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Confetra: per evitare il collasso del trasporto merci bisogna liberalizzare le ferrovie e puntare sulle "autostrade del mare"
All'assemblea annuale il presidente della Confederazione, Aldo Gatti, ha presentato due progetti-proposte sui valichi alpini e sulle autostrade del mare. L'importanza della navigazione è stata sottolineata dal presidente della Confitarma, Paolo Clerici
10 maggio 2000
L'alleanza tra Ferro-Gomma-Mare è l'unico rimedio per evitare il collasso del trasporto merci in Italia. La proposta è stata lanciata da Aldo Gatti, presidente della Confetra (Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica) nel corso dell'assemblea annuale che si è svolta questa mattina a Roma.
Gatti ha affermato che lo scenario che si presenta è di cento milioni di tonnellate l'anno di merci in più da movimentare, valichi a rischio tariffe, concorrenza sempre più agguerrita. Senza misure urgenti di sostegno del settore il sistema di trasporto e della logistica italiano scivolerebbe agli ultimi posti in Europa. Gatti ha parlato senza mezzi termini di «carenza di infrastrutture, ritardi nella liberalizzazione delle ferrovie, scarsa competitività del sistema Italia che potrebbero portare al collasso del trasporto merci». E' la carenza di infrastrutture la causa principale della debolezza del sistema di trasporti italiano. La mancanza di una risposta razionale a questo problema porterebbe alla perdita totale di competitività del nostro paese rispetto a quelli europei. Gatti ha fatto l'esempio della Svizzera, che sta investendo 37.000 miliardi nei trafori ferroviari, «investimenti che si ripercuoteranno sui costi di transito e quindi sulle tariffe dei trasportatori italiani, rendendole meno competitive».
Secondo la Confetra, che ha lanciato alcune proposte durante il convegno "Il trasporto combinato: necessità o opportunità?" che ha aperto i lavori dell'assemblea, il provvedimento principale da assumere per superare questo stato di cose è la liberalizzazione dell'utilizzo delle ferrovie e - come detto - l'alleanza Ferro-Gomma-Mare.
Al vertice delle richieste c'è quella di liberalizzare l'utilizzo delle tratte ferroviarie con il rapido rilascio delle licenze, nonché aiuti finanziari alle nuove compagnie ferriviarie per stimolare l'ingresso dei privati. Si raggiungerebbero due obiettivi chiave: maggiore competitività e qualità del servizio per fronteggiare l'aumento esponenziale del traffico merci, non più sostenibile dal solo autotrasporto.
Al secondo posto un'alleanza tra operatori, enti ed istituzioni dei settori di trasporto stradale, ferroviario e marittimo, per ridare slancio al trasporto combinato, facendo ripartire gli investimenti privati e colmando il gap strutturale del sistema italiano dei trasporti.
Confetra ha sintetizzato le due proposte in due progetti sui valichi alpini e sulle autostrade del mare.
Il primo riguarda la possibilità di ribaltare il rapporto tra trasporto su gomma e quello su ferro, sostenendo in tal modo l'aumento del traffico merci aggiuntivo (4,4% in più l'anno) attraverso i valichi alpini.
Il secondo è una proposta legislativa in quattro articoli, che riportiamo integralmente, contenuta nella nuova bozza del progetto "Autostrade del mare", che ha come obiettivo lo spostamento di mille TIR il giorno, pari a quattro milioni di tonnellate di merci l'anno, dalla strada al cabotaggio marittimo. Il progetto richiederebbe modesti incentivi - circa 60-80 miliardi l'anno - al sistema combinato (e non agli autotrasportatori).
A margine del convegno il presidente di Confitarma, Paolo Clerici, ha sottolineato l'importanza delle "autostrade del mare" per ridurre i costi dell'industria e favorire le esigenze ambientali e sociali della collettività. Bisogna quindi accelerare la realizzazione del Piano Generale dei Trasporti per giungere all'integrazione dei sistemi di trasporto.
