L'Autorità Portuale di Napoli ha presentato oggi il progetto Monitor che prevede l'istituzione di una "casa" per le culture mediterranee. «Tutte le Autorità portuali - ha detto presidente dell'Autorità Portuale di Napoli, Francesco Nerli, illustrando l'iniziativa - dispongono, spesso in modo non conscio, di un patrimonio di informazioni e sovente, di anticipazioni, sull'andamento della mobilità di merci e di persone. Questo patrimonio ha solo in apparenza una valenza esclusivamente tecnica e mercantile. In effetti i numeri, le prospezioni che dai numeri possono essere razionalmente tracciate, così come le indicazioni sui programmi degli operatori del trasporto o della logistica, nonché di importatori ed esportatori, sono gli unici segnali razionali di mega-trend in atto e talora anche i campanelli di allarme di metamorfosi che non si sono ancora evidenziate. Ciò vale ancora di più per una città particolare e unica come Napoli, all'interno della quale l'Autorità portuale è incastonata in uno scenario articolato e complesso, ma storicamente "aperto"».
«L'Autorità Portuale di Napoli - ha spiegato - si propone di impegnarsi in una operazione unica e mai tentata. Raccogliere tutte le informazioni di cui dispone, ad esempio sui traffici container dall'Estremo Oriente al Mediterraneo, sul numero di petroliere che transitano in tirreno, sui passeggeri che ogni giorno provengono dai paesi del Mahgreb. Bonificare ed elaborare queste informazioni, ipotizzando trend in atto. Porle a disposizione di comunità estese non tanto di operatori del settore, quanto di intellettuali, e più in generale "osservatori" della società e delle sue problematiche».
«Quello che nasce oggi - ha aggiunto Nerli - è un centro di monitoraggio permanente sui trend e sulle problematiche che attraversano il Mediterraneo, e che riguardano estese collettività costiere e la loro possibile convivenza. L'AP si candida quindi a diventare una sorta di casa comune dove i numeri dialoghino con le idee, dove le idee traggano linfa dai numeri e dalla tecnica, dove i trend vengano alla luce dal confronto e possano quindi essere anticipati, mediati, guidati».
«Il centro di monitoraggio che oggi inauguriamo - ha precisato - si propone tre obiettivi pratici: ogni anno realizzare un evento su una delle grandi tematiche di attualità nel dibattito sul futuro del Mediterraneo; allargare progressivamente ad una comunità la più "eterogenea" possibile di "osservatori", il patrimonio di notizie conoscenza, mettendo in contatto mondi che non si parlano: lo spedizioniere con lo scrittore; l'armatore con il filosofo; l'importatore con lo storico'; realizzare documenti, quaderni scientifici e tecnici che rappresentino il supporto di base per dibattiti concreti sul futuro e sul presente del Mediterraneo».
Nerli ha preannunciato l'organizzazione di un evento di studio su una delle grandi problematiche del Mediterraneo entro la primavera prossima.
Alla presentazione odierna hanno partecipato Khaled Fouad Allam, docente di Islamistica presso le Università di Trieste e Urbino nonché consulente dell'Unione europea sui temi dell'immigrazione, Younis Tafik,, scrittore irakeno da anni residente in Italia e docente alle Università di Torino e Genova, e gli scrittori Maurizio Maggiani e Carmen Covito.