materiale e che prevedono la gestione delle scorte e della distribuzione e di alcune fasi di lavorazione del prodotto).
Chiamati a gestire queste attività saranno i soggetti privati, ovvero spedizionieri, trasportatori ed operatori della logistica, interessati ad insediarsi nelle aree che saranno date in regime di affitto o di concessione, anche se il progetto prevede, almeno per l'operatività iniziale, che i servizi di intermodalità siano gestiti direttamente dalla società di promozione.
Il volume di traffico totale gestito nella struttura interportuale vogherese, in una proiezione al 2005 è previsto essere compreso fra 688.000 e 940.000 tonnellate, di cui da 213.000 a 395.000 date dall'intermodalità, da 225.000 a 295.000 dalle attività di "groupage" e 250.000 circa dai servizi di logistica integrata.
Mentre i servizi di "groupage" sono alimentati prevalentemente dalla domanda locale, i servizi di intermodalità e le attività legate alla logistica integrata sono richieste quasi esclusivamente dal mercato esterno al bacino di riferimento.
Il Piano prevede che la struttura possa espandersi progressivamente andando ad occupare un'area di circa 1.000.000 di metri quadri, ma vengono altresì individuati in 425.000 metri quadri (di cui 63.000 coperti) gli spazi necessari e sufficienti per avviare un primo stralcio operativo dell'interporto.
Delle aree coperte, 30.000 mq di magazzino saranno affittati a privati che operano nel settore del trasporto e spedizioni (attività di "groupage" marittimo e terrestre e magazzino doganale), 25.000 mq ad operatori della logistica e 5.000 mq ad aziende specializzate nei servizi di assistenza all'autotrasporto. I restanti 3.000 mq sono le aree previste per il Centro Direzionale, dove saranno ubicati gli uffici della società di gestione dell'interporto, gli uffici in affitto ad operatori privati, la dogana e le aree per l'offerta dei servizi alle persone (bar, self service, sportelli bancari, diurno, ecc.), dati in gestione ad operatori privati.
I 360.000 metri quadri di aree scoperte sono in parte destinate all'intermodalità (100.000 mq), in parte date in concessione ad operatori della logistica che vi realizzeranno le proprie strutture (100.000 mq) mentre la parte residua è destinata ad area doganale (10.000 mq) ed a viabilità e parcheggi (150.000 mq).
Si stima in circa 98 miliardi l'investimento necessario per la realizzazione dell'impianto che, se avviata nel 2000, potrebbe consentire l'inizio dell'operatività della struttura nel 2003.
Il Piano non entra nel merito della ricaduta occupazionale, ma sulla scorta di analoghe esperienze si può stimare che nell'interporto nel suo complesso potranno, a regime, lavorare da 400 a 700 persone.
L'analisi del mercato svolta per l'elaborazione del Piano di Fattibilità ha consentito di avviare i primi contatti con i potenziali utenti e clienti del futuro Interporto di Voghera.
Le manifestazioni di interesse raccolte da parte di diversi operatori della logistica testimoniano l'esistenza di una domanda concreta di aree attrezzate e di strutture dedicate.
La Società Interporto di Voghera, confortata dai risultati dello studio e sollecitata dai segnali positivi provenienti dal mercato, si pone quindi due obiettivi: attivare le fonti di finanziamento necessarie per avviare e sostenere l'iniziativa ed operare in modo da dare agli operatori interessati risposte certe e tempi relativamente rapidi.
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