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La nuova normativa predisposta dallo statunitense Surface Transportation Board di fatto impedisce altre fusioni nel settore ferroviario
Secondo l'organismo governativo nuove concentrazioni provocherebbero uno stravolgimento del sistema trasportistico nazionale, con ripercussioni anche sulle reti canadesi e messicane
4 ottobre 2000
La decisione annunciata ieri dallo statunitense Surface Transportation Board (STB) di rendere estremamente più difficili le fusioni nel settore ferroviario ha colto di sorpresa tutti gli operatori, che prevedevano solo l'imposizione di qualche norma cautelativa sulle nuove concentrazioni con lo scopo di evitare la formazione di monopoli. Ma l'organismo di controllo sul trasporto del governo di Washington è andato ben oltre, affermando che - nonostante sia favorevole a mantenere una dinamica imprenditoriale nel settore - valuterà attentamente gli effetti di ogni ulteriore fusione tra le più importanti imprese ferroviarie, che comporterebbe uno stravolgimento del sistema trasportistico nazionale e potrebbe provocare ripercussioni anche sulle reti canadesi e messicane.
Dopo l'annuncio della fusione tra le imprese ferroviarie Canadian National Railway Company e Burlington Northern Santa Fe, un'operazione da 16 miliardi di dollari poi sfumata (inforMARE del 21 luglio), STB aveva deciso nello scorso marzo una moratoria di 15 mesi per rivedere la propria politica nel settore. Negli Stati Uniti si sono ridotte a sei le maggiori aziende ferroviarie e il Surface Transportation Board temeva potesse verificarsi un'ulteriore contrazione dell'offerta di trasporto ferroviario a danno della concorrenza.
La nuova proposta normativa - Notice of Proposed Rulemaking (NPR) - introdotta da STB prevede che per fondersi le compagnie ferroviarie di prima classe, cioè quelle che registrano annualmente un fatturato di almeno 250 milioni di dollari, debbano dimostrare tra l'altro che l'operazione è di pubblico interesse, che contribuirà a incrementare la concorrenza, che non comporterà un'alterazione dei servizi.
Motivando la decisione il presidente dell'STB, Linda J. Morgan, ha detto che le recenti concentrazioni hanno causato notevoli problemi di adattamento dei servizi che hanno nuociuto ai clienti e che hanno ritardato i benefici che si sarebbero dovuti ottenere con le fusioni. Ulteriori concentrazioni causerebbero una cessazione della concorrenza in diverse aree del paese. Con la sua decisione l'STB intende anche garantire ai caricatori, nelle zone in cui la rete ferroviaria presenta dei 'colli di bottiglia', la possibilità di ottenere una tariffa per ogni movimentazione.
Il Surface Transportation Board ritiene che ogni ulteriore fusione tra imprese ferroviarie di prima classe provocherebbe effetti su tutto il sistema nazionale del trasporto, comprese le tratte di rete ferroviaria regionali o di corto raggio, le autostrade, le linee marittime, i porti e gli aeroporti.
STB ha stabilito quindi che ogni nuova fusione dovrà essere valutata da un Consiglio di servizio, composto dai caricatori, dalle imprese ferroviarie e da tutti gli altri soggetti coinvolti dall'operazione. I partecipanti alle fusioni per un periodo minimo di cinque anni dovranno inoltre stilare almeno un rapporto all'anno sull'operazione, documento che sarà soggetto alla valutazione pubblica. Altre imposizioni riguardano l'occupazione: STB ha sottolineato di «rispettare l'inviolabilità dei contratti collettivi di lavoro», contratti che non dovrebbero essere cambiati «se non per lo stretto necessario».
Sono condizioni che sicuramente indurranno le compagnie ferroviarie ad accantonare qualsiasi progettata concentrazione.
La procedura di valutazione pubblica statunitense prevede che il Notice of Proposed Rulemaking emanato dall'STB sia sottoposto a commenti entro il prossimo 17 novembre, mentre le date finali per le seguenti repliche e gli ulteriori commenti sono fissate rispettivamente il 18 dicembre 2000 e l'11 gennaio 2001. La nuova normativa dovrà essere definitivamente varata entro l'11 giugno del prossimo anno.
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