«Occorre - ha detto Clerici - delineare e selezionare gli interventi utili per lo sviluppo della navigazione come alternativa e integrativa al trasporto stradale e ferroviario, sviluppando una politica del trasporto multimodale che consenta un uso più efficiente e razionale delle modalità disponibili, coniugando le esigenze della produzione con quelle sociali».
Confitarma ha ricordato i benefici ambientali e sociali del trasporto marittimo delle merci, con un vantaggio rispetto ai trasporti via terra che è tanto maggiore quanto maggiore è la capacità di carico della nave. In alcuni casi l'entità di questo vantaggio è di 1 a 10 e può raggiungere i due miliardi di lire per ogni viaggio.
Il traffico ai valichi di frontiera: uno studio CONFETRA sugli scenari futuri
Mentre l'Unione Europea già inizia ad indicare nella navigazione marittima la modalità alla quale far ricorso - a tempi lunghi - per assorbire ulteriori sviluppi di traffico, lo scenario futuro per l'attraversamento delle Alpi da parte delle merci dovrà sempre più contare sulla ferrovia, combinata con la strada. E' una sfida pesantissima, sviluppata su percorsi difficili, con molteplicità di soggetti attivi, persa in partenza se gli imprenditori privati non potranno scendere in campo, come sta avvenendo verso la Francia e (molto meglio) verso l'Austria, per dar vita ad una pluralità di compagnie ferroviarie vivificate da un regime di concorrenza.
Se la sfida non sarà vinta ne soffrirà la competitività dei nostri prodotti, anche se pare ancora debole l'interessamento dei fabbricanti italiani a questo tema. Un loro coinvolgimento per favorire la nascita di compagnie ferroviarie private sarebbe auspicabile.
Al Governo Confetra chiede:
la societarizzazione dell'infrastruttura ferroviaria realizzata tramite un'impresa interamente controllata dal Ministero del Tesoro. I centri di interscambio modale, secondo quanto previsto dall'UE, sono parte della rete infrastrutturale;
la rapida attuazione delle disposizioni sul rilascio delle licenze ferroviarie, in attuazione delle direttive comunitarie e del decreto legge 70/2000;
aiuti finanziari alle nuove compagnie ferroviarie quantomeno sui costi affrontati per accedere al mercato, in analogia a quanto recentissimamente avvenuto in Olanda.
Lo studio Confetra
Lo scenario di riferimento dell'indagine i cui dati sono qui riportati in maniera sintetica è quello ideale, nel quale si ipotizzano realizzati tutti gli investimenti infrastrutturali e tutti i provvedimenti a favore della politica comune dei trasporti. Oltre a quello di riferimento, lo studio ha considerato anche uno scenario minimo, in cui si prevedono pochissime realizzazioni degli interventi, sia per gli investimenti che per la politica dei trasporti (prosecuzione del trend attuale).
Nel 2010, rispetto al 1992, risulta (fig. 1)
per lo scenario minimo, un incremento dei transiti alpini pari al 76%;
per lo scenario di riferimento l'incremento previsto è dell'83%.
Nel primo scenario la modalità stradale aumenta del 69% e la modalità ferroviaria dell'88%, mentre nel secondo la strada calerebbe del 6% e la ferrovia aumenterebbe del 225% (fig. 1). In tal caso la ripartizione modale risulterebbe al 68% ferroviaria ed al 32% stradale, contro i valori del 1992 rispettivamente pari al 39% e 61%.
Entrata in funzione
Costo (mld lit)
Nuova Linea Ferroviaria Alpina (NLFA)
Tunnel Lötschberg (33 km) Tunnel S.Gottardo (57 km) Tunnel Monteceneri (16 km) Tunnel Zimmerberg (11 km)
2007 2012 2016 2016
16.500
Ferrovia 2000
Completamento programma di modernizzazione e potenziamento iniziato nel 1987
2005
16.200
Risanamento fonico
Nuovo materiale rotabile Costruz. Pareti antirumore
2.800
Allacciamento a rete europea
1.500
Totale
37.000
Fonti di finanziamento
TTPCP Aumento 0,1% IVA Prestiti contratti da Confederazione Accise olii minerali
20.250 7.050 6.050 3.650
Ferrovia
Strada
Totale
Valico
1992
2010
1992
2010
1992
2010
minimo
di rifer.
minimo
di rifer.
minimo
di rifer.
