Oggi, nel corso di un'audizione al Congresso americano, l'International Trasport Workers' Federation (ITF) ha sostenuto che le bandiere di convenienza non solo consentono di evadere le normative internazionali, ma costituiscono anche un pericolo per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. L'audizione - ha precisato l'associazione sindacale - avviene in un momento nel quale le nazioni della Nato stanno dando la caccia a 23 navi che battono bandiere di convenienza e che si ritengono facciano capo all'organizzazione terroristica al-Qaeda.
Sia il vicepresidente della sezione Marittimi dell'ITF, David Heindel, nel suo intervento di fronte al Merchant Marine Panel della Camera, che il segretario generale dell'ITF, David Cockroft, in una testimonianza scritta, hanno ricordato che le bandiere di convenienza non solo consentono di eludere normative ambientali, di sicurezza e del lavoro, ma offrono anche copertura a crimini quali il terrorismo, il traffico di droga e il traffico di persone. «Nel sistema delle bandiere di convenienza - ha sottolineato Cockroft - il proprietario registrato di molte navi è una società vuota creata con il solo scopo della proprietà di una nave. A sua volta il proprietario registrato sovente fa capo ad un'altra società che può essere essa stessa registrata in un'altra nazione con normative societarie molto libere. Ciò determina un intreccio complesso che può estendersi ad un certo numero di giurisdizioni e fa sì che sia spesso impossibile rintracciare colui che è effettivamente dietro l'operazione. Questo schema corporativo, che funziona bene sia per gli armatori che per i criminali e i terroristi, permette all'armatore di svanire di fronte a qualsiasi responsabilità possa essergli addebitata attraverso la proprietà della nave. Se qualcosa va male, la società cessa di esistere e non ci sono informazioni disponibili».
David Heindel ha invitato il Congresso americano «a promulgare, su base unilaterale, una legge che autorizzi la Guardia Costiera statunitense ad impedire l'ingresso nei porti americani a qualsiasi nave di bandiera non USA che non fornisca informazioni trasparenti o la precisa identità del proprietario della nave». |
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