Non si parla di fallimento delle trattative, ma di necessità di procrastinare i negoziati tra Cina e Unione Europea per l'ingresso di Pechino nella World Trade Organization (WTO). Dopo una serie ripetuta di incontri, svolti sia ufficialmente che senza darne notizia, non si è giunti infatti ad un accordo. Il direttore generale del Commercio della Commissione UE Hans-Friedrich Beseler, capo della rappresentativa comunitaria che ha condotto i negoziati, ha però affermato che il divario tra Cina ed Europa si è ridotto.
La dichiarazione di Beseler si riferisce agli incontri iniziati lunedì scorso, che dovrebbero concludersi domani e che sono stati descritti da parte europea come "colloqui tecnici". Da parte cinese invece non è giunta alcuna indicazione sull'esito delle trattative e Pechino non ha neppure confermato che le due delegazioni si siano incontrate. Pascal Lamy, commissario europeo al Commercio, ha comunque fatto sapere di essere pronto ad andare a Pechino in questo fine settimana se i colloqui avranno sviluppi positivi.
Chris Patten, direttore degli Affari esteri dell'UE, ha sottolineato che l'accordo USA-Cina, raggiunto lo scorso novembre, in pratica contempla già l'80% delle questioni che interessano l'Europa, ma rimangono importanti problemi da risolvere, come quelli riguardanti tariffe e telecomunicazioni.
La Cina ha già una serie di accordi bilaterali sul commercio con numerose nazioni, compreso quello raggiunto martedì scorso con l'India. E' necessario però che Pechino stabilisca intese con tutti le nazioni membri della WTO che ne fanno richiesta prima di poter entrare nel consesso mondiale del commercio: ne rimangono tredici e tra questi l'Unione Europea.
|
|