Ventimiglia
1,1
1,8 +63,4%
2,3 +109,1%
8,6
17,0 +97,7%
15,0 +74,4%
9,7
18,8 +93,8%
17,3 +78,4%
Modane
7,7
11,0 +42,9%
25,5 +231,2%
-
-
-
7,7
11,0 +42,9%
25,5 +231,2%
Frejus
-
-
-
10,5
19,0 +81,0%
7,0 -33,3%
10,5
19,0 +81,0%
7,0 -33,3%
Monte Bianco
-
-
-
13,4
16,5 +23,1%
7,0 -47,0%
13,4
16,5 +23,1%
7,0 -47,0%
Tot. FRANCIA
8,8
12,8 +45,5%
27,8 +215,9%
32,5
52,5 +61,5%
29,0 -10,8%
41,3
65,3 +58,1%
56,8 +37,5%
Sempione
4,3
26,5 +516,3%
25,2 +486,0%
0,1
0,1 0,0%
0,1 0,0%
4,4
26,6 +504,5%
25,3 +475,0%
Gran S. Bernardo
-
-
-
0,3
0,2 -33,3%
0,4 +33,3%
0,3
0,2 -33,3%
0,4 +33,3%
S. Bernardino
-
-
-
0,8
1,5 +87,5%
1,3 +62,5%
0,8
1,5 +87,5%
1,3 +62,5%
S. Gottardo
13,5
12,0 -12,1%
33,5 +148,1%
4,3
4,5 +4,7%
8,7 +102,3%
17,8
16,5 -7,3%
42,2 +137,1%
Tot. SVIZZERA
17,8
38,5 +116,3%
58,7 +229,8%
5,5
6,1 +10,9%
10,7 +94,5%
23,3
44,6 +91,4%
69,4 +197,9%
BRENNERO
7,7
13,0 +68,8%
25,0 +224,7%
16,7
34,0 +103,6%
12,0 -28,1%
24,4
47,0 +92,6%
37,0 +51,6%
TOTALE
34,3
64,3 +87,5
111,5 +225,1%
54,7
92,6 +69,3%
51,7 -5,5%
89,0
156,9 +76,3%
163,2 +83,4%
Le Autostrade del Mare: la proposta legislativa CONFETRA
La proposta prevede un intervento dello Stato per abbattere i costi del trasporto combinato, con le seguenti caratterizzazioni:
durata: per un arco temporale di cinque anni;
entità: massima per il primo triennio e mirata a convertire al RO-RO anzitutto le imprese dotate di pochi autoveicoli per le quali è necessario trasferire non soltanto l'unità di carico (semirimorchio) ma anche il veicolo a motore ed il conducente;
dopo il primo triennio l'intervento si riduce ed è rivolto esclusivamente al semirimorchio per indurre le imprese ad aggregarsi ed a sostituire l'autotreno con l'autoarticolato;
per mantenere la concorrenzialità del combinato strada-rotaia sono previsti provvedimenti a favore anche di questa modalità.
Articolo 1
Scopo della presente legge è favorire un maggior grado di sicurezza nella circolazione stradale, ridurre l'impatto ambientale del trasporto merci - favorendo il travaso dalla modalità stradale alle modalità marittima e ferroviaria - e definire interventi atti a consentire il rispetto del Protocollo di Kyoto sui gas ad effetto serra.
Articolo 2
Alle imprese iscritte nell'albo degli autotrasportatori di cose per conto di terzi ed alle imprese residenti in altri Stati dell'Unione Europea in possesso della licenza comunitaria prevista dal regolamento CEE n. 881/92, per il periodo dall'1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2004, sono concesse riduzioni sulle tariffe praticate dalle compagnie armatoriali per il trasporto di autoveicoli o rimorchi e semirimorchi utilizzati nel trasporto di merci con origine e destinazione sul territorio italiano, non insulare, ivi compresa la Sicilia.
L'ammontare delle riduzioni è pari al: 30% per trasporti effettuati entro il 31 dicembre 2002 20% limitatamente al trasporto di semirimorchi isolati, dall'1 gennaio al 31 dicembre 2003 10% limitatamente al trasporto di semirimorchi isolati, dall'1 gennaio al 31 dicembre 2004
Articolo 3
Alle imprese iscritte nell'albo degli autotrasportatori di cose per conto di terzi ed alle imprese residenti in altri Stati dell'Unione Europea in possesso della licenza comunitaria prevista dal regolamento CEE n. 881/92, per il periodo dall'1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2004 sono concesse riduzioni sulle tariffe praticate dalle società UIRR per il trasporto di autoveicoli o semirimorchi e casse mobili utilizzati nel trasporto di merci con origine e destinazione sul territorio italiano, non insulare, ivi compresa la Sicilia.
L'ammontare delle riduzioni è pari a: 15% per trasporti effettuati entro il 31 dicembre 2002 10% limitatamente al trasporto di casse mobili o semirimorchi isolati, dall'1 gennaio al 31 dicembre 2003 5% limitatamente al trasporto di casse mobili o semirimorchi isolati, dall'1 gennaio al 31 dicembre 2004
Articolo 4
Il Ministro dei trasporti e della navigazione definisce con proprio decreto, da emanare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presenta legge, le norme attuative dei precedenti articoli 2 e 3. Le riduzioni previste debbono concretizzarsi tramite buoni-sconto che saranno distribuiti dal Ministero dei trasporti alle imprese di autotrasporto che dimostrino di aver effettuato o di aver intenzione di effettuare trasporti combinati strada-mare e/o strada-rotaia.
Autostrade del Mare: sintesi progetto CONFETRA
Attualmente, in traffico nazionale (Sardegna esclusa), si trasportano, con le varie modalità interessanti la strada, i seguenti quantitativi di merce:
strada-rotaia
2,6 mio t/anno
(fonte FLC-FS)
strada mare (RO-RO)
3,1 mio t/anno
(fonte CNT)
strada conto proprio oltre 500 km
3,7 mio t/anno
(fonte ISTAT)
strada conto terzi oltre 500 km
67,6 mio t/anno
(fonte ISTAT)
Del tonnellaggio movimentato su strada oltre 500 km, 27 milioni di tonnellate sono potenzialmente adatte alla tecnica RO-RO. Questo progetto ipotizza di trasferirne 3,8 al combinato strada-mare. Gli autotreni/autoarticolati eliminati dalla circolazione (sulle lunghe distanze) risulterebbero circa un migliaio (sui 150.000 circolanti).
I risultati dell'intervento possono apparire piuttosto limitati. D'altra parte le risorse dedicate non sono ingenti (60 miliardi/anno per il RO-RO e 20 miliardi/anno per lo strada-rotaia). Ipotesi più spinte sono inaffidabili, anche per difficoltà marittime. Confetra non ritiene infatti che le attuali infrastrutture portuali siano in grado di assorbire incrementi eccessivi di traffico. Si creerebbe poi il problema delle disponibilità di naviglio (per questo progetto dovrebbero essere necessarie circa 15 navi aggiuntive, ciascuna con capacità di stiva per 100 unità di carico).
Con riferimento alle disposizioni comunitarie che vietano aiuti di Stato alle imprese, si può osservare che:
gli interventi previsti sono indirizzati, non a sostegno delle imprese, ma alla sicurezza della circolazione ed alla riduzione dei danni all'ambiente;
le agevolazioni riguardano esclusivamente i trasporti nazionali, escludendo persino i traffici con le isole (Sicilia esclusa);
gli aiuti sono riconosciuti non soltanto alle imprese italiane ma anche a quelle residenti in altri Stati dell'UE, quando svolgano trasporti interni al territorio italiano.
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
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