La Commissione Europea ha adottato oggi un piano di riforma del regolamento sulle concentrazioni, adottato nel 1989 e in vigore dal 21 dicembre 1990. Deciso sostenitore della riforma è il commissario europeo alla Concorrenza, Mario Monti: «le riforme - ha detto - miglioreranno in modo significativo il nostro sistema di controllo delle concentrazioni, facendone, ne sono convinto, un modello da emulare su scala mondiale».
L'attuale regolamento sulle concentrazioni si basa sul principio dello "sportello unico". E' previsto infatti che le operazioni transfrontaliere di rilevanti dimensioni siano esaminate esclusivamente dalla Commissione e non debbano essere approvate da alcuna giurisdizione nazionale dell'UE.
Il nuovo testo proposto - ha spiegato la Commissione Europea - mira a razionalizzare i tempi della notifica dei progetti di concentrazione, introducendo la possibilità di una notifica prima della conclusione di un accordo vincolante e sopprimendo l'obbligo di notificare la transazione entro una settimana dalla conclusione di un accordo di questo tipo. Si tratta - secondo Bruxelles - di adeguamenti intesi ad eliminare rigidità non necessarie della normativa e facilitare il coordinamento delle istruttorie sulle concentrazioni con le autorità garanti della concorrenza di altre giurisdizioni.
È prevista inoltre la semplificazione del sistema di rinvio dell'esame delle concentrazioni dalla Commissione agli Stati membri e viceversa. La riforma - ha precisato l'esecutivo europeo - mira a far sì che, in linea con il principio di sussidiarietà, ciascuna operazione sia esaminata dall'autorità che si trova nella posizione migliore per farlo, riducendo nel contempo l'incidenza delle notifiche multiple, ossia della notifica della stessa operazione a più autorità garanti della concorrenza dell'Unione Europea. La Commissione, in sostanza, propone di rendere più flessibili le scadenze procedurali delle indagini sulle concentrazioni, in particolare per i casi più complessi.
La proposta di riforma della Commissione prevede che, nel caso di avvio di un'indagine approfondita su una concentrazione, il termine previsto dopo la presentazione da parte delle imprese di misure correttive sia allungato di tre settimane, in modo da permettere sia una valutazione di tali misure che la consultazione degli Stati membri. La proposta prevede anche l'introduzione della possibilità, con il consenso delle imprese partecipanti alla concentrazione, di prorogare di un massimo di quattro settimane il termine per l'assunzione di una decisione definitiva.
La proposta prevede inoltre il rafforzamento dei poteri di indagine della Commissione, che avrà la possibilità di acquisire più agevolmente le informazioni nel corso delle indagini e di comminare sanzioni più elevate alle imprese che si rifiuteranno di fornire le informazioni richieste, che saranno elevate dagli attuali 50.000 euro, ad un massimo dell'1% del fatturato complessivo.
Oltre alla proposta di revisione del regolamento sulle concentrazioni, che dovrà essere approvata dal Consiglio dei ministri dell'UE, la Commissione ha adottato oggi anche un progetto di orientamenti per la valutazione delle concentrazioni tra imprese concorrenti ("concentrazioni orizzontali").
«La prima serie di orientamenti, ora presentati in forma di progetto - ha precisato la Commissione - spiega come si analizzano gli effetti di una concentrazione in un mercato, chiarendo, tra l'altro, come la Commissione applicherà la nozione di posizione dominante in mercati oligopolistici. Gli orientamenti rispecchiano l'esperienza acquisita nell'esame degli oltre 2.000 casi notificati alla Commissione negli ultimi 12 anni e la giurisprudenza della Corte di giustizia e del Tribunale di primo grado delle Comunità europee». «Essi - ha sottolineato Bruxelles - indicano delle soglie al di là delle quali è presumibile che esista una posizione dominante, ma ogni caso verrà ovviamente valutato singolarmente».
La proposta della Commissione prevede che l'onere di provare che la concentrazione determinerà un guadagno in efficienza che andrà a beneficio dei consumatori - elemento che potrà consentire l'approvazione dell'operazione - sarà di competenza delle imprese partecipanti alla concentrazione, «che dovrebbero tra l'altro dimostrare - ha sottolineato la Commissione - che gli incrementi di efficienza hanno portata tale da compensare gli eventuali effetti negativi della concentrazione sulla concorrenza».
Sempre in materia di concentrazioni, la Commissione ha inoltre in previsione una serie di misure di carattere non legislativo con l'obiettivo di migliorare il processo decisionale interno al governo europeo, che comprendono l'istituzione della carica "economista capo della concorrenza" presso la direzione generale della Concorrenza. «Questa nuova carica - ha spiegato Monti - sarà ricoperta da un eminente economista che avrà il compito di illustrare il punto di vista economico ai responsabili delle decisioni, nonché di fornire in permanenza degli orientamenti ai funzionari della Commissione impegnati nelle istruttorie. Sono convinto che questa nomina sarà molto utile per accrescere la solidità delle nostre analisi economiche, non solo nel campo del controllo delle concentrazioni ma anche negli altri ambiti della politica di concorrenza e degli aiuti di Stato più in generale».