Oggi il Consiglio europeo ha approvato la reintroduzione, in forma limitata e temporanea, delle sovvenzioni per l'industria della costruzione navale. Gli aiuti saranno concessi solo se entro la fine del prossimo settembre non sarà raggiunto un accordo con la Corea del Sud, accusata di aver favorito e di continuare a sostenere i propri cantieri navali distorcendo così la concorrenza internazionale. Scaduta invano la deadline di settembre, l'UE avvierà inoltre una procedura contro la Corea in sede WTO.
«La Corea - ha detto il commissario europeo al Commercio, Pascal Lamy - ora sa che se non sarà trovata una soluzione alla vertenza entro la fine di settembre noi li porteremo di fronte alla WTO e daremo la possibilità alla nostra industria di beneficiare di un sostegno temporaneo per il periodo nel quale il caso sarà istruito. La Corea deve sapere che questa volta si fa sul serio».
«Questa - ha precisato il commissario europeo alla Concorrenza, Mario Monti - non è ovviamente una reintroduzione degli aiuti generalizzati che giungono fino al 9% di tutte le attività di costruzione navale, regime che è stato definitivamente abolito alla fine del 2000. Se attivato nell'ambito delle condizioni previste dal Regolamento, il sostegno concesso dal nostro sistema difensivo temporaneo sarà strettamente limitato allo scopo, al tempo e anche all'intensità dell'aiuto fino ad un massimo del 6%, come proposto dalla Commissione, piuttosto che il 14% previsto in origine».
«I cantieri navali europei - ha commentato il commissario europeo alle Imprese, Erkki Liikanen - stanno soffrendo del fatto che il mercato navalmeccanico mondiale è in seria difficoltà, mentre la Corea continua a vendere le navi sotto costo».
Le sovvenzioni, se concesse, riguarderanno le navi portacontainer, le product e chemical tanker, e le navi per gas naturale liquefatto.
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