Domani il gruppo Pacorini inaugurerà a Trieste il "Bruno Pacorini Distripark", un grande polo logistico integrato in stretta connessione con l'area marittimo-portuale. L'investimento, sostenuto interamente dal gruppo italiano, ammonta complessivamente ad oltre 30 milioni di euro.
L'area attrezzata si estende per 140mila metri quadrati nella zona industriale di Trieste ed è situata nelle immediate adiacenze di una banchina con un pescaggio di 9 metri raccordata con la ferrovia, a 300 metri dalla rete autostradale e a soli 15 minuti dalla Slovenia. I metri quadrati coperti sono 45mila, suddivisi in edifici contigui, strutturati in funzione delle tipologia delle merce e/o del traffico. Piazzali di manovra e aree di stoccaggio sono collegate con un sistema di viabilità privata. Sono tre le linee ferroviarie in ingresso a supporto della movimentazione delle merci, che possono contare su un terminal stradale e ferroviario per il deposito e la movimentazione dei container.
Ulteriore peculiarità - ha spiegato il gruppo italiano - è costituita dalla possibilità offerta dal "Bruno Pacorini Distripark" di stoccaggio e deposito di merci nazionali ed estere, con le prerogative di Magazzino Generale categoria A e quindi con la più vasta offerta di operazioni e situazioni doganali, alle quali si aggiungono i vantaggi del pagamento differito dei diritti di confine.
Il distripark, progettato dall'architetto Francesco Morena e realizzato dalla Rizzani de Eccher, è dedicato al fondatore del gruppo, Bruno Pacorini, e viene inaugurato nell'anno in cui ricorre il 70esimo anniversario dall'inizio dell'attività del gruppo.
Pacorini, che vanta un fatturato aggregato di gruppo di 142 milioni di euro, detiene una posizione di leadership mondiale assoluta nella logistica industriale del caffè verde (pari al 10 % del mercato mondiale) ed è fra le prime posizioni nel "rank" internazionale dei metalli non ferrosi. Oltre a questi settori d'attività il gruppo ha allargato la propria offerta di servizi di logistica avanzata anche ai comparti della cellulosa, dei prodotti forestali, dei prodotti siderurgici e, più di recente, dei prodotti deperibili, frutta in particolare.