La chiusura della raffineria della Shell Oil e la riduzione della produzione della raffineria BP di Coryton hanno determinato nel 1999 un calo del traffico nel porto di Londra: 52,4 milioni di tonnellate contro 54 milioni nel 1998. E quest'anno la Port of London Authority (PLA) prevede un altro calo di 7 milioni di tonnellate, con una diminuzione del 14% nel fatturato. Questo periodo di ristagno del traffico durerà fino al 2005, quando diverrà operativo un nuovo container terminal. Tuttavia quello di Londra rimane il più grande porto britannico e il secondo quanto ad installazioni per movimentazione di merci varie. Se si considerano infatti le diverse voci merceologiche diverse dagli oli minerali e raffinati, il traffico è cresciuto di 1,2 milioni di tonnellate totalizzando 29,5 milioni di tonnellate e realizzando un record per il porto della capitale. I container sono aumentati del 10% ed ora rappresentano un terzo del traffico portuale (olii minerali e raffinati esclusi).
La Port of London Authority sta comunque seguendo un rigido piano di riduzione dei costi e incremento dell'attività. Tra l'altro è stato deciso un aumento delle tasse portuali e stabiliti incentivi per il personale che accetta il ritiro anticipato dal lavoro. La decisione di traslocare gli uffici amministrativi della PLA in locali più piccoli si può sicuramente ritenere un ulteriore tentativo di riduzione delle spese.
Il presidente del consiglio d'amministrazione della PLA , sir Brian Shaw, che lascerà la sua carica a fine anno, è ottimista sul futuro del porto, che fonda sulla trasformazione dell'area in cui operava la Shell in un nuovo container terminal, la cui gestione verrà probabilmente assegnata alla P&O Ports. Se ne attende l'annuncio nei prossimi giorni.
Inizialmente il terminal avrà una capacità di handling di 1 milione di container l'anno, che poi raddoppierà. Il porto di Londra sarà allora in grado di competere nel traffico container con i porti di Southampton e di Felixstowe. Per capire quanto sarà importante per il porto londinese il nuovo terminal, basti dire che la sua area sarà grande quanto l'attuale porto di Felixstowe, che ha ormai raggiunto il massimo delle sue capacità d'espansione.
L'autorità portuale londinese prevede comunque forti incrementi di traffico nei prossimi mesi. A Tilbury si sta costruendo un centro di distribuzione e una nuova banchina, che raddoppierà l'attuale lunghezza delle banchine del porto. Il Tilbury Container Port (TCP) confina con l'area che era occupata dalla Shell, ma gli operatori non prevedono alcuna concorrenza tra il TCP e il futuro container terminal, che sarà destinato ad accogliere navi di grande portata. Il campo d'attività del TCP è infatti limitato a unità di portata media e piccola che effettuano collegamenti con il Sudafrica, il Sudamerica e i porti europei.
Negli scali ro-ro di Purfleet e di Thames Europort continua la crescita del traffico, mentre la chiusura degli impianti della Ford a Dagenham non fa sentire alcuna influenza negativa sul traffico delle autovetture, perché la Ford continua a servirsi degli impianti ro-ro londinesi per operazioni d'import e d'export.
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