L'amministratore delegato di Interporto di Venezia Spa, Eugenio De Vecchi, ha firmato oggi a Roma l'atto aggiuntivo alla convenzione tra la sua società e il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a seguito della legge 413/98, che autorizza nuovi investimenti per altri 50 miliardi di vecchie lire, di cui il 50% da parte dello Stato ed il resto a carico della società veneta.
I nuovi finanziamenti saranno impegnati nel completamento della "Cittadella del freddo", che avrà una potenzialità di oltre 100.000 metri cubi di celle frigorifere, e nell'acquisto di tecnologie ed attrezzature per lo stoccaggio e l'automazione degli impianti, nella realizzazione di nuovi silos per il deposito e la lavorazione di merci alla rinfusa, di magazzini per la logistica e nella costruzione di varie opere infrastrutturali al servizio delle industrie del nord-est.
Grazie ai nuovi investimenti cresceranno l'occupazione e il giro d'affari. Sono previsti infatti circa 200 nuovi posti di lavoro ed un pari indotto di altrettante unità occupazionali impiegate nella logistica della distribuzione. Secondo le stime il volume d'affari sviluppato da Interporto, oggi attestato a circa 500 miliardi di vecchie lire, avrà inoltre un ulteriore incremento di circa 300 miliardi di lire.
«Con questo secondo importante decreto - ha commentato De Vecchi - il ministero riconosce all'interporto lagunare l'improcastinabile ruolo di primo piano che lo stesso, dopo un primo investimento di ben 60 miliardi di lire, le cui opere sono già in corso di realizzazione, sta man mano assumendo quale irrinunciabile soggetto strategico territoriale per la riqualificazione delle aree dismesse o in via di dismissione di Porto Marghera e la loro riconversione alla logistica interportuale anche a sostegno dello sviluppo della portualità veneziana».
«In questo contesto e nel pieno rispetto della normativa ambientale - ha aggiunto - risulta oggi ancor più evidente la necessità di acquisire nuove aree limitrofe all'interporto, anche in funzione della localizzazione di nuove infrastrutture logistiche, ferroviarie e di nuove attività imprenditoriali per le quali si stanno definendo importanti alleanze, anche in vista dello sviluppo del cabotaggio marittimo, con primari gruppi internazionali del mondo della finanza e dello shipping».