La direzione dell'Europe Combined Terminals (ECT) di Rotterdam e sindacati hanno concluso una seconda tornata di trattative sul contratto di lavoro con un accordo, che però il personale ha respinto per la seconda volta. Il voto negativo è stato espresso da oltre il 60% degli iscritti al sindacato FNV, mentre gli aderenti al più piccolo sindacato CNV hanno espresso in leggera maggioranza il loro assenso. I dirigenti dei sindacati, dopo che la direzione della società ha affermato di non voler più modificare le offerte, hanno affermato che i dipendenti della società terminalistica sono ora pronti a scioperare per vedere accolte le loro richieste.
L'accordo che era stato concluso prevedeva fino al marzo 2001 un aumento salariale dell'1,1%, la possibilità di richiesta di prepensionamento a sessant'anni e la riorganizzazione, o meglio la ridistribuzione nel tempo della cosiddetta "pausa caffè", in maniera che le gru potessero continuare ad operare anche durante la breve fermata.
I dipendenti della società insistono nelle loro richieste perché sanno che l'ECT ha necessità urgente di riorganizzare l'Home Terminal, che è deficitario, e di preparare il trasferimento della Maersk Sealand al suo terminal, ormai completato. In seguito anche i carichi della P&O Nedlloyd saranno trasferiti su uno specifico terminal.
L'ECT, che è azionista minoritario di questi terminal, ha iniziato a riorganizzare la suo divisione informatica, cercando di assumere qualche impiegato non iscritto a sindacati. Intanto continua a potenziare l'impiego delle trasmissioni informatiche dei dati dei container trattati al terminal Delta, prima di applicare questo sistema all'Home Terminal. Dal prossimo 1° ottobre queste informazioni non saranno accettate dalla società per fax ma solamente per mezzo di messaggi EDI oppure di posta elettronica (W@E). I camionisti che avranno inviato i dati dei container da ritirare con questo mezzo potranno recuperarli molto più velocemente dei loro colleghi che non avranno seguito questa procedura. |
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