Obiettivo del progetto "Integration", che coinvolge 23 società di 12 nazioni europee, è rendere più efficiente il trasporto multimodale che comprende una tratta marittima seguendo tre linee d'azione: incrementare i volumi trasportati dalle linee di short sea shipping e di feederaggio, incrementare la capacità operativa dei porti ed aumentare il numero di piccoli porti dotati di poche infrastrutture. "Integration" ha un budget complessivo di 9,7 milioni di euro, di cui 5 milioni finanziati dall'Unione Europea.
L'iniziativa, che è stata presentata questa mattina allo Star Hotel President di Genova, prevede di partire dalle tecnologie attualmente disponibili per ottenere risultati a breve termine. Tema centrale del progetto è la sperimentazione di un nuovo sistema integrato nave-terminal, quindi nuove navi e nuovi sistemi che vengono concepiti in modo integrato, con l'obiettivo di studiare nuovi tipi di nave, che sia possibile costruire in modo competitivo nei cantieri europei.
Non si può pensare però - ha precisato Carlo Camisetti, dirigente del Cetena, la società del gruppo Fincantieri che coordina il progetto - che le nuove navi integrate a sistemi automatici per la movimentazione del carico da terra a bordo, possano sostituire nel breve tutte le navi ro-ro esistenti; in quest'ottica si è dedicata una piccola parte del progetto allo studio delle ro-ro esistenti, per verificare se e come questi sistemi innovativi di movimentazione del carico possano essere utilizzati per la caricazione, anche parziale, della nave.
Punto di partenza sono i sistemi di carico e scarico delle merci più avanzati, come quello - ha ricordato Carlo Camisetti - utilizzato dalla società terminalista Europe Container Terminal (ECT) nel Delta Terminal del porto di Rotterdam. Ma l'obiettivo è di andare più avanti ed utilizzare i sistemi AGV (Automated Guided Vehicles) non solo per trasferire il carico (container o altri carichi unitizzati) dal treno o dal camion al piazzale di stoccaggio e viceversa, come avviene attualmente, ma per portare questi carichi direttamente nelle stive delle navi ro-ro. La sperimentazione sarà avviata innanzitutto nel porto di Gotheborg e poi in quello di Genova. Nel porto di Gioia Tauro sarà effettuata una sperimentazione più complessa, che prevede lo scarico di una grande portacontainer e il carico di una nave ro-ro con sistemi automatici. Case study saranno condotti sia nel porto di Livorno che sulla rotta tra il Pireo e Valencia, porti che saranno collegati con una nuova linea marittima della compagnia greca Sarlis Container Services, partner del progetto.
Il programma "Integration" dovrà condurre ad applicazioni reali: non è un caso - ha precisato Camisetti - che per la prima volta siano seduti intorno ad un tavolo gli operatori finali, l'industria terminalistica, gli armatori e la cantieristica navale.
L'iniziativa si inserisce in un filone dello sviluppo della modalità di trasporto marittimo che ha avuto un antesignano nel progetto FastShip, incentrato sulla realizzazione di una linea marittima veloce tra gli Stati Uniti e la Francia. Il progetto "Integration" raccoglie anche le istanze dell'industria armatoriale dello short sea shipping, che ha chiesto la creazione di piccoli scali marittimi dedicati a questo tipo di traffico che consentano di evitare la congestione dei grandi porti commerciali. Tale soluzione, che dovrebbe rendere più competitivo il trasporto marittimo a corto raggio, è stata prospettata in passato da alcuni importanti società armatrici, tra cui lo stesso gruppo Grimaldi, che partecipa al nuovo progetto.
I partner di "Integration" sono le società italiane Cetena, Fincantieri, Sciro, Medcenter Container Terminal (MCT), Grandi Navi Veloci - Grimaldi Group (Grandferry) e Autorità Portuale di Livorno, le svedesi TTS-Ships Equipment, NDC Automation, SSPA Sweden e Port of Gothenburg, le norvegesi LogIT e Det Norske Veritas (DNV), le greche Sarlis Container Services e National Technical University of Athens (NTUA), la spagnola Izar, la britannica British Maritime Tecnology (BMT), la tedesca TFK Transportforschnung, la danese DFDS Tor Line, la scozzese Strathclyde University, la polacca CTO Ship Design and Research Centre, la belga Sequoyah International Restructuring, l'olandese Vereninging Nederlandse Scheepsbouw Industrie (VNSI) e la francese NESTEAR (Nouveaux Espace de Transport en Europe - Application Recherche).
B.B.